lunedì 19 gennaio 2015

HUNGRY HEARTS di SAVERIO COSTANZO

Pur non considerando che esistano leggi eterne sul "come si debba far cinema", poiché la Bellezza ha misteriose e innumerevoli  a sua disposizione per raggiungerci.
E non sempre ci porta doni preziosi,a volte ci prende a bastonate,ci fa stare male, e non ci lascia scappare. Eppure, pur soffrendo , comprendiamo di trovarci di fronte a una pellicola di assoluta importanza.




Una coppia , come tante altre, all'apparenza felice, li conosciamo. Ci sono stati presentati bene ,quindi sappiamo del loro primo incontro, (quanto meno singolare), di alti e bassi comuni in molte coppie. Siamo certi che si amino. Sopratutto lui, che dopo molti maschi coglioni,ci rammenta come nel mondo vi possano essere delle brave persone. Innamorate. Pregio,ma anche profondo limite. In particolare quando hai a che fare con certi disturbi mentali, certe personalità complicate e non propriamente sane. Non è il lato positivo a salvarti e a salvare la persona che ami.
L'amore aiuta tantissimo,ma non sempre risolve. Necessario , assolutamente, che ci sia. Però a un certo punto ci devono essere delle cure mediche.
Io credo nei dottori e nelle medicine, non penso affatto che siano dei folli con il compito di avvelenarci per far arricchire le industrie farmaceutiche. Non lo credo. Certo a livello economico,qualche industria potrà comportarsi illegalmente però non sporca affatto la mia massima fiducia nei dottori e nelle medicine. Il resto potrà servire a livello psicologico su cose di minino conto, ma non guarisci da gravi malattie. Purtroppo su facebook si leggono tante cavolate, che reputo criminali: quelli che sostengono non esistano le malattie, quelli che pretendono di farti guarire attraverso l'uso del respiro,e altre sciocchezze criminali.
E la libertà di pensiero ed espressione? Non mi interessano. Non sono al centro della mia vita e attenzione . Perché? Molto semplice. Non credo affatto nelle libertà, ma nelle responsabilità: sociali,individuali. Quindi tu scrivi che non si debba prendere nessun tipo di medicine, non si devono fare cure,anche per malattie gravi? Ti assumi la responsabilità civile,penale,eccetera eccetera. Non sei libero di..Nessuno lo è. Perché le nostre cazzate possono ispirare comportamenti autolesionisti su persone deboli,fragili, e non possiamo far finta di niente.




Nasce un figlio! Che bella cosa! Ti cambia la vita, ti rende una persona migliore. Un pezzo di eternità, di te nel mondo. Tanti progetti, tante cose. Solo che la donna ha già manifestato segni di squilibrio. Impone al piccolo una dieta alimentare particolare che non va assolutamente bene per il piccolo, ha delle sue credenze basate su teorie da dimostrare,l'individualismo spicciolo di chi vuole sostituire sé stesso ai professionisti. Niente di male se riguardasse due adulti consapevoli,ma che fa malissimo al piccolo.
E qui Costanzo ci fa precipitare nell'abisso. Lei peggiora ,lui cerca di salvare il figlio e di risolvere da solo il problema. Si auto escludono dal mondo, seppure lui cerchi aiuto. Il regista ci mostra questa discesa inesorabile all'inferno,con implacabilità,ma senza elementi morbosi e sensazionalistici. Non ne val la pena, quando la storia e i personaggi funzionano. Da innamorati felici a esseri umani devastati dal dolore,ma uniti ancora da un certo sentimento, che diventa una catena arrugginita.

Hungry Hearts è un film eccellente, importante, necessario, interpretato benissimo da Adam Diver, ( chiedo venia non lo conoscevo affatto, mi auguro di vederlo spesso sul grande schermo), e dalla mia amatissima Alba Rorwacher, ( spero di aver indovinato il cognome), dolenti, straordinari,non capisci che stanno recitando in un film, ti sembra di vedere due persone reali. Giganteschi!



4 commenti:

CineFatti ha detto...

Il modo in cui spieghi la fondamentale differenza tra libertà e responsabilità, due pilastri del vivere insieme... è splendidamente cristallino. Ed efficace.
Anche per questo mi hai convinta a guardare il film, che da lontano non mi convinceva troppo. :)

- Fran
ps: su Alba ci siamo quasi... hai mancato solo una h, ma pensa a me con la Johansson, se non ci fosse Google Istant non l'azzeccherei mai! :D

babordo76 ha detto...

comprendi benissimo la mia tragedia kafkiana: non indovinare mai il suo cognome,e mo c'è pure la sorella regista che adoro!
Grazie , è una delle mie ossessioni intellettuali:la differenza fra libertà- come la intendiamo noi occidentali- e responsabilità.

Kris Kelvin ha detto...

Gran bel film: l'avevo apprezzato a venezia e confermo il mio giudizio anche dopo averlo rivisto in sala. E' il nostro 'Gone Girl', per me è fatto anche meglio (senz'altro molto più plausibile). Finalmente un film italiano di respiro internazionale, ci voleva!

babordo76 ha detto...

concordo un film bellissimo