giovedì 8 ottobre 2015

EVIL DEAD di FEDE ALVAREZ



si, lo so: la vecchia storia dei remakes. Mancano idee, non si inventa più nulla, prendiamo i grandi classici e devastiamoli. Togliamo la potenza visiva e del testo, per farne un prodotto di largo consumo. Che i ragazzini aspettano miss maglietta bagnata e un po' di frattaglie alla buona.
Capirai quindi con che voglia mi sia messo a veder il remake di un film leggendario come: La Casa  Una di quelle pellicole che hanno fatto la storia del genere e del cinema, direi, di quelle che cambiano prospettiva, aprono nuovi percorsi, scorrazzano allegre verso nuove frontiere.
Quindi mi aspettavo il solito filmetto,e tanta nostalgia canaglia. E invece no!
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Ora non dico che ci troviamo di fronte a un capolavoro, ma sicuramente è un film di genere, che rimane nel recinto del genere, ma fa il suo lavoro dannatamente bene. Certo non posso tacere di fronte a grosse cazzate comportamentali dei personaggi, tipo: ma come? Hai trovato nello scantinato dei gatti scuoiati, un libro che qualcuno ha chiuso con massima cura, e te che fai? Rimaniamo in codesta bellissima casa, che solo a vederla ti passa la voglia di vivere, ma sopratutto: apriamo e leggiamo quel cazzo di libro.
La fiera dell'imbecillità. Poi però comincia la mattanza ed è un allegro festival splatter. Pop corn splatter, certo, ma di buona fattura.
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Alvarez usa tutti i trucchi del classico cinema horror di questi anni, ma non risultano mai fastidiosi. Ha rielaborato e reso attuale un film che ha rigenerato l'horror trenta e passa anni fa, ma che chiaramente aveva bisogno di esser attualizzato.
Fra arti amputati, chiodi conficcati in faccia, vomito di sangue a litri, facce scarnificate, ce ne sono per tutti e per tutti i gusti. L'effetto è quello di un roboante e possente giocattolone, ma nessuna paura più profonda. Si dici: bleah! E che schifo, ma ridacchi di tanto in tanto. Perché sei sempre cosciente del trucco, della finzione, ma è questo che cerca la pellicola. Niente altro che intrattenerti con un buonissimo spettacolo. Non fa proprio per me codesto modo di vedere e gestire le cose, ma va benissimo. Ci vuole, sopratutto se fatto bene. Come in questo caso.
Certo l'idea di disintossicare la povera Mia, richiudendola in una casa che nulla ha e promette di buono... Non è proprio ben gestita, per me. Però serve giusto per farci capire i chi sono e il perché siano così idioti. Eppure, si salva qualcosa: il rapporto fratello e sorella, ognuno alle prese con i propri limiti, è ben descritto. Ben reso.
Forse l'approccio senza ironia di codesta pellicola, lo trovo miglior rispetto all'ironia che poi la saga ha preso, mentre il primo capitolo era un horror tutto sommato "serio", qui il raccapriccio è fatto per disturbare e spaventare, entro i limiti ragionevoli di un prodotto di consumo, ma è fatto con serietà.

Dunque a me non è dispiaciuto per nulla. Talora si può metter in scena un remake decente e valido. Come in questo caso

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