lunedì 30 aprile 2012

CHI E' L'ALTRO?di ROBERT MULLIGAN

Questa preziosissima perla l'ho riscoperta grazie all'ottimo blog :http://bollalmanacco.blogspot.com
incursione nei territori del paranormale e dell'orrorifico da parte di un onesto e solido artigiano del cinema americano,peraltro autore di quel bellissimo film che è Il buio oltre la siepe.Del quale vi consiglio anche di leggere lo splendido romanzo .
La storia è ambientata durante il periodo della grande depressione,nell'america più profonda e rurale.Un mondo chiuso e isolato,un universo che dietro all'apparenza di piccola comunità dedita al lavoro e ai sani rapporti umani nasconde segreti terrificanti e macabri.
Niles vive con la famiglia in questo posto.Bambino che seppure sia orfano di padre e con una madre malata,cerca di gustarsi come può la sua infanzia.Legatissimo alla nonna,una anziana di origine russe,la quale gli ha insegnato un Gioco.Quello di penetrare nella mente delle persone e degli animali,(in quella di Giovanardi non ancora),altro compagno di giochi è il gemello Holland.Proprio alla sua figura sono legate misteriose scomparse,terribili e raccapriccianti morti che colpiscono la minuscola comunità.
Mulligan riprende il tema classico del rapporto ambiguo tra fratelli,dei fantasmi,dei bambini satanici,ma gira il tutto con un vigore realistico che dona una nuova luce a una vicenda,che per quanto sia gustosissima,non è è nuova.Proprio il suo stile asciutto,stringato,eppure decisamente crudele ,rende la pellicola una piccola gemma del genere,una preziosa testimonianza su come girare un film anche crudele non significhi sprecare frattaglie e sangue,ma creare L'Atmosfera.Il finale è decisamente spietato e viene girato senza spargimenti di emoglobina,ma con una tensione snervante e distaccata.
Altro punto di forza è l'ambiguità della pellicola:esiste il fantasma o Niles è malato?Ambiguità che rimane anche nel finale dopo l'incendio del granaio.
L'orrore esplode poco la volta,prima il regista ci porta a conoscere i personaggi.Ce li descrive nella loro quotidianità,così abbiamo il tempo di comprenderli.Poi la morte arriva :implacabile e invincibile.Il film può anche essere questo:l'elaborazione del lutto in una mente incontaminata e giovane.Un mondo decadente,putrido,una comunità di morti,e la fantasia di un bimbo che non vuole cedere ad essa.
In ogni caso :gran bel film!

giovedì 26 aprile 2012

DONNIE DARKO di RICHARD KELLY

Film di culto che tratta basandosi su aspetti esoterici e fantascientifici,ma a me sinceramente poco me ne cale.Andando a zonzo nella rete,per cercare una recensione del film da copiare qui,ho notato tantissimi discorsi complicati e complessi sui viaggi nel tempo e discorsi filosofici.Non che stiano sbagliando loro,eh?Anzi...Sono io che mi perdo su queste cose campate in aria e allora vi parlerò del mio Donnie Darko,di come l'ho vissuto e di come questa opera anche fragile in alcuni punti sia per me un buonissimo film
Hai presente la vita in America?Si?Ecco pensa un po' come si possa vivere in un piccolo paese.Le istituzioni famigliari e scolastiche preposte a sfornare tantissimi yankee tutti su di giri in nome dell'amore.La dittatura di una felicità forzata che demonizza la Paura.Dio dalla nostra parte,la felicità -ripeto-scritta anche sulla costituzione,l'obbligo di mostrarsi pimpanti e forti.Poca riflessione,ti basta sapere tre cazzate dette da uno dei tanti guru sul come vivere bene.E questo dovrebbe fart riflettere:ma se questa dovesse essere la grande terra delle opportunità,dei sogni,della libertà e democrazia,come mai ci sono in giro tanti pirla che ti insegnano con l'aggressività gioiosa dei folli come vivere?E come mai nella società della comunicazione non si discute e non ci si comprende tra famigliari,avendo solo la sensazione del fallimento che divide la madre da Donnie?Come mai,in una società democratica,si manda un ragazzo subito dal psichiatra?Atti vandalici,certo ma prima?Chi era Donald?
Quello che noi vediamo è una società mediocre,impaurita,violenta e repressiva.Vive,ma per inerzia e la fine del mondo come simbolismo di un radicale cambiamento,del sacrificio del diverso affinchè il mondo vada avanti normalmente.
La morte di Donnie serve a questo.Lui ha capito quali sono le radici profonde del suo mondo e cerca di salvarne solo l'aspetto  dolce e tenero dell'Amore,ma non quello ridicolo e sciocco e malato dei santoni della felicità e dell'autostima,ma quello naturale,quotidiano,fatto di cose giuste.La famiglia ,la scuola,la sua ragazza e le sorelle.Salvare loro dalla fine attraverso il suo annullamento,perchè Donnie è potentissimo simbolo di qualcosa di oltre e altro rispetto alla mediocrità di tutti gli altri personaggi che accettano le regole e se ne fanno stupidi paladini ottusi,oppure cercano di contrastarle di portare una riflessione sui meccanismi che regolano la vita umana,attraverso la letteratura perchè le parole sono magiche e utili,ma si scontrano e vengono sconfitti.Ripiegando su sè stessi,annullandosi come la giovane asiatica grassa,scontrandosi con l'ignoranza e la pigrizia dei colleghi come la professoressa.La vecchia signora morte è la possibilità,di un'altra vita ,di qualcosa che sia diverso.Per questo il viaggio nel tempo,la più grande speranza,il gigantesco sogno di essere possibilitati a non subire l'ingiuria di un destino cinico che ci controlla,ma di decidere noi per la nostra vita e per quella degli altri.
Donnie vede l'indifferenza,la malvagità,la mediocrità,quella sottile nascosta dietro la vita tranquilla in una cittadina qualsiasi,si ribella prima con l'istinto e la violenza-frank-poi quando vede che continuando in quella maniera anche la fragilità della purezza ,di una tenerezza negata,(la sua ragazza),decide di rimediare.Responsabilità.Questo suo sacrificio porterà una piccola speranza,non si sa quanto forte e duratura,ma è percepita dalla ragazza e dalla madre,le uniche in grado di comprendere parzialmente ,senza capire in fondo,chi fosse quel ragazzo.

Il film però è sopratutto notevole e potente per la sua realizzazione.Kelly si mostra un grande regista dal punto di vista tecnico,nel suo modo di muovere la macchina da presa:fluido,elegante,sospeso,come se tutto fosse un sogno.Si mostra eccellente scrittore perchè alla fine scrive la classica storia dell'adolescente incompreso,ma ci aggiunge elementi fantastici e piccoli spostamenti che rendono la storia interessante.Nome da tenere sotto controllo,ma mi hanno già detto che i prodotti successivi fossero decisamente sottotono,speriamo che si riprenda.Speriamo.
Un film malinconico,spiazzante,toccante,eppure sussurrato,percepito,liquido.

ps:chiaro che non sapendo spiegare tutte quelle menate sui viaggi nel tempo e blablabla,ho puntato su una critica più razionale e sociale,in un certo senso,mia opinione personalissima,ma d'altronde oggi siamo tutti critici no?C'è chi vede magia  e poesia in alcuni film di un grezzo clamoroso,chi osanna impiegati hollywoodiani,e ci sono pure io.Siamo una grande famiglia.Chiaramente qualora qualcuno avesse una sua versione del film,la scriva pure!
io dico solo che mi piace assai.

domenica 22 aprile 2012

TUONO BLU di JOHN BADHAM

Che nostalgia,non so..Sarà forse che la mia generazione non avendo un futuro di grandi aspettative e un passato di mediocre telespettatorismo,è incline a vedersi vecchia e cercare rifugio in tutta una serie sconcertante di cazzate.Ti ricordi quel cartone animato ?E la girella?E che belli i film degli anni 80,ma come ho brillantemente spiegato questa è una mezza verità.Ripeto dalla fine degli anni 70 fino ai primi anni 80,per cui fino al 1983, si facevano grandi opere.Poi il declino ebbe inizio,con qualche episodio a parte-metti pure che blogs,feisbuc,tuitter e cazzatone varie hanno distrutto il piccolo senso critico e di giudizio,portando al centro l'opinionismo selvaggio e il commentarismo armato.Ottimo per me che son logorroico e grafomane,male per la costruzione di una credibile scuola di critici.E di spettatori non del tutto vittime di soggettivismi poco opportuni.

Accettato questo,che dire di questo film?Un fottuto capolavoro-chiaramente enfatizzo eh?-che ancora oggi mi fa piacere assai rivedere.Un robustissimo,solidissimo,film d'avventura e azione con una piccola parte di denuncia "sociale".Uno spettacolo sano e diretto,che ha però alle spalle un grande e sincero amore per il cinema popolare,per le sue regole e nomi importanti.
John Badham in quel periodo era un regista noto per alcune pellicole di successo come il cult "La febbre del sabato sera",pellicola di cui francamente non comprendo l'acclamazione  e il suo stato di oggetto di culto.Meglio ,sopratutto per un grande Langella,il suo Dracula.Degna di nota anche un'altra sua pellicola,arrivata subito dopo questo film,dal nome di WarGames.Ne parleremo in altra sede.Quindi un artigiano del cinema.Di qualche riscontro commerciale,come molti in quel periodo.Parzialmente dimenticato,visto che oggi non mi paiono molti i ggggiovani cvitici popolani che lo rammentino.Staranno cercando di estrarre geniali intuizioni registiche dietro i peti italici degli anni 70.O di riscoprire qualche regista di genere italiano,spacciandolo come un povero cristo non compreso,quando questi negli anni 70 ha fatto i miliardi.Meglio Morandini,sempre!
Bè, Giovanni Prosciuttocattivo ha diretto un gran bel film.Perchè riesce a prendere lo spettatore,proporgli una storia onesta,con caratteri ben scritti.Semplici,ma non trascurabili.Siamo su quel dannato elicottero con Murphy e facciamo tifo per lui.
Il fatto è che ,in quel tempo, anche un film di intrattenimento doveva aver qualcosa da dire e se proprio non c'era nulla si cercava di scrivere un copione umano,questo chiaramente prima di Rambo 2.Da lì in poi avrebbero usato gli oligofrenici gravi per le sceneggiature ammmmeregggane.
Qui invece abbiamo una storia potabile,di accompagnamento alle immagini,ma con un certo gusto .Dopotutto mica hanno messo una scimmia drogata a scrivere la pellicola,ma un grandissimo sceneggiatore e regista non memorabile,ma accettabile come Dan 0'Bannon.Vi devo dire qualcosa circa lui?Che palle,è domenica e devo pure accontatarvi.Dico subito che è un nome molto amato dagli oltranzisti ,radicali,purissimi e durissimi amanti del cinema di genere.Fanno benissimo,perchè reputo folle che alcune persone ,le quali han dedicato la loro vita al cinema e quindi a donarci sogni e amici sullo schermo,siano stati dimenticati o non troppo citati come esempio di professionalità o di come si dovrebbe fare cinema.
Bè,chi era Dan?Nasce a Saint Louis come Daniel Thomas O'Bannon,chiaramente di origini irlandesi come denuncia il nome,il 30 settembre 1946 e muore un freddo e crudele dicembre del 2009,a Los Angeles.Di Dan mi piace una cosa:il padre era un muratore.Non è uno di quei ragazzini della buona borghesia ,ai quali i genitori regalano una videocamera o uno strumento musicale,tanto per levarseli dalle palle.No,lui è di origini proletarie  e popolari,come me.Anche se poi queste cose non contano moltissimo quando fai di professione il narratore.Però te lo fa sentire più vicino.
Il suo debutto nel mondo del cinema avviene attraverso il film -esame per il corso di cinema che frequenta insieme a John Carpenter-mica un Eli Roth o Adam Greene,qualsiasi eh!-dal titolo di Dark Star.Una sorta di folle e seria parodia del genere fantascientifico.Film che esalta le qualità di Carpenter e di 0'Bannon.Dan di occupa della sceneggiatura,cura il montaggio e recita nel ruolo del protagonista.

A lui dobbiamo la sceneggiatura-insieme a Ronald Shusset-di Alien,pellicola già presa in considerazione su questo blog,del cartoon di culto Heavy Metal,del zombi movie assai particolare Morti e Sepolti.Visto che la sua passione è appunto il cinema horror e fantascientifico.Può vantarsi , ora che è nel paradiso degli sceneggiatori, di aver creato le regole del genere fantahorror con Alien. Ha avuto problemi di incasso con Space Vampires e Invaders due pellicole di sci-fi dirette da un outsider come Hooper.Poi negli anni 90 lo vediamo alle prese con un filmone che davvero aiutatemi a dire che filmone sia:Atto di Forza.Ahimè è in arrivo il remake.Mi piace ricordarlo per questo,per certi film che mi hanno accompagnato nella mia infanzia e adolescenza.Io però non sono un sognatore a tempo indeterminato,non mi piace il rifugio dorato dell'infantilismo protatto oltre il lecito.Quindi non voglio nemmeno vendervi l'idea che siano stati film imperdibili o altro.Era cinema.Prendetelo per questo.

Dan era un vero uomo di cinema che ha fatto un po' di tutto.Uno di quelli che sicuramente sarebbe stato interessante avere come vicino di casa,come amico.Certo non ti parlo di I.A.L.Diamond o di altri giganti titanici della sceneggiatura,ma di un grande narratore popolare.

Il film Tuono Blu,nasce per un semplice motivo.Dan O'Bannon e Don Jackoby-che rammentiamo per Aracnophobia o Vampires-convivono in un appartamento a Los Angeles.Stanno cercando di scrivere un film sul terrorismo o qualcosa del genere.Tuttavia Dan è innervosito dal continuo transito di elicotteri ,in special modo della polizia,così piano piano quel particolare quotidiano ,di fastidio giornaliero diventa la base per la storia che vorranno portare sullo schermo.Il film racconta di un poliziotto sotto stress:Frank Murphy.Veterano del Vietnam,torna a casa distrutto nella psiche,cerca di riprendersi con il lavoro di sbirro,ma poi sclera del tutto e distrugge metà los angeles,prima della fine per intervento di due caccia.Un film cupo,violento,profondamente legato a un altro veterano del vietnam che anni prima aveva colpito il pubblico mondiale..No,non Rambo.Parlo di Travis Brickle,di Taxi Driver.Insomma come ebbero modo di dire,doveva essere una sorta di Tax Driver in cielo.La denuncia era più esplicita come il ruolo fondamentalmente negativo della repressione poliziesca.Chiaramente è stato completamente ribaltato il senso della sceneggiatura e quindi anche del film.Peccato,per quanto riguarda il mio carattere avrei apprezzato quel tipo di film.Mi piacciono,ma intendiamoci anche la versione rimaneggiata e riscritta non è affatto male.Altrimenti mica sarei qui a parlarvene eh?
L'elicottero protagonista del film è composto da due modelli Aereospatiale Gazelle dell'aviazione francese,acquistati per 190.000 dollari e poi rimaneggiati per costruire un oggetto che è entrato nell'immaginario collettivo.Invece la famosa scena dello scontro tra Murphy e quel bastardo di Cochrane è utilizzato un modellino.Quindi non prendete il brevetto aereo per fare il giro della morte e poi fottervi con le vostre stesse mano.
Il cast è di prima importanza .Ci sono nomi non da ridere eh?
Prendi ad esempio Murphy,il protagonista,sai chi è?Bè,si tratta di Roy Scheider.Nato a Orange nel 1932 e morto a Little Rock nel 2002.Già dieci anni sono passati,accidenti.C'è da far tremare i polsi e far ridere il sangue nelle vene , se dai un'occhiata ai film che ha fatto.Tutti fondamentali per me.ALL THAT JAZZ,bellissimo esempio di cinema autobiografico d'autore dove offre una grande performance sia come attore che come ballerino/cantante,IL BRACCIO VIOLENTO DELLA LEGGE,indimenticabile poliziesco capostipite di un modo di fare poliziesco ancora copiato oggi,LO SQUALO e sopratutto il bellissimo,magnifico,innovativo seguito LO SQUALO 2.Tantissimi film che ho guardato con amore e passione  da giovane.
Il bastardo del film è un attore spesso odiato e talora amato per i ruoli di culto che ha interpretato.Parlo di Malcom Macdowell.Anche lui di origini tuttaltro che benestanti,suo padre era titolare di un piccolo pub,brillante studente decide di abbandonare gli studi per lavorare in famiglia.Viene avviato alla recitazione da una vicina ex attrice.Così debutta come volto del Free Cinema .Lo vediamo all'opera in tre capolavori come Poor Cow,debutto di Loach,nel fondamentale e rivoluzionario If di Anderson con il quale girerà O LUCKY MAN  e il non riuscito BRITANNIA HOSPITAL.Il ruolo della sua vita lo trova chiaramente con ARANCIA MECCANICA.Film che ha lanciato la moda della cura Lodovico.Utilissima oggi per moltissime teste di cazzo.Su questo set proprio per girare questa scena ha subito agli occhi.Ed è stato costretto a rimanere per qualche minuto con la testa immersa nell'acqua.Una volta si che il mestiere era duro.
Specializzato in ruoli da carogna,perlopiù,lo rammentiamo come attore presente sul set di DOOMSDAY.

Tuono Blu ha offerto spazio a un giovane attore,molto presente sullo schermo negli anni 80,come Daniel Stern.Un naso che fa a gara con quello di Brody.Attore che ha debuttato con una bellissima commedia dolce amara:ALL THE AMERICAN BOYS.Storia di un americano innamorato pazzo dell'Italia e del ciclismo.Ha lavorato due volte con Allen :Stardust Memories e Hannah e le sue sorelle,e in altre pellicole di successo come Mamma ho perso l'aereo.
In Tuono Blu è la giovane recluta che aiuta Murphy a smascherare l'intrigo ai danni della "democrazia".

Però quello che davvero mi preme ricordare e consegnare ai posteri,ai giovani affinchè lo riscoprano e ne riportino il nome alto e libero vessillo del grande cinema di nuovo in cima ai grandi ideali cinematografici è uno:Warren Oates.
Tuono Blu è l'ultima sua interpretazione.Già malato sarebbe morto successivamente.Ecco Warren è la differenza fra quelli che non FANNO cinema,SONO cinema e tutto il resto.Faccia segnata,di chi combatte troppo e spesso dalla parte sconfitta.Eppure eccolo lì con quelli del Mucchio Selvaggio a sparare contro la malasorte,a ribellarsi pur sapendo che non ci sarebbe mai riscatto.Oates è il volto della grande Hollywood libertaria,violenta,disperata,feroce,eppure romantica a modo suo degli anni 70.Lo vedi nei cult movie di quel periodo.STRADA A DOPPIA CORSIA,allucinante pellicola di Monte Hellman .Stranissimo road movie ,di abbagliante e particolarissima bellezza.DILLINGER.debutto di Millius,IN CORSA CON IL DIAVOLO,LA RABBIA GIOVANE.
Mi piace pensare che Warren sia in compagnia di Sam,in qualche sudicio saloon infernale a giocrare d'azzardo,sparare a Wild Bill Hancock,accompagnarsi con qualche battona sfatta e bere tanto alcol.Lui è un dannato che prende a calci in culo i fotomodelli della dannazione secondo Vanity Fair.

Tuono Blu è anche un film importante dal punto di vista del reparto tecnico.La fotografia di John.A.Alonzo dovrebbe essere studiata ancora oggi.I colori sono parte fondamentale della riuscita di un film, e questa è ottima perchè non patinata alla tony scott , non è alla "smarmagliamo accendi tutto",come va di moda oggi.Sopratutto nelle scene notturne è degna di nota.Le musiche di Arthur Barneistein sono memorabili,con un motivetto facile e canticchiabile.Ieri l'ho cantata a lungo eh!

La storia:Frank Murphy è un poliziotto della sezione elicotteri.Ha da poco un nuovo collega,un pivello:Lymangood.Con il quale instaura da subito un rapporto quasi da padre a figlio.Murphy è un ex reduce del vietnam e spesso è vittima di un incubo che riguarda la sopressione di un vietnamita lanciato per puro sadismo giù da un elicottero che sta pilotando.Responsabile è il colonello Cochran .Per una serie di scherzi del destino i due si ritrovan dopo anni.L'odio però non è finito.
Cochran infatti sta collaborando a un progetto insieme a politici,agenti federali,e compagnia poco rassicurante che ha lo scopo di scatenare rivolte nei quartieri popolari per poi sedarle usando elicotteri come Tuono Blu.Saputo del piano anti democratico, i due sbirri vengono subito colpiti dai cattivi.La giovane recluta perde la vita,Frank salito su Tuono Blu scatena una caccia spietata.Ma alla fine giustizia ,come in ogni film ammmmeregggano che si rispetti,trionferà.
Il film ebbe molto successo,tanto che diede vita anche a una serie tv.Per ora non c'è nessun remake in giro ,meno male!
Un grandissimo film,sicuramente una pellicola memorabile!

LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI di FRANK OZ

Richard Frank Oznowicz nasce in Inghilterra il 25 maggio 1944, i genitori sono francesi-anche se il cognome denuncia ben altre origini-che si trasferiscono in California.Qui il giovane Frank si mostra assai creativo come burattinaio e inventore di marionette.Tanto che collabora attivamente con Jim Henson ,l'inventore dei Muppets.Collabora anche come co-regista nell'opera Hensiana :Dark Crystal.Poi da solo dirige I Muppets a Broadway.Il 1986 è invece la volta di questo gustosissimo Musical-commedy-sci fi-:"La Piccola Bottega Degli Orrori".
Vi dice qualcosa il titolo?Nooo?Sicuri???Bravi!Roger Corman diresse una pellicola horror a basso costo negli anni 60 ,con questo titolo.Più macabra e con un finale tuttaltro che rassicurante.Poi venne un musical di successo e infine questa pellicola,che lo dico subito: è un mio cult!Ma non un cult qualsiasi eh!No,di quelli che ti fanno miagolare nella notte,come i gatti in amore.Toh,vi ho regalato anche una bella immagine poetica.
Pellicola sceneggiata da Howard Ashman,che insieme ad Alan Menken, è autore anche del musical,girata negli studi londinesi dedicati al defunto produttore di OO7-saga che disprezzo totalmente,dio quanto mi fanno schifo e ribrezzo i film di questa serie-con un cast americano decisamente rappresentativo della commedia anni 70/80:Rick Moranis,(tesoro mi si son ristretti i ragazzi,su sceneggiatura del regista horror Stuart Gordon,Ghostbusters),Ellen Green,(talk radio,leon),Steve Martin,(ho perso la testa per un cervello,il mistero del cadavere scomparso,un biglietto in due),Vincent Gardenia,(lo spaccone,uno sguardo dal ponte,la banca di monate),questi in ruoli da protagonisti.Il film si arricchisce anche di numerosi camei e piccoli ruoli affidati a John Candy,James Belushi,e un fantastico Bill Murray -cliente masochista di dentisti.
Spettacolare ,e qui a mio avviso si nota il lavoro di Oz per i Muppets,è la pianta carnivora Audrey II.Non un semplice trucco cinematografico,un pupazzo,ma qualcosa di terribilmente vivo e molto più espressiva di tantissimi attori e attrici cagne maledette.
La storia :Seymour è un tenero e dolce occhialuto-come lo siamo tutti eh!-che vive nello scantinato di un modestissimo negozio di fiori.Vessato dal padrone,che gli fa malamente da padre,innamorato perso-anzi:III.-NNNAMORATISSIMO!IN PREDA A UNO SPASIMO! come canterebbero i Righeira, di Audrey.Dolce -anche lei,attenti alla carie amici e amiche-fanciulla un po' svampita la quale è legata sentimentalmente a un sadico e violento dentista psicopatico.
Seymour come unica compagnia ha una stranissima pianta.Grazie proprio alla sua ambigua provenienza e alla sua singolare forma viene messa in vetrina come oggetto attira clienti.Per caso però il giovine occhialuto scoprirà che la pianta ha bisogno di sangue umano per vivere.

Un film godibilissimo dove peraltro si enuncia una vera verità verissima:ammazza quanto so' fichi sti occhialuti eh!Ottimi compagni,eccelsi canterini,e anche straordinari eroi -come mostra il finale-per questo amo questa pellicola.
Non ebbe in realtà molto successo all'epoca.Costata 30 milioni di dollari,prodotta dal discografico David Geffen,si riprese come cult anni dopo.
Opera bizzarra che vede nel personaggio folle del dentista una grande prova di Steve Martin,pellicola che mescola generi e linguaggi per mero divertimento popolare.

http://www.youtube.com/watch?v=Y8PHVqYEv90

venerdì 20 aprile 2012

HANA -BI di TAKESHI KITANO

Il Festival di Venezia è da sempre la kermesse che seguo con più attenzione.Non è un :tu vo fa l'ammmeregggano come quello del tutto pleonastico di Roma,è in poche parole il vero festival del cinema della nostra nazione.Ha avuto anche esso momenti bui e tempestosi,scivolate grossolane,errori tragici,ma è comunque rispettabilissimo come evento culturale-che il cinema è anche questo.Altrimenti fate bulloni,come mia madre,che è meglio-tra i tanti film premiati con il Leone d'oro,c'è anche questo sublime capolavoro diretto da uno dei miei registi preferiti:Takeshi Kitano.
La storia è assai semplice ed è più che altro la rappresentazione dell'idea base di ogni noir/poliziesco che si ripeti:Nishi è un ex sbirro.Traumatizzato per la morte di un collega,della figlia,e per la malattia della moglie.Indebitato con la yakuza , è l'unico amico rimasto a un suo collega.Rimasto paralizzato e abbandonato da tutti,ma non da quel poliziotto solitario,malinconico,violento.Nishi decide di rapinare una banca e poi con la moglie si prende una lunghissima vacanza.Un viaggio tenerissimo verso la fine.
Fiori di fuoco ,ma è anche un riferimento ai fuochi d'artificio,questo significa Hana-Bi.Un film che colpisce profondamente per la sua profondissima malinconia e dolcezza seppure in un contesto decisamente violento,crudele,disumano.Notare ad esempio i dialoghi ,quasi sempre usati in situazione di insulti e litigi.Come se la parola avesse perso ogni significato e allora Nishi non può che starsene in silenzio accanto alla moglie e al suo amico.Immagine speculare del personaggio interpretato da Kitano,procede su una strada contraria.Dopo essere stato abbandonato dalla moglie e dalla figlia, lo sbirro paralizzato tenta il suicidio.Poi grazie all'aiuto discreto di Nishi,che gli dona materiale per disegnare ,l'uomo si riprende.Almeno in parte.Mentre per Kitano inizia un viaggio verso la fine.Segnata da una tenerezza che sconvolge perchè non enfatizzata come capita nei film ammmmeregggani,con stucchevoli mossettine e dialoghi insulsi,ma attraverso la fisicità dei due personaggi.Che non si toccano,ma rimangono vicini.La spiritualità orientale dimostrata nella quotidianità.Ci si commuove veramente,in modo sottile e penetrante.Non è la commozione esteriore,precotta,basata su facili meccanismi e ricatti morali.Il regista ci mostra quello che in quelle condizioni molti di noi farebbero,cercare un aggancio non con l'anormalità e l'esagerazione-tipico delle culture occidentali dove da frustrati,complessati,cerchiamo nel grande gesto e nel frastuono delle trasgressioni casinare e facili un  modo piccolo borghese per andarcene-ma con i gesti più semplici,normali,quotidiani.Questa parte è meravigliosa,e non è avulsa rispetto al film.Perchè di scene liriche e dolci ce ne sono,legate alla natura:il mare,i fiori,all'arte-attraverso la pittura-e a un'umanità sconfitta,ma non perdente.La violenza riempie lo schermo ed è quasi sempre presente.Veloce,esplosiva,crudele.Nessun fottutissimo monologo alla tarantino-grazie Kitano-nessuna coreografia sfida forza della gravità,niente di questo.La violenza è un elemento naturale,l'essere umano non può fare altro che usarla,come si abbandona all'amore per i propri cari.Un mondo quindi ambiguo:violentissimo,feroce,con momenti di struggente dolcezza.
Ecco un altro elemento straordinario:non è monocorde.Non è una di quelle opere che testardamente vuole metterti in testa che tutto faccia schifo e nemmeno una di quelle che ti mente dicendo che vabbè,alla fine tutto si sistema.Sono queste due cose miscelate insieme.Romanticismo altissimo e cinismo pungente.Opera imperdibile anche per questo.

giovedì 19 aprile 2012

IL LADRONE di PASQUALE FESTA CAMPANILE

Non un film perfetto,non un capolavoro,nemmeno uno di quelli imperdibili.E allora?Niente,allora come capita nella vita con le persone che ci capita di conoscere,magari ci affezzioniamo particolarmente a qualcuno che ha mille difetti ,ma quei due o tre pregi che illuminano le giornate di tormenta.Quindi  prendete le dovute cautele eh?Mica che magari poi non vi piaccia per nulla e vi incazzate con me.
Pasquale Festa Campanile esordisce nel mondo del cinema come sceneggiatore spesso in coppia con Massimo Franciosa,tra gli altri mi piace ricordare un film ampiamente dimenticato eppure validissimo Il Magistrato di Luigi Zampa,ha pubblicato anche diversi libri.Uno è proprio Il Ladrone,edito da Bompiani.
Ha scritto anche opere degne di nota come La Ragazza di Trieste,nel quale come sempre espone una certa attitudine intellettuale al servizio di un linguaggio popolare comprensibile.Non sempre ha fatto cose da rammentare,anzi,però sono operazioni tuttosommato godibili.Io sono legatissimo a questo suo film.
D'altronde parliamo di un film che ha fruttato meritatamente un david di donatello ad Enrico Montesano,per la sua ottima interpretazione del protagonista:Caleb
Un giovane palestinese,(galileo),che vive arrangiandosi attraverso piccole truffe,faticando sotto padrone,girando per il mondo.Un povero,un emarginato,un reietto della società,che però ha fortuna con le donne  e vive cercando sempre l'allegria.Una serie di vicissitudini lo portano spesso a incontrarsi con Gesù,il giovane ladrone è convinto che il Messia sia un concorrente .Un po' lo invidia,un po' lo teme.
Strada facendo incontra un cane-Giosuè-che diventa un suo fidatissimo compagno di lavoro e vita e si innamora ,ricambiato,di Deborah .La quale chiaramente visto il nome ,che professione potrà mai fare secondo voi?Esatto!
Ecco il film tocca livelli assai alti proprio in alcune scene che riguardano Montesano e il cane-la morte della bestia è straziante ,almeno per me .Che uso il cinema e la musica per dar sfogo a certe umani e debolissime emozioni,assai inopportune per la vita pubblica,ma non per i momenti di raccoglimento e solitudine-o anche il rapporto tra Caleb e Deborah,mai sdolcinato o retorico.Due perdenti che vivono,si difendono come possono.Sono davvero due esseri umani.
In questo e nel finale di struggente malinconia soffusa,accennata,percepita,la pellicola offre il meglio.
Non mancano certi scivoloni buffoneschi un po' sciatti,qualche attore e attrice non proprio degni di nota,qualche momento paratelevisivo.Nondimeno per me è uno di quei film che rivedo spesso e volentieri .Uno di quelli che considero miei culti personali.Dateci un'occhiata...

lunedì 16 aprile 2012

THE JAR di BRUCE TOSCANO

Oh,con questa recensione mi merito incondizionatamente e fin che morte non vi separi da me-dato che come ogni occhialuto rompicoglioni sono eterno-l'appellativo di Gran Figaccione tra i figaccioni che vedono film introvabili e dimenticati che manco il più accanito dei nefasti cvitici del cinebis san dell'esistenza e ciapà su e porta a ca.

Ebbene si,cosa mi è venuto in mente ...Così ,all'improvviso,come un fulmine a  ciel sereno?Che io decenni fa vidi su una televisione locale assai nota e seguita,(antenna 3),codesta pellicola americana di metà anni 80.Talmente oltre la normale cognizione umana di tempo dilatato e talmente sfacciata nel volersi spacciare per un film indipendente fino al midollo e fino a dimenticare che si tratti di fare cinema ,da entrare nel mio Es e vivacchiare tranquillamente fino ad oggi.Anzi ieri mattina.Prima come nome sussurrato,(the jar....the jar...),poi con alcune immagini inquietanti e alla fine :l'intero film.Che memoria direte voi:'sta cippa rispondo io.Più che altro quella che dovrebbe essere Memoria è un sottosuolo disordinato di orribili incubi cinematografici,canzonette,( mi ossessiona terribilmente una cantata in un programma pre serale condotto dalla Bonaccorti ,dove un capellone anni 80 ebbe il coraggio di canticchiare queste temibili parole:"non si può .noooo.diventare vetro per i tuoi no,morire si,ma non così" e via scemeggiando!Ma chi sei?MALEDETTO CAPELLONE ANNI 80!),e inquietanti immagini private del periodo,(stranissimo che tutte le figuracce-acce-acce rimangano sbarazzine nella propria testa e prosperino alla grande.I pochissimi momenti di gloria invece scompaiono come lacrime sotto la pioggia),per cui tenetevi forte perchè assisterete a un esperimento supremo:la recensione dal sottosuolo.Tipo le memorie di quel grande scrittore  Russo di cui non credo sia doveroso scriverne il nome.Le chiameremo così perchè non è un film visto ieri sera,o una settimana fa,un mese fa,o un anno fa., no! Questa pellicola l'ho vista che avevo massimo 14-15 anni:21 -22 anni fa!

Paul, tornando a casa,investe un anziano.Caricato il vecchio si dirige verso l'ospedale,ma l'uomo-che forse ha visto precedentemente l'episodio de I nuovi Mostri con Sordi che scorrazza per la città un ferito moribondo ,il quale perde la vita perchè nessun ospedale lo vuole ricoverare- si rifiuta.Così il povero Paul porta a casa sua l'investito,il quale ha con sè uno strano contenitore dal quale non si separa mai.Arrivati nell'appartamento del protagonista,l'anziano scompare misteriosamente.Rimane però quello strano contenitore.Il quale ha al suo interno una sorta di presenza demoniaca che ha il simpatico dono di scatenare la follia interna di ogni uomo.Così Paul,un uomo qualunque,normale,ex reduce del vietnam si trova a sprofondare nella più totale solitudine,prigioniero della casa e della "giara",nel nerissimo mare della pazzia.Che si scatena attraverso immagini allucinanti,momenti surreali-a un certo punto si ritrova nel vietnam-spessissimo assolutamente incomprensibili.Oh,ma il tutto girato con una calma titanica che diventando tedio-aiutatissimo questo esperimento dalla fotografia della pellicola,moooooolto anni 80 stile non abbiamo una lira bucata,ma che in alcuni momenti ha pure dei macabri salti sul colore seppiato e persino un temibile bianco e nero,e sopratutto da un doppiaggio stile brrrr..rabbrividiamo-quindi moltissimi lo stroncheranno questo stranissimo film.Opera unica di una persona unica perchè secondo me ci vuole scienza,ci vuole costanza sia ad invecchiare senza maturità,(come ci rammenta Guccini),sia per girare queste pellicole.Lynch,pauperismo assoluto,cinema indipendente,marginale,oltranzista ,radicale,che stamo a combinà,andiamo che il vicino mo chiama la polizia,ma davvero stavate girando un film,il tutto girato lentamente-ripetiamolo tutti insieme:LEN-TA-MEN-TE-ha un suo effetto deviante sulla psiche di chi guarda.Non su tutti,ma sugli eletti,cioè quei superocchialuti della madonna che hanno tra i vari superpoteri,anche quello di farsi fregare da sifatte opere.
Che per me inquieta assai.Nel senso che tedio a parte,oh è un fottuto ascensore per l'inferno e ci stai sopra.Vedendo questo povero cristo andar verso l'abisso della follia.Nemmeno una parvenza di storia d'amore con una vicina,o un amico ,potranno salvarlo.
Film visto da pochissimi,odiato da moltissimi e stimato da pochi.Io lo ricordo,poi sul resto non aggiungo altro.Solo che mi pavoneggio perchè a mio avviso tanti che si spacciano per Grandi Esperti di Horror sto film non l'hanno visto..e non rammentano neppure la canzoncina di quel maledetto capellone anni 80,ma chi cazzo sei!!!!


I DUELLANTI di RIDLEY SCOTT

Se dovessi spiegare il concetto di sopravvalutato a uno straniero,certamente userei la foto del noto regista britannico.Nondimeno due ottimi film-uno effettivamente un capolavoro immortale- è stato capace di portarli sullo schermo.Anzi,a essere onesto ci aggiungerei anche Black Rain,passabile.,
Per il resto sabato ho rivisto Blade Runner, e son sempre dell'idea che sia ampiamente enfatizzato oltre ai suoi reali meriti-tecnici-ma anche datato,sorpassato,con una trama che a me non conquista.Possono anche fare scorrere delle immagini una dietro l'altra e andrebbe benissimo così.Però,visto che piace a molti ,sopratutto a quelli che non l'hanno visto,bè deve essere una mia carenza.Mica sono un critico e quindi certe cose forse mi son sfuggite.Tuttavia Blade Runner non mi piace.
Trovo invece notevole,ben fatto e degnissimo di ogni benevola critica questa opera,che ha nobili natali essendo tratta da un racconto di Condrad:Il duello,appunto.
La storia è nota :Armand D'Hubert è incaricato di dichiarare agli arresti il suo parigrado Gabriel Feraud,il quale in un duello aveva ferito il nipote del sindaco di Strasburgo,luogo dove si trovano le truppe di Napoleone Bonaparte.
Si reca quindi in casa di una nobildonna dove trova il suo uomo,il quale prende come un'offesa questa richiesta e costringe Armand a un duello.Che verrà ripreso più volte durante le tappe dell'epopea bonapartista.Fino a un amarissimo finale,che vede Gabriel vestito come Napoleone,ormai decaduto,guardare un orizzonte che non offre più nulla se non la solitudine dello sconfitto.

Credo che questa opera segni il debutto del regista inglese,ma non ne sono sicurissimo.Film di potente bellezza visiva,che potrebbe essere vista come metafora del periodo storico:Gabriel è la rappresentazione dell'ostinazione,della megalomania schiacciante e debordante di Bonaparte e Armand i paesi da lui occupati,ma anche della piccolezza umana di fronte alla Storia.Come questi piccoli uomini siano preda delle loro spinte emotive,travestite da codici morali,quando la storia avanza prepotente fregandosene di loro e dei codici-vedi i tanti morti nei campi di battaglia,il popolo che subisce questi cambiamenti,le ossessioni individuali che ingingantiscono piccoli torti e non vedono come crollino ideali e stati-in questo il film è struggente,dotato di una malinconia amarissima e sottilissima ,(si noti anche il personaggio della donna di dubbia moralità che ama profondamente Armand e come lui la scarichi senza problemi),descrizione accurata di quella creatura debole e imperfetta che è l'uomo.
Ottimi i protagonisti:Keith Carradine e Harvey Keitel

sabato 14 aprile 2012

IN LINEA CON L'ASSASSINO di JOEL SCHUMACHER

Ci sono personaggi,nel mondo del cinema,che non hanno la fama e la riconoscenza dovuta da parte degli spettatori e della critica.Poi ci sono quelli che sono noti ,se ne parla tra affezionati e appassionati.Tra affezionati e appassionati,però.
Prendi Larry Cohen,per me uno di quelli che meriterebbero un minuto di applauso e un tappeto rosso ogni volta che lo si nomini.Regista e sceneggiatore di decine e decine di pellicole di genere,le quali però hanno sempre qualcosa di più.Lo disse anche lui che non è mai stato interessato alle sole frattaglie e allo spavento immediato del disgusto,con le sue opere cerca di dirci qualcosa su noi e la società.Usando il genere,chiaramente.Per cui nessun trattato troppo complesso,ma qualcosa che ti dia l'idea ,uno spunto di riflessione.
Ora prendi questo film del 2002 diretto da un buon mestierante ,il quale ha diretto film decenti e immonde cazzatone,prodotto da David Zucker -tra gli altri-notissimo per dirigere film demenziali.Questo film è un dannato statuto della teoria cinematografica su come girare un thriller non scontato,banale,di come creare tensione continua con pochi mezzi.

Stu Shepard è un arrogante pubblicitario:vanesio,mascalzone,arrogante,vanesio.L'uomo di successo della nostra decadente società in caduta libera.Per telefonare a una ragazza ingenua che lui cerca di farsi,rimane intrappolato in una cabina telefonica sotto la minaccia di un killer.Pellicola che sarebbe dovuta andare in scena negli anni 60 per mano di Hitchcock,su proposta di Cohen,tuttavia non venen in mente a loro una trama abbastanza forte e quindi abbandonarono l'idea.Ripresa negli anni 90  e girata quasi dieci anni dopo.Il film si svolge in tempo reale-cioè i minuti che noi passiamo a vedere la pellicola,essa è stata girata-tenendo conto di alcuni ritocchi per scene secondarie.

Io penso che sia davvero un ottimo film perchè oltre alla tensione ,ti porta a partecipare per i protagonisti.Stu è uno stronzo e merita tutto il male possibile,quindi noi stiamo con il killer,ma quando l'uomo crolla ,la pietà scoppia improvvisa.Ti spinge a pensare cosa faresti in una situazione di totale smarrimento,abbandono,solitudine,come quella che tocca al povero Shepard.E la risposta non è mai quella.Perchè il killer ha dannatamente ragione.O forse no.

Bè,non vi rimane che guardarlo e non rispondete quando suona il telefono!^_^

venerdì 13 aprile 2012

NICKNAME :ENIGMISTA di JEFF WADLOW

Forse sarà la situazione non proprio rosea del cinema di genere made in u.s.a., magari perchè rapiti dalla beltà di Lindy Booth-che mi sa rivaleggia con Rhona Mitra eh!-o meglio ancora dal fatto che a un certo punto vedo tra gli attori il mitico Bon Jovi e da glamster stalinista lo saluto cantando Bad Medecine-a ogni scena che compare -insomma a me questo film è piaciuto.Non grido al capolavoro,non vi vendo la visione obbligatoria,non dico che sia imperdibile nè tanto meno innovativo.Solo un buon film.Di quelli che segui volentieri,perchè uno sforzo minimo di renderti piacevole la visione,di non farti sembrare un pirla che perde tempo seguendo una cazzata immane,lo compie.Riuscendoci,peraltro.
La storia è tuttosommato interessante:in un paesino una ragazza viene assassinata.Chi potrebbe essere il colpevole?A un gruppo di studenti ,figli di famiglie faccoltose,viene in mente di diffondere per scherzo che la colpa sia di un terribile serial killer:The Wolf,mi rifiuto cazzo di chiamarlo enigmista.Purtroppo però arrivano delle minacce ai ragazzi,in particolare al giovane appena trasferito di cui non rammento il nome-troppo impegnato a canticchiare Wanted dead or alive.
Da questo pretesto si verranno a conoscere fatti nascosti e non proprio piacevoli,quanto pare legati al personaggio ottimamente recitato dalla Booth,la quale sa donare una certa dolcezza e caparbietà maligna alla sua parte,rendendo più stuzzicante il proseguo della visione.Mi ha rammentato, per la beffarda scena pre finale , un grande e misconosciuto film come April's fool -Pesce d'Aprile di Fred Walton e molto vagamente-per il potere che la bugia ha di trasformare la verità-al capolavoro Il Corvo di Clouzot.Rimane un buonissimo film di genere che ha un finale cinico e cattivello ,che la dice lunga sulla natura manipolatrice di certe brave ragazze ..Eh,certo :è un signor spoiler questo!Interessante

mercoledì 11 aprile 2012

NON CI RESTA CHE PIANGERE DI MASSIMO TROISI E ROBERTO BENIGNI

Il titolo ti potrebbe far pensare a un documentario sulla condizione delle masse meno abbienti nei tempi della monarchia capitalista.Se non fosse che pure le nostre lacrime sono di loro proprietà,anche quelle napulitane veramente false.
Invece ci troviamo al cospetto di una delle migliori commedie mai fatte nel nostro paese ,un vero cult movie che ha passato gli anni 80 per diventare un solido esempio sul come fare un film divertente,ma non scemo.Esempio chiaramente non seguito dai commedianti attuali,visto che ormai il genere è ampiamente in declino.
Scritto-con Giuseppe Bertolucci- diretto e interpretato da Massimo Troisi e Roberto Benigni,fu il maggior incasso della stagione 84/85.Uscita una versione in dvd con finale alternativo,ma il finale con Leonardo che inventa il treno per me è magnifico!
In effetti quello che cambia è il rapporto tra i due uomini e Astriaha la ragazza spagnola .In quanto Saverio,Benigni,si innamora della fanciulla che preferisce Mario,(Troisi),il che porterà a una litigata tra i due che si conclude sulla spiaggia dove scoprono che Colombo è partito.Benigni dirà che voleva fermare il navigatore perchè il fidanzato della sorella è ammmeregggano.
Nella versione che ho io questa battuta c'è,come la spiegazione che la sorella continua a dire Ok!,è saltata la storiella sentimentale che a mio avviso non aggiunge nulla.
Quanto pare i tempi lavorativi sono stati abbastanza lunghi perchè il duo non riusciva a trovare una vera idea decente.Fino a presentarsi con lo spunto geniale del medioevo e fermare Cristoforo Colombo.Si dice che fra gli altri dovesse pure comparire Marco Messeri nel ruolo di Savonarola,taglito come tantissimo altro materiale.Tuttavia credo che la versione "normale" sia talmente bella e riuscita che non valga la pena aggiungere altro.Psicosi dei tempi nostri:aggiungere.Colpa degli ammmmeregggani e delle loro orribili pizze giganti.
La trama è notissima:Saveria,maestro elementare,Mario,bidello,sono grandi amici.Tanto che il maestro vede nel giovane campano il marito ideale per sua sorella.Costretti a tagliare per i boschi onde evitare una sosta forzata al casello ferroviario,i due imboccano una stradina sconosciuta ad entrambi.Per rifugiarsi da un temporale chiedono di passare una notte in una locanda.Si sveglieranno nel 1492.
Parecchie sono le scene leggendarie di questo film:la lettera a Savonarola-omaggio a Totò e Peppino-la lezione a Leonardo Da Vinci,le canzoni dei beatless e di modugno che Troisi canta alla giovane Sandrelli.Tra gli interpreti mi piace ricordare il grande Carlo Monni,presenza fissa e insostituibile in certe commedie.

Se mai dovessi scegliere un film per genere e per decennio da consegnare ai figli dei nostri figli,sceglierei anche questa bellissima commedia.Sentendo la mancanza fortissima di quel Benigni e di quel Troisi.

martedì 10 aprile 2012

DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIO di NANNI LOY

Pellicola del 1971 diretta dal regista di origini sarde Nanni Loy,che vede un Alberto Sordi alle prese con un personaggio drammatico e una storia forte e disturbante.Un lavoro premiato a Berlino e ai David di Donatello del 1972.
Come mai questa pellicola fece tanto scalpore e suscitò all'epoca tanto interesse?Perchè si prendeva un tema scottante come il funzionamento della giustizia e le condizioni dei carceri in Italia.Non che dopo 40 anni sia cambiato molto,i problemi rimangono:sovraffollamento,condizioni umane e igieniche non sempre degne di nota,mancati programmi di rieducazione e reinserimento dei detenuti.Qualcosa si muove certamente,tuttavia nelle prigioni finiscono gli emarginati della società,sono come delle discariche dove mettere quelle parti deboli e fuori controllo.Perchè poi i grandi boss,i personaggi di spicco delle mafie,vivono in modo diverso la prigionia.Mentre i piccoli pesci,i delinquenti da strapazzo subiscono un regime duro.Stiamo estremizzando,certo.Tuttavia è un problema forte e importante.Difficile trovare una soluzione perchè come dare torto a tutta quella massa di cittadini e lavoratori che ad un passo della miseria vivono decentemente e onestamente ,spesso considerati male da certi sinistrati permessivisti ad oltranza.Questa gente giustamente pretende di vivere tranquillamente e sicuri,difende il guadagno del suo lavoro,è Il Popolo.Quindi quando si parla di certezza della pena e severità ,si deve tenere conto di una richiesta urgente da parte della ggggente,ma dovremmo anche ragionare su quanto sia reale e quanto indotto questo bisogno urgente di leggi speciali.La percezione del problema è infatti alla base del nostro metodo politico.Deviazione destronza che poi è diventato metodo di agire anche del democretinismo nazionale.Servono le leggi ,e il fatto che siano speciali o giuste deve essere qualificato dal tipo di reato.Nelle carceri infatti assistiamo alla riproduzione della nostra società con classi dominanti e dominate.Devono perdere privilegi certi detenuti considerati-magari a torto- speciali dall'opinione pubblica e devono essere riveduti i termini di fermo e detenzione di certi "ladri di polli" o per reati minori.
Detesto il permessivismo e giustificazionismo sinistrato male,ma non possiamo nemmeno cedere al giustizialismo populista destronzo.Il delinquente deve pagare una pena giusta equiparabile al reato.E in certi casi essa potrebbe anche esser espletata attraverso lavoro nel sociale o altri mezzi di rieducazione.Dividere il criminale occasionale,che merita un'altra possibilità,dalla zavorra delinquente che non merita nulla.Invece mi pare che per mille ragioni vi sia un gran casino.Tuttavia qualora qualcuno abbia notizie più precise e dettagliate,nello spazio dei commenti vi è posto per chiarimenti ulteriori.
Il film parla di questo.Giuseppe Di Noi-cognome simbolico perchè ci avverte che queste cose potrebbero capitare a ciascuno di noi.Non so quanto sia effettivamente veritiero e quanto estremizzato,ma è pur sempre una notevole trovata- è un geometra che da anni vive in Svezia.Si è fatto una sua posizione e una sua famiglia.Torna per le vacanze in Italia,ma alla frontiera viene fermato dalla polizia e portato a San Vittore ,da qui verrà trasferito verso altri luoghi.L'uomo cerca di comprendere i motivi del suo arresto,ma si scontra con la burocrazia e l'arroganza dei secondini..Fino a quando scoprirà il motivo:l'uccisione di un cittadino tedesco:omicidio colposo preintenzionale.Tuttavia non gli è ancora chiaro quando avrebbe ammazzato questo tizio.Nel frattempo sua moglie cerca in tutti i modi di capire che fine abbia fatto il marito,il quale è sempre più trascinato verso il fondo della paura e della follia.Scoperto il motivo-futile-Giuseppe è scarcerato,ma è un uomo ormai completamente spezzato.

Ecco questo è il cinema utile e necessario,che non ci dona la scappatoia piccolo borghese del mondo altro e oltre,ma ci porta a riflettere sulle nostre idee e opinioni ,a guardare storie ancorate nel Realismo e comprendere che fare gli struzzi con la testa nella sabbia della fantasia al potere non serva a molto.Io non ho risposte certe su questa problematica,molto complessa e difficile.Una volta però il nostro cinema ci proponeva anche questo.Ed era giustissimo.
Straordinario Sordi

domenica 8 aprile 2012

ALIEN di RIDLEY SCOTT

Chissà quale potrebbe essere la ricetta per girare il film della tua vita e non solo,visto che certe opere superano pressochè indenni il tempo e attraversano le generazioni,così lontane e diverse tra loro su tutto,ma unite nella passione per un film
Una di queste pellicole è chiaramente Alien,di Ridley Scott.Capostipite di una saga in quattro capitoli,disuguale nella resa filmica,ma epocale e fondamentale per la sua importanza nell'immaginario collettivo e per la storia del genere.
Il film scritto da Dan O' Bannon e Ronald Shusset,originariamente era stato affidato a un altro grandissimo autore cinematografico:Robert Aldrich.Sostituito perchè la scena dell'attacco alieno sul primo umano l'avrebbe girata semplicemente gettando al malcapitato attore della carne cruda in faccia.Anzi avrebbe detto:in fazza!Un duro Robert!
Così passa a Ridley Scott,offrendogli la possibilità di girare il miglior film della sua carriera.Il regista inglese sulle prime voleva che morissero tutti e che l'alieno simulando la voce di Ripley si dirigesse sulla terra del tutto ignara dell'apocalisse.Figata eh?Scartata perchè il regista è europeo,ma la produzione 'mmmmereggggana e quindi non si fa.Lavorazione che ha alimentato degli screzi tra Scott e il montatore contro il povero Goldsmith per via di pezzi della colonna sonora non utilizzati e per il riciclaggio di alcune musiche di un vecchio film di Houston:Freud,per commentare alcune scene.Il tutto non informando il musicista,testine di vitello per non dir altro sti cinematografari a volte.
Molti hanno cercato di trovare nella sceneggiatura tracce di altri prodotti che in un modo o nell'altro abbiano influenzato O'Bannon e Shusset,si parla del film Terrore nello spazio di Bava,ma sopratutto di un vecchio racconto di fine anni 30 di Alfred Elton Van got,quanto pare alla fine si è trovato una soluzione economica soddisfacente per le parti in causa.Gran parte del successo del film è legato sicuramente alla figura del xenomorfo,opera come sapete tutti dello scultore Giger,il quale aveva collaborato con gli sceneggiatori per la produzione di una trasposizione di Dune per la regia di Jodorowsky,(che per fortuna visto la mia avversione totale per il regista della Montagna Sacra). non è mai stata girata.Per la famosa scena della nascita dell'alieno dallo stomaco di John Hurt-mai cognome fu più profetico- pare che gli attori non sapessero cosa sarebbe successo,per rendere più naturale la reazione.
Il film è stato un grandissimo successo economico e commerciale ,tanto che persino oggi le varie versioni in dvd ,cofanetti,modellini,locandine,sono assai ricercati dai fans-che ignorano magara l'esistenza delle opere di von trier e yimou,ma per carità arispendi pe' sto alieneto bellobonoebambaccione-per segnare come questa saga nel bene e nel male,con i suoi pregi e difetti abbia comunque conquistato vastissime fasce di spettatori.A mio avviso quello che ancora oggi ci colpisce profondamente e che ha donato l'immortalità della pellicola,sono alcune raffinatezze estetiche dovute in gran parte al gusto del regista.La pellicola è in un certo senso un omaggio al sci fi degli anni 50,ma con una deviazione verso qualcosa di più cupo e radicale.Dove l'orrore nasce dalla contaminazione della carne umana straziata dalla potenza aliena,con scenografie che tralasciano un certo realismo fantascientifico in voga in quel periodo,per dare una svolta verso una sorta di pessimismo cosmico,smarrimento e solitudine umana.Un estetica gotica,di introduzione nell'inorganico di elementi organici-tipica ossessione gigeriana-che ebbe un peso totale sul cinema che venne dopo.Proprio questo elemento scenico,architettonico,visivo,rende la pellicola una vera e propria leggenda e lo pone notevolmente sopra ai seguiti-forse solo il 3 aveva una cupezza crudele degna di nota,il secondo invece è un notevolissimo passo indietro-unita anche alla composizione del cast.Chiaramente a beneficiarne fu sopratutto la carriera di Sigourney Weaver,la quale riesce a dar sempre spessore al personaggio di Ripley,ma non sono da meno gli altri attori:Tom Skerrit,che ci viene presentato con somma ironia come se fosse l'eroe tipico del film e invece crepa a metà pellicola,John Hurt un grandissimo attore inglese come Ian Holm,l'androide Ash,Harry Dean Stanton che ha collaborato con Lynch e Wenders tra gli altri,Yappet Kotto-che per molte e strane ragioni è un attore che stimo parecchiotto-e Veronica Cartwright.Andate su wiki e guardate le loro carriere.Un grande cast di straordinari attori-cosa che non capita con il secondo-personaggi ben radicati nelle regole del genere seppure tuttavia non macchiette-cosa che capita nel secondo-ma semplici esseri umani travolti da un nemico implacabile,in un ambiente isolato e claustofobico.E comunque vogliamo dimenticarci del gatto Jones?Il felino sarà uno dei sopravvissuti l'altra è chiaramente Ripley.La scelta di una eroina femminile è dovuto al successo di Halloween,in cui la protagonista è appunto una donna,e che donna:jamie lee jamie lee!
Bè,non c'è un cazzo da dire su codesto film che tutti conoscete.Pietra miliare,capitolo fondamentele,opera imprescendibile e imperdibile.

giovedì 5 aprile 2012

TOP 5 FILM SOPRAVVALUTATI E SOTTOVVALUTATI

FILM SOPRAVVALUTATI

1)BLADE RUNNER

2)ALIENS SCONTRO FINALE

3)GUERRE STELLARI-LA SAGA

4)IL SIGNORE DEGLI ANELLI-LA SAGA

5)KILL BILL



SOTTOVALUTATI

1)THE ASSASSINATION (CON SEAN PENN)

2)EPIDEMIC (VON TRIER)

3)AND SOON THE DARKNESS (ROBERT FEUST)

4)IL MISTERO DELL'ACQUA (BIGELOW)

5)ALIEN 3 (FINCHER)


MENZIONE SPECIALE :DOOMSDAY

Classifiche pubblicata anche su facebook

mercoledì 4 aprile 2012

LA CASA SULLA SCOGLIERA di LEWIS ALLEN

La storia,ecco cosa ci vuole per fare un film interessante.Bada bene non che io pretenda l'Amleto eh?No,ma una storia ben scritta,efficace,che pur non dicendo cose nuove,sia dotata di una certa grazie e costruzione dei personaggi.Una volta il cinema era questo.Guarda bene,non trovi moltisssimi autori e con l'avanzare e il cambiare delle epoche e dei tempi,molti film diventano quello che sono:pellicole di intrattenimento per il pubblico.Però chi scrive e dirige un 'opera cinematografica deve anche rispettarlo il suo pubblico.Nondimeno è vero che oggi sceneggiatori e registi han a che fare con certe teste di cazzo davvero epiche.
Molti ad esempio non capirebbero e non saprebbero girare un film come questo classico tra i film di "terrore":la casa sulla scogliera.
Lewis Allen è un buon artigiano del cinema inglese.Questa pellicola è il suo debutto,ed ebbe un successo travolgente.La sua carriera invece non è stata fortunatissima,se già con il secondo film:il fantasma,sorta di sequel della sua opera prima,scritta da Chandler andò male.Ha girato diversi film hard-boiled e poi è finito a lavorare per la televisione,(bonanza,la casa nella prateria),in poche parole il suo film capolavoro è proprio la sua prima esperienza cinematografica.
Di cosa parla questo piccolo gioiellino?La classica storia di dimore infestate e fantasmi che miagolano nel buio.
Roderick Fitzgerald è un musicista che per campare fa il critico musicale,un giorno mentre si trova in vacanza ,lontano dalla sua Londra,giunge in un piccolo villaggio della costa.Qui sia lui che la sorella Pamela rimangono incantati e conquistati dalla vista di una villa a picco sul mare.Entusiasti la comprano dal legittimo proprietario ,il comandante Beech.Il quale si accontenta di un'offerta irrisoria pur di liberarsi della dimora e del suo terribile segreto.
I due non prestano molto caso alle dicerie della gente e nemmeno al loro cane Bobby che appare terrorizzato e infatti scappa,(ma a fine pellicola torna!),tanto che decidono pure di portare da Londra la loro vecchia governante Lizzy.Di notte però si avvertono dei lamenti femminili insistenti,in seguito avvengono altri strani avvenimenti.Pare che c'entri qualcosa la nipote del comandante ,Stella,la quale da piccola perse la madre precipitata dalla scogliera.Roderik nel frattempo si innamora di lei e cerca di aiutarla,osteggiato dal nonno che arriva ad affidare a una sua conoscente Miss Holloway la propria nipote,(la quale è sempre più vittima delle presenze della casa,tanto che rischia pure di uccidersi gettandosi dal burrone.Salvata e affidata alle cure del dottor scott,rimane turbata da una seduta spiritica dove si manifesta il fantasma di sua madre e di una zingara spagnola di nome carmela),rinchiudendola in una sorta di manicomio.Nel frattempo Rick indagando con la sorelle scopre cosa è avvenuto:il padre di Stella era un pittore sposato con Mary,figlia del comandante,ma ha una tresca con la sua modella Carmela.Chiaramente zinagara e malvagia per tutti i bravi e rispettabili cittadini del paese.Durante una lite la spagnola getta dalla scogliera la povera donna inglese.Tuttavia questa storia verà completamente smontata nel bellissimo finale con il salvataggio di Stella,(miss holloway è in realtà una folle che ha un legame morboso con il ricordo di mary),e la fine della maledizione.
Un film,tratto dal romanzo di Dorothy Macardle,che nonostante i suoi 65 anni di età si lascia seguire più che volentieri a parte che uno non sia un giovanilista sconsiderato.Teso e avvincente,è tra le migliori storie di fantasmi portate sullo schermo.Ottimo Ray Milland,un attore versatile che nella sua carriera ha lavorato in diversi film assai validi,basti pensare a Frutto Proibito o a Giorni Perduti entrambi di Wilder,con il secondo vinse l'oscar.Oppure a Delitto Perfetto di Hitchcock.
Insomma un grande film questo La casa sulla scogliera,che merita di essere visto.Almeno per me.

lunedì 2 aprile 2012

QUELLA SPORCA ULTIMA META di ROBERT ALDRICH

Esistono film per uomini?Non lo so,sicuramente ci sono Uomini che fanno film.E che il diavolo mi portasse a iscrivermi al milan fan club,se non dovessi dirvi che sicuramente tra gli Uomini ci metterei :Robert Aldrich.Il quale sicuramente sarà uno dei prossimi a beccarsi un mio Atto D'Amore.Una leggenda,un mito per me,che non faceva mica semplici pellicole...no!Lui ti tirava giù l'ira alcolizzata e anarchica degli dei e te la filmava.Nuda e cruda.
Esattamente come codesta opera che obbligatoriamente dovrebbe essere vista,amata,idolatrata,come i veri capolavori meriterebbero-e ve lo dice uno abbastanza largo con il termine capolavoro,ma in questo caso è vero-di questa pellicola sono stati girati a inizi anni duemila un remake inglese :Mean Machine,con Vinnie Paul-mi pare-chiaramente con il calcio al posto del football americano e poi una pellicola con Adam Sandler,ma io non faccio pubblicità ai sionisti,men che meno agli yankee sionisti.Insomma non ho visto questi due derivati,saranno pure belli.

Paul Crewe è un ex star del football.Ha smesso di giocare perchè si è venduto una partita,così vivacchia come mantenuto di una ricca donna americana.Stanco di tutto e tutti,per puro spirito rebellistico ed egocentrico prende l'auto della donna e si mette a fare un lungo inseguimento con le macchine della polizia a rimorchio- e già qui vi è una maestria,una perfezione da brividi ,se poi sommiamo che l'uomo in macchina ascolta Saturday Night Special dei favolosissimi Lynyrd Skynyrd,capirete che figata delle figate state vedendo-che conclude gettando la macchina in mare.Non contento al bar aggredisce due sbirri e quindi finisce in galera.Qui il direttore da anni cerca di far passare la sua squadra di guardie a un livello di semi professionismo il quale garantirebbe anche un certo riscontro economico.Sulle prime Crewe non ci sta,anche perchè il capo delle guardie è anche allenatore della squadra di football ammmeregggano e attraverso la violenza cerca di non fargli allenare il suo team
Paul in carcere se la passa male ,perchè visto come un privilegiato della vita che si è fregato da solo e ha fregato la sua squadra.Nonostante la situazione cambia quando si ritrova ad allenare i detenuti al fine di farli scontrare con le guardie,assicurando la vittoria a queste ultime.

La partita sarà un lunghissimo massacro,con il direttore che ricatta Paul e uno strepitoso riscatto finale.

Ora non trovo giusto che si spendano tantissime parole per un film,quando basta solo una:guardalo.Mi ringrazierai perchè questo è cinema:spettacolo,grandi personaggi e attori,regia titanica ma non da ganassa,perchè Robert come Justine le cose le sa e basta,sceneggiatura ricca di sottotesti e possibili sviluppi metaforici condita da sano divertimento popolare.Un film ribelle,sudista,gagliardo.Sai quelle pellicole dove ti ritrovi come un pirla a parlare con i personaggi,quasi che potessero ascoltarti e che li vedi pure come se fossero tuoi amici?Ecco una cosa simile.
Magnifico Burt Reynolds-che comunque è un attore decisamente mediocre,ma ben guidato entra nella storia del cinema- grandissimo Eddie Albert ,il direttore carogna.Il discorso libertario contro la sottomissione al Potere,può anche non piacere,ma è talmente girato bene che se a un certo punto avessi visto Burt fare sfoggio di uno scudo crociato,avrei votato Dc!^_^