venerdì 16 maggio 2014

I FIORI DELLA GUERRA di ZHANG YIMOU

Finalmente , dopo tanti rinvii, ho visto questa pellicola di Zhang Yimou. Ammiro tantissimo questo regista cinese, infatti durante gli anni 90 - anni cinematograficamente splendidi per un certo tipo di cinema- è stato uno dei miei due maestri di cinema , di educazione alla visione, alla base di questo splendido spettatore indisciplinato. L'altro, non c'è bisogno di dirlo era : Lars.
Fiori della guerra? Possibile? Un ossimoro di cattivo gusto? Un pessimo modo per caricare di sentimentalismo una pellicola che dovrebbe essere dura e scioccante?A un occhio distratto e quindi occidentale senza ombra di dubbio parrebbe così.
Invece anche in questo titolo vi trovo una certa struggente verità. Cosa sono delle ragazzine, poco più che bambine , al centro di quella cosa orribile e feroce, eppure così necessaria per imperialismi e colonialismi vari, che è la guerra? Dei fiori. Il loro candore , la loro purezza, entra sempre in contrasto con l'orrore della guerra,e penso anche sia una cosa tipicamente femminile. Qualsiasi uomo,anche quello più mite , a un certo punto scende a patti con l'orrore della guerra. In un modo o nell'altro entra a farne parte.Combatte da una parte o dall'altra,  diserta, si unisce ai ribelli,collabora. Le donne , ma no che dico? C'erano le ausiliare del fascismo e le collaboratrici!
Sentimentalismo femminista interrotto a metà,olè!

The Flower of War.jpg

Nel 1937 , l'esercito giapponese avanza sul territorio cinese. Sono massacri,violenza sulla popolazione inerme,atti di sadismo incontrollati .Si sa poco di questa storia,perchè nella nostra presunzione non riteniamo di conoscere le vicende degli altri paesi e popoli,se non attraverso luoghi comuni e un filo di razzismo. Questa è la natura della maggioranza degli europei e degli americani.
Queste amarissime storie sono presenti anche in quel capolavoro della letteratura che è : Sorgo Rosso, di Mo Yan. Da quel libro Zhang Yimou ha tratto il suo debutto.
Quindi con questo film torna a parlare di un evento tragico per la sua Nazione e il suo Popolo: la seconda guerra mondiale e l'occupazione giapponese.



La pellicola parla di un americano, beone e un po' pirla, di nome John. Un becchino che per caso si ritrova in quella parte del mondo.Dovrebbe sotterrare un prete morto. Egli, il defunto,era il rettore di un collegio cattolico situato in una cattedrale a Nanchino,la capitale della giovane Repubblica Cinese. La guerra però divampa e troppi morti , macerie,tensione palpabile , cozzano con la sua indifferenza occidentale.
In questo collegio-cattedrale si ritrovano un gruppo di giovanissime fanciulle e un ragazzino che dovrebbe occuparsi di loro. Ma è chiaro che non sono altro che vittime destinate a una brutta fine. L'invasore non si fa troppi scrupoli e stupri e violenze di ogni tipo non risparmiano nessuno.



Convinte di aver trovato un rifugio sicuro, alcune prostitute cercano riparo nella cattedrale. Nasceranno, inevitabilmente scontri tra due mondi diversissimi. .E in questo contesto nascerà anche una nuova coscienza di John. Davanti ai tentativi di stupro ad opera dei giapponesi,l'uomo spacciandosi per prete tenterà di salvare le ragazzine. Sarà il prezioso intervento di un eroico soldato cinese ad allontanare la marmaglia fascista nipponica.
 Coraggio,valore,lealtà.onestà,sacrificio per difendere i deboli,sono tutte qualità tipicamente comuniste. Anche i viaggi in siberia,se è per questo.Anzi,questi ultimi sono quelli che maggiormente apprezzo.



Da questo momento il film diventa l'epica storia di un sacrificio,di una redenzione. Anzi,a esser precisi :la redenzione, è il tema portante. C'è John che da beone idiota si trasforma in uomo coscienzioso,dolorosamente umano, ci sono le prostitute , che rappresentate come donne civettuole si riscattano con un finale che davvero fa sciogliere lacrime e sangue . Il piccolo e fragile George che si offre al sacrificio per salvare le sue ragazzine.
 Zhang ci mostra l'Umanità. Non ci lascia naufragare nella violenza insistita e scioccante , giusto per scandalizzare,ma dopo ogni atto di miserabile bassezza ,ecco lo splendore degli esseri umani. Non eroi, nessuno di loro lo è, (forse solo il compagno soldato con la sua morte eroica,ma è dettata dalle circostanze. Comunque gli tributato applausi e lacrime a non finire !), sono persone e anche tra le non migliori della società che trovano un riscatto perchè nonostante tutto: restano umani.

Per cui il film  è molto commovente,a tratti quasi fastidioso , perchè la violenza sulle donne è una cosa repellente e inqualificabile. E quando ci vengono mostrate certe crudeltà è difficile resistere.



Quindi opera da vedere, più di una volta, altro film importante nella carriera di Zhang Yimou e con uno straordinario,bravissimo, Christian Bale. Che si conferma essere Zeus, ( una storia lunga ,ma qualche amico e amica di facebook capirà), un ottimo attore.

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