mercoledì 23 novembre 2011

SPECIALE AMICI MIEI di MARIO MONICELLI

AMICI MIEI :appunti,biografie,filmati, in omaggio a un capolavoro della storia del cinema italiano.
Il cinema ,da sempre,è una mia passione assai forte e ampia.Il mezzo migliore di propaganda,di emozione,di riflessione.Certo oggi è soffocato dalla tendenza a fare opere leggerine e insulse,svenevoli e melense.Oppure pregne di cattivismo da happy hour,di cinismo americazzaro e borghesuccio.
Ebbene,proprio per evidenziare la salute pessima del cinema odierno..Non posso che dedicare a questo immenso capolavoro della nostra commedia , un piccolo e significativo omaggio.Rubacchiando un po' tanto dalla rete.Con un mio pistolotto noiosissimo all'inizio .
RIFLESSIONE SU AMICI MIEI.
La forza di questo film,oltre che nella storia,sta sopratutto nel cast tecnico/artistico.Monicelli,infatti,riesce a mettere insieme cinque grandi mattatori che sapranno dare spessore ai loro personaggi,tanto da renderli memorabili e leggendari.Un vero stato di grazia.Questa pellicola è senza ombra di dubbio, il capolavoro della Commedia Italiana degli anni 70.Un periodo che ha visto la produzione di ottimi film legati al genere,la sua struggente fine-il bellissimo "Borghese piccolo piccolo",sempre di Monicelli- e poi la devastazione con le cazzate pierinesche e vanziniane.
Amici Miei,infatti è si una commedia,ma niente affatto conformista e leggera.Potremmo denominarla, mi si passi il termine,"commedia della disperazione" accompagnata da una buona dose di nichilismo.Lo smarrimento che colpisce i cinque amici coinvolti nelle epiche zingarate, è il tentativo ultimo ,feroce,cinico, di rimanere vivi e sopratutto diversi rispetto ai tempi-gli ultimi visto che hanno una certa età-che sono costretti a vivere.Prigionieri senza speranza della normalità,della quotidianità, dei rapporti famigliari-beati i tempi quando non c'erano i family day-cercano la libertà e la rivolta attraverso scherzi crudeli,menefreghismo goliardico,e una disperata voglia di non essere travolti dalla vita e dalla morte,sopratutto.
Poi si torna alla propria esistenza,chi ha successo e chi no,ma rigenerati da quei giorni di straordinaria libertà .Anzi,l'essenziale della libertà.
Ricordiamoli questi cinque eroi:Il Perozzi,giornalista,il quale vive un divertente e dissacrante conflitto generazionale rovesciato contro un figlio noioso e iperconformista.Voce narrante del film,"zingaro"coerente anche contro la morte,tanto da sussurrare una supercazzola prima di lasciare codesto mondo.Raffaello Mascetti,conte in disgrazia,ma che non vuole arrendersi a una vita grama di stenti e miseria ,comportandosi come se vivesse sempre al meglio delle sue risorse economiche e terrene.L'architetto Melandri,tanto eternamente perso dietro alle donne ,quanto veloce a chiedere una mano agli amici per liberarsene.
Il barista Necchi-Del Prete nel primo film,Montagnani negli altri due- irriverente e geniale nelle improvvisazioni,ed infine:il professore Sassaroli.Un nuovo aggiunto,unico ad aver dato filo da torcere alla banda di biscari in azione.
Sono personaggi che son diventati patrimonio nazionale,hanno superato brillantemente la barriera tra finzione scenica e finzione del reale-quello che viviamo ogni giorno,e che chiamiamo vita-tanto che non esista italiano il quale non sappia a memoria qualche battuta del film,anzi dei film.
A leggerlo in chiave critica,forse potremmo dire che potrebbero essere anche fastidiosi per la loro misantropia e amoralità,dei genitori non so quanto consapevoli dell'italia cialtrona di oggi,ma credo che sia assolutamente limitativo e perbenista porre questa visione come fonte di verità,sia artistica che critica.Il film è altro,è il tentativo di non morire,di sorpassare il grigiore quotidiano e i problemi con uno sberleffo che assomiglia più all'anarchico :una risata vi seppellirà,che al fascista:boia chi molla.Anti eroi perfetti,ultimi lampi di genio di una cinematografia -forse-morente.
Il film ,ha una storia curiosa alle spalle.Ve ne sarete accorti anche voi,immagino.Infatti all'inizio doveva essere girato da un altro grandissimo regista italiano:Pietro Germi.Il quale costrinse gli sceneggiatori De Bernardi e Benvenuti a far traslocare la storia da Firenze a Bologna.Il regista però ,per problemi di salute, dovette abbandonare il set-morì il giorno dell'inizio dell riprese- e così fu scelto Monicelli.Il quale fece la scelta giustissima di riportarlo al suo luogo di origine.La motivazione?Regista e scrittori toscani e per di più molte delle avventure che appaiono nel film sono basate su storie veramente accadute nel capoluogo toscano.
Amici Miei è il primo film a puntare sul linguaggio della regione del centro-nord,poichè vi era il pregiudizio che quel tipo di umorismo fosse troppo denigratorio e pungente,ma visto il grosso successo che ebbe questa pellicola,si cambiò idea tanto che ora i toscani ci rompono i coglioni con il loro patetico umorismo da quattro soldi e cento pieraccioni.Peccato,perchè i primi Benigni,Benvenuti,qualcosa di Nuti non era male.
Come ho detto ebbe due seguiti.Il secondo per me è il migliore,il più completo.Amarissimo e cattivo,il terzo è assai mediocre,ma è uno sguardo ravvicinato sulla vecchiaia.Peccato che Loy,altrove bravissimo,non sappia gestire questo tipo di commedia.
Vincitore ai botteghini e al david di donatello e nastri d'argento.I primi due capitoli della saga sono da vedere obbligatoriamente.Che così la piantate di ridere per quei pirla dello zelig e affini mediocri servi del potere che distruggono ogni volta che appaiono sul video l'arte della comicità
MARIO MONICELLI.
Provate a chiedere,se doveste avere la fortuna di conoscerlo,ad un onesto e vero cinefilo , di elencare i tre migliori film di Monicelli.Lo mettereste in grosso imbarazzo.Anche perchè sorge il quesito ,che per altri autori non si pone, ma sono davvero solo commedie quelle portate sullo schermo da Monicelli?Pensateci bene.Potremmo prendere in considerazione tre film assai noti del regista:1)La grande guerra.Film che supera anche nello stile il cinema popolare di allora,abile e forte mescolanza di satira e tragedia.2 ) i Compagni,strepitoso film sulla resistenza operaia nella Torina degli inizi del secolo scorso.Una vera lezione di marxismo.3)Quello che io reputo il suo capolavoro:"Un borghese piccolo piccolo"Il film che chiuse il genere commedia all'italiana,un forte film contro il giustizialismo privato.Un viaggio nell'inferno di una persona qualsiasi.
il cinema di Monicelli,ha sempre un risvolto politico.Cosa che ha mantenuto nella sua lunghissima carriera cinematografica che lo vede debuttare nel 30 fino alle Rose del Deserto,suo ultimo e buon film.
A meno di ventanni duranti gli anni 30 realizzò due film in 16 mm:il cuore rivelatore e i ragazzi della via paal,che gli fece avere persino un premio a venezia
Si fa le ossa come aiuto regista di vari pezzi grossi del cinema dell'epoca-cito camerini e Bonnard- fino al suo esordio nel 49 con Totò cerca casa.Il film è co-diretto da Steno,con il quale farà coppia per altri otto lavori.Il suo debutto in solitario avviene con il migliore film con Totò:Totò e Carolina
Censurato pesantemente per motivi politici,solo ora è possibile una sua versione integrale.
Ha diretto molti film sempre con uno sguardo di cattiveria e tenerezza per i suoi antieroi e feroce contro il perbenismo di facciata,i conformisti,le bestie mediocri e di potere
Tanti film,non tutti riusciti,ma nessuno davvero orribile.

UGO TOGNAZZI.
Uno dei celeberrimi senatori della commedia all'italiana,quello più imprevedibile e irriverente sia nello stile di vita che di scelte cinematografiche.Le sue origini sono teatrali,anzi di rivista.Quella che ha formato tantissimi beniamini del pubblico e anche della critica.
Il debutto nel mondo del cinema avviene con una serie di filmetti leggerini,da "spiaggia"o sgangherate parodie,spesso in coppia con Raimondo Vianello e talora anche Walter Chiari.
Fino al fortunato incontro con Salce,che partendo da una storia di Castellano e Pipolo,lo convinse a recitare nel capolavoro :Il Federale.Un film che non doveva essere girato,ma che appena arrivato nelle sale ebbe un vasto successo,facendo conoscere un Tognazzi grande attore non solo comico.Con Salce girò altri due capolavori imperdibili:La voglia matta-un uomo maturo che si innamora di una ragazzina-e le Ore dell'Amore.
Lo rivediamo protagonista -insieme a Gassman- della pietra miliare I Mostri,film che in episodi demoliva la società italiana. E nel buon :la marcia su roma,dedicato alla nota parata di barlafuss negli anni 20.
Tognazzi però si presta sopratutto a interpretare film feroci,bizzarri,anticonformisti,come quelli girati con un giovane Marco Ferreri.Da L'Ape Regina,a La Donna Scimmia,Fino al canto del cigno della società occidentale:la grande abbuffata.
Fu straordinario gay nella serie del Vizietto,e travestito in Miserie e Splendori di Madame Royale,vinse a cannes per il superlativo:Tragedia di un uomo ridicolo,di Bertolucci.
Morì a roma nel 1990,il 27 ottobre.

PHILIPE NOIRET.
Nasce nel 1930 a Lille in Francia.Come molti prima si dedica al teatro e anche al cabaret,poi passa al cinema.Partendo da piccoli ruoli,fino al debutto come protagonista con :La Grande Abbuffata ,di Ferreri. Con il quale lavorerà anche in Non toccate la donna bianca.
Molto importante è l'incontro con il regista Tavernier,con il quale girerà molti film ,da:il giudice e l'assassino fino a "che la festa cominci"
Dal 75,anno di successo con Amici Miei, inizierà a dividersi tra francia e italia-alcuni titoli di quel periodo sono "deserto dei tartari","3 fratelli" "speriamo che sia femmina",in italia...e in francia: colpo di spugna-da thompson- e la vita niente altro-
Memorabile in Il postino,campione di incassi nel mondo. Finirà la carriere tornando al teatro,fino alla morte dovuta per un male incurabile

Gastone Moschin



Si forma all'Accademia d'arte drammatica di Roma e inizia a recitare a teatro e poi negli sceneggiati televisivi della Rai. È grazie al nuovo mezzo che il grande pubblico lo conosce, stimandolo per la verve che sa spaziare di toni grottesca a quelli drammatici. Il volto particolare, che indugia sia nel buffonesco che nel serioso gli permette di affrontare ruoli diversi in gran parte del cinema italiano.Comincia nel 1960 con L'audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy (anche se la prima apparizione è ne La rivale del 1955) per proseguire con Che gioia vivere! (1961) di René Clément e Tiro al piccione - dello stesso anno - di Giuliano Montaldo. Gli anni sessanta lo vedono interprete di pellicole come Anni ruggenti (1962) di Luigi Zampa, L'amore difficile (1963) e La visita (1964) di Antonio Pietrangeli. E' con Signore e signori (1965) di Pietro Germi che accanto a Virna Lisi dà sfogo alla sua bonarietà, interpretando il ruolo di un marito schiavizzato che persegue il sogno di un amore impossibile con una commessa. Una moglie giapponese? (1968) di Gian Luigi Polidoro lo vede di nuovo protagonista, nella parte di un ragioniere spedito in estremo Oriente dove s'avvede della superficialità degli occidentali. In 7 volte 7 (1969) di Michele Lupo in interpreta un evaso, ne Gli specialisti (1969) di Sergio Corbucci un personaggio western. Gli anni sessanta lo scoprono recitare in altre pellicole (25 in tutto) grossolane, Il grande colpo dei 7 uomini d'oro, L'harem, Italian Secret Service fino a Dove vai tutta nuda? di Pasquale Festa Campanile. Da ricordare Il fornaretto di Venezia (1963) di Duccio Tessari e Le stagioni del nostro amore (1966) di Florestano Vancini.Negli anni 70 il ruolo principale è il guappo napoletano ucciso da Vito Corleone /Robert De Niro ne Il padrino - Parte II(1974) di Francis Ford Coppola. Un anno dopo sarà la volta di Melandri, l'architetto de Amici miei dagli innamoramenti funesti. Le sue avventure sentimentali proseguiranno fino agli ai due episodi successivi, tanto da arrivare ad un duello con la sciabola nel terzo film della serie diretto da Nanny Loy nel 1985. Recita ne Il conformista (1970) di Bernardo Bertolucci, Don Camillo e i giovani d'oggi (1972) di Mario Camerini e Il delitto Matteotti (1973) di Florestano Vancini. Accanto a questi tornano sempre film più commerciali, a conferma della tendenza di Moschin ad alternare qualità e quantità: L'inafferrabile invincibile Mr. Invisibile, Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa e Paolo il caldo. Da segnalare Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo, dove Moschin interpreta Ugo Piazza, criminale che fatti tre anni di carcere è sospettato dai suoi compari di avere intascato 300000 dollari in contanti. Qui la sua espressione da duro e l'aria ambigua da innocente trovano la massima credibilità.Negli anni '80, oltre a Amici miei - Atto II e III il ruolo da protagonista è in Si salvi chi vuole (1980) di Roberto Faenza, dove interpreta un deputato ormai imborghesito del PCI, che rischia il crollo a causa della moglie permissiva (Claudia Cardinale), della figlia sguaiata e del fidanzato scansafatiche. Ancora, Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada di Lina Wertmüller e Una spina nel cuore (1986) di Alberto Lattuada.Ormai Moschin ha raggiunto una autorevolezza fiera, che non disdegna di ironizzare in Donne con le gonne (1991) di Francesco Nuti e nel fiabesco I magi randagi (1996) di Sergio Citti. Degli anni '90 sono ancora Non chiamarmi Omar e Porzus.Nel 2000, come all'inizio di carriera interpretò Valjean nella versione televisiva de I miserabili diretta Sandro Bolchi (1965), Moschin torna alla televisione. Nella serie "Sei forte maestro" interpreta un ruolo farsesco e bonario, memore della sua versatilità tragicomica espressa in 54 film; in "Don Matteo I - II" un vescovo avvezzo ai lazzi. A Terni (dove era girata la prima serie) Moschin apre anche la strada didattica della sua carriera, inaugurando una scuola di recitazione.

da my movie

RENZO MONTAGNANI
Nato ad Alessandria da una famiglia di origini fiorentine, nel capoluogo della Toscana frequenta la scuola e l'università, conseguendo la laurea in farmacia. Appassionatosi di teatro durante il periodo universitario, in seguito si trasferisce a Milano intorno alla metà degli anni cinquanta, ed entra in varie compagnie teatrali, come quella di Enrico Viarisio e poi di Erminio Macario. Nel 1959 si afferma come attore teatrale recitando "I sogni muoiono all'alba", di Indro Montanelli (tre anni dopo verrà girato anche un film con lo stesso Montagnani protagonista) e Marescalco dell'Aretino. A Milano si impegna politicamente, anche come attore. Lo si ricorda in Tre ipotesi sulla morte di Pinelli di Elio Petri con Gian Maria Volontè.
Agli inizi degli anni sessanta si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera cinematografica e televisiva. Tuttavia fece ritorno all'attività teatrale dopo aver incontrato Valeria Moriconi ed entra a far parte del gruppo "La compagnia dei quattro", in cui militò per circa tre anni. Successivamente, Montagnani viene contattato per lavorare in televisione nel programma "Milledischi", ove venivano presentate le novità di quel tempo della musica leggera. Dopo questa parentesi televisiva, Renzo si afferma anche come attore radiofonico, per la prosa e il varietà, tra cui il programma notturno Buonanotte fantasma di e con Bibi Faller ed Emanuela Fallini.
All'inizio degli anni ottanta Montagnani conquista la platea televisiva grazie alla sua interpretazione del personaggio di "Don Libero" nel varietà televisivo "Ci pensiamo lunedì", diretto da Romolo Siena e condotto da Alida Chelli. Il personaggio, figura di sanguigno parroco toscano, verrà in seguito ribattezzato "Don Fumino" per via del suo intercalare: «Eh, io son fumino, se 'un le dico mi sento male!», e nel 1993 Montagnani interpreterà anche una "sitcom" omonima come protagonista.
Gran parte della sua carriera è tuttavia legata alla sua partecipazione in numerosi film del filone della commedia sexy all'italiana, genere che gli diede notevole popolarità in quel periodo. Sebbene abbia recitato in questo filone già agli inizi degli anni settanta con il dittico Quando le donne avevano la coda e Quando le donne persero la coda e con i decamerotici Una cavalla tutta nuda e Jus primae noctis, l'attore si afferma sul finire del decennio con i cosiddetti film trash come Il ginecologo della mutua, La soldatessa alla visita militare, La soldatessa alle grandi manovre e L'insegnante va in collegio.
È noto, comunque, che Montagnani dovette anche accettare a lungo questi ruoli per poter coprire le spese ingentissime per le cure del figlio gravemente malato che era ricoverato in maniera permanente presso una clinica di Londra[1].
Resta memorabile la sua interpretazione del Necchi nel secondo e terzo capitolo della trilogia di Amici miei, dopo aver doppiato Philippe Noiret nel primo. Interpretò quindi il personaggio di Don Ferrante nello sceneggiato di Nocita I promessi sposi.
Oltre all'attività di attore, Montagnani è stato anche un doppiatore, prestando voce a Charles Bronson, Trevor Howard, il già citato Philippe Noiret, Claude Piéplu, Michel Piccoli, Jacques Jouanneau e di Romeo ne Gli Aristogatti, film d'animazione della Disney.
Renzo si spegne il 22 maggio del 1997, vittima di un male incurabile.
Film [modifica]
I sogni muoiono all'alba (1961), nel ruolo di Sergio
Viaggio di nozze all'italiana (1966)
I sette fratelli Cervi (1967)
Donne, botte e bersaglieri (1968), nel ruolo di Luigi
Faustina (1968), nel ruolo di Quirino
La matriarca (1969), nel ruolo di Fabrizio
Tre ipotesi sulla morte di Pinelli (1970),
Quando le donne avevano la coda (1970), nel ruolo di Maluc
Metello (1970), nel ruolo di Caco, non accreditato
Quando le donne persero la coda (1971), nel ruolo di Maluc
Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù? (1971), nel ruolo di Bepo
Il prode Anselmo e il suo scudiero (1972), nel ruolo di Ottone
Il sindacalista (1972), nel ruolo di Luigi Tamperletti
Jus primae noctis (1972), nel ruolo di Gandolfo
Una cavalla tutta nuda (1972), nel ruolo di Gulfardo de Bardi
L'arma, l'ora, il movente (1972), nel ruolo del Commissario Franco Boito
Fiorina la vacca (1973), regia di Vittorio De Sisti, nel ruolo di Compare Menico
Rappresaglia (1973), nel ruolo del questore Caruso
Il delitto Matteotti (1973), nel ruolo di Umberto Tancredi
Le folli avventure di Rabbi Jacob (1973), nel ruolo di Farès
Number one (1973), nel ruolo del poliziotto
La preda (1974)
Peccati in famiglia (1975), nel ruolo di Carlo
Il vizio di famiglia (1975), nel ruolo di Giacomo
Quel movimento che mi piace tanto (1975), nel ruolo del Marchese
La nuora giovane (1975), nel ruolo del contabile
La moglie vergine (1975), nel ruolo di Federico
Lezioni private (1975)
La segretaria privata di mio padre (1976), nel ruolo di Armando Ponziani
Peccatori di provincia (1976)
Il letto in piazza (1976)
Donna... cosa si fa per te (1976)
Il comune senso del pudore (1976)
Cassiodoro il più duro del pretorio (1976)
Una bella governante di colore (1976), nel ruolo di Nicola Salluzzi
L'appuntamento (1977), nel ruolo di Adelmo Bartelesi
La soldatessa alla visita militare (1977), nel ruolo del Col. Fiaschetta
Il ginecologo della mutua (1977), nel ruolo del dott. Franco Giovannardi
Dove volano i corvi d'argento (1977)
L'insegnante va in collegio (1978), nel ruolo di Riccardo Bolzoni
La soldatessa alle grandi manovre (1978), nel ruolo del Col. Fiaschetta
L'insegnante viene a casa (1978), nel ruolo di Ferdinando Bonci Marinotti
L'insegnante balla... con tutta la classe (1978), nel ruolo del prof. Martorelli
Viaggio con Anita (1979), nel ruolo di Omero
La vedova del trullo (1979)
Scusi, lei è normale? (1979), nel ruolo di Gustavo Sparvieri
Riavanti... Marsch! (1979)
Io zombo, tu zombi, lei zomba (1979)
Dove vai se il vizietto non ce l'hai? (1979), nel ruolo di Diogene Colombo
Il corpo della ragassa (1979), nel ruolo di Pasquale Aguzzi
La giacca verde (1980), nel ruolo del falso compositore Romualdi
Qua la mano (1980)
Prestami tua moglie (1980), nel ruolo di Mario Bonotto
La moglie in vacanza... l'amante in città (1980)
Una moglie, due amici, quattro amanti (1980)
La liceale al mare con l'amica di papà (1980), nel ruolo di Fulgenzio
C'è un fantasma nel mio letto (1980), nel ruolo di Archibald Trenton
Il casinista (1980), nel ruolo di Enrico Marcullo
L'amante tutta da scoprire (1981)
La dottoressa preferisce i marinai (1981)
La poliziotta a New York (1981), nel ruolo di Maccarone
Mia moglie torna a scuola (1981), nel ruolo di Aristide Buratti
Il marito in vacanza (1981)
Crema, cioccolata e pa... prika (1981), nel ruolo del dott. Osvaldo
I carabbinieri (1981), nel ruolo del Gen. Nencini
L'assistente sociale tutto pepe (1981)
Il regalo (1982), nel ruolo dell'emiro Fayçal de Krator
Pierino la Peste alla riscossa (1982), nel ruolo di Pier Maria Delle Vedove
Per favore, occupati di Amelia (1982), nel ruolo di Marcello
Perché non facciamo l'amore? (1982)
Amici miei atto II (1982), nel ruolo di Necchi
Stesso mare stessa spiaggia (1983), nel ruolo del Trivella
State buoni se potete (1983), nel ruolo del diavolo
Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada (1983), nel ruolo del capitano Pautasso
Champagne in Paradiso (1983)
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983)
Amici miei atto III (1985), nel ruolo di Necchi
Quelli del casco (1987)
Rimini, Rimini - Un anno dopo (1988), nel ruolo di Luciano Ambrosi
Il volpone (1988), nel ruolo di Raffaele Voltore
Zuppa di pesce (1992)
Serie TV [modifica]
Sceneggiato: Il mulino del Po (RAI, 1963), di Sandro Bolchi, con Raf Vallone, Giulia Lazzarini e Gastone Moschin
Sceneggiato: Vita di Dante (RAI, 1965), di Vittorio Cottafavi Interpreti: Giorgio Albertazzi (Dante), Sergio Graziani (Gherardino Diodati), Mario Bardella (dino Compagni), Ileana Ghione (Gemma Donati), Davide Montemurri (Francesco Alighieri), Roberto Bruni (Brunetto Latini), Luigi Vannucchi (Guido Cavalcanti), Renzo Montagnani (Lapo Gianni), Loretta Goggi (Beatrice)
Biografia romanzata di Dante Alighieri e della Firenze a cavallo del 1300 in balia di una lotta furiosa tra poteri. Qui Cottafavi si inventa la maniera di repertorizzare il XIII secolo, attraverso pitture dell’epoca e riprese filmiche dell'oggi.
Operetta: L'acqua cheta (RAI, 1974), di Vito Molinari, con Daniela Goggi, Gianrico Tedeschi e Ave Ninchi
Film TV: La giacca verde (RAI, 1979), di Franco Giraldi, con Senta Berger, Jean-Pierre Cassel e Vittorio Sanipoli, nel ruolo di Romualdi
Sceneggiato: Giocare d'azzardo (Rai Uno, 1982), nel ruolo di Riccardo
Varietà: Ci pensiamo lunedì (Rai Due, 1983/84), di Romolo Siena, con Alida Chelli, Giorgio Ariani e Enzo Garinei
Sceneggiato: Capitaine X (1983)
Sceneggiato: Investigatori d'Italia (Rai Uno, 1985), nel ruolo del prof. Boato
Film TV: Baciami strega (1985), di Duccio Tessari, con Iris Peynado, Philippe Leroy e Lia Zoppelli
Sceneggiato: I promessi sposi (Rai Uno, 1989), di Salvatore Nocita, con Danny Quinn, Delphine Forest e Alberto Sordi, nel ruolo di don Ferrante
Sceneggiato: Il viaggio dell'Achille Lauro (Rai Uno, 1990)
Sceneggiato: Processo di famiglia (Rai Uno, 1992), di Nanni Fabbri, con Alessandra Martines, Maurizio Donadoni e Angiola Baggi
Sitcom: Don Fumino (Rai Uno, 1993), di Romolo Siena, con Isa Gallinelli, Pippo Santonastaso e Luisa Rovati, nel ruolo di don Libero, soprannominato don Fumino (personaggio nato durante la trasmissione Ci pensiamo lunedì, in cui si chiamava don Libero Occupato)
Sceneggiato: Teo (1997)
Sceneggiato: Il mastino (Rai Uno, 1998), nel ruolo di Gandolfi, episodio Un grande poliziotto
Teatro [modifica]
La coscienza di Zeno (1978-79) di Tullio Kezich da Italo Svevo, diretto da Franco Giraldi, con Marina Dolfin e Gianni Galavotti, nel ruolo di Zeno Cosini
Il senatore Fox (1986-87) di Luigi Lunari, diretto da Augusto Zucchi, con Gianni Bonagura
Anfitrione (1987-88) di Tito Maccio Plauto, diretto da Ennio Coltorti
Arden of Feversham (1988), diretto da Mario Sciaccaluga
Un giardino di aranci fatto in casa (1989-90 e 1991), di Neil Simon, diretto da Silverio Blasi, con Paola Tedesco
Pigmalione (1991-92), di George Bernard Shaw, diretto da Silverio Blasi, con Laura Saraceni
Sarto per signora (1992-93) di Georges Feydeau, diretto da Marco Parodi
L'aide mémoire (1993-94) di Jean Claude Carriére, diretto da Ennio Coltorti, con Micol Pambieri
La dodicesima notte (1995-96), di William Shakespeare, diretto ed interpretato da Mario Scaccia
Prosa radiofonica [modifica]
RAI
La donna del mare , di Henrik Ibsen, con Tino Erler, Elena Da Venezia, Marika Spada, Ileana Ghione, Carlo D'Angelo, Fernando Farese, Corrado Gaipa, Renzo Montagnani, regia di Corrado Pavolini, trasmessa venerdì 7 dicembre 1956, nel terzo programma ore 21,20.
Note [modifica]
ADOLFO CELI
Figlio di un prefetto siciliano, Adolfo Celi cresce tra la Sicilia e il Nord Italia, tra le sue residenze c'è anche Padova. Grazie ad una cinepresa amatoriale regalatagli dal padre comincia a impratichirsi con la ripresa.
Nel 1942 si iscrive all'Accademia Nazionale d'Arte DrammaticaSilvio D'Amico” di Roma. Qui conosce tra i tanti, Vittorio Gassman, Mario Landi, Vittorio Caprioli, che gli trasmettono la passione per il teatro e per il cinema. È un grande amico di Renato Baldini.
Nel 1946 viene scritturato per il film Un americano in vacanza di Luigi Zampa, cui seguono due anni dopo Proibito rubare di Luigi Comencini e Natale al campo 119 di Pietro Francisci; nello stesso anno Aldo Fabrizi gli avanza una proposta che gli cambia la vita: la partecipazione al film Emigrantes.
Il Brasile [modifica]
Partito per il Brasile con il cast di Emigrantes, si appassiona a questa terra, tanto che decide di rimanerci per i successivi quindici anni.
In Brasile, si occupa soprattutto di teatro, fondando il Teatro Brasileiro di Comédia di San Paolo e la compagnia di prosa Carrero-Celi-Autran, mentre la produzione cinematografica Vera Cruz gli affida la regia dei film Caiçara (1950) e Tico-Tico no Fubà (1952).
È considerato a tutt'oggi uno dei più importanti registi del paese, a lui si deve infatti la definizione di nuovi canoni di sperimentazione teatrale e cinematografica.
Laggiù iniziò anche una carriera di caratterista cinematografico, recitando nei film L'uomo di Rio (1963) e Agente 007 Operazione Tuono (1965), che gli conferiscono una notorietà internazionale e ne favoriscono il ritorno in Italia.
Il ritorno in Italia [modifica]
Rientrato nei primi anni sessanta, ritrova un cinema molto diverso da quello che aveva lasciato e in pieno sviluppo. Si specializzerà nelle parti del "cattivo", sia nei film western o d'azione sia, con una certa autoironia, nelle commedie, dove interpreta frequentemente personaggi malvagi o potenti.
A 45 anni è tra i pochi attori italiani che sappiano recitare anche in inglese e grazie alla bravura e alla preparazione professionale viene ingaggiato come protagonista o comprimario in numerosi film internazionali, tra cui: Il tormento e l'estasi di Carol Reed (1965); Il colonnello Von Ryan di Mark Robson (1965); Gran Prix di John Frankenheimer (1967); Il fantasma della libertà di Luis Buñuel (1974).
Nel 1969 esce l'unico film italiano da lui diretto, realizzato con i suoi compagni d'accademia Vittorio Gassman e Luciano Lucignani: l'autobiografico L'alibi.
In Italia il culmine del successo arriva quando entra a far parte del cast della fortunata trilogia di Amici miei (1975, 1982, 1985) nei panni del professor Sassaroli, un primario brillante, ma annoiato dal lavoro che si unisce alle allegre "zingarate" di un gruppo di amici toscani.
Televisione [modifica]

Nel ruolo di Lord James Brooke nel telefilm Sandokan.
Diretto da Daniele D'Anza, nel 1972 interpreta il medico nazista nello sceneggiato Rai Il sospetto, ma soprattutto veste i panni del poliziotto italo-americano Joe Petrosino nello sceneggiato omonimo, mentre tre anni dopo interpreta Don Mariano D'Agrò nella miniserie L'amaro caso della baronessa di Carini.
Il suo volto viene fissato nella memoria del pubblico italiano però con la partecipazione alla miniserie televisiva Sandokan (1976), diretta da Sergio Sollima, in cui interpreta il ruolo di lord James Brooke, acerrimo nemico della "Tigre di Mompracem" interpretata da Kabir Bedi.
Nel 1981 prende parte al kolossal storico televisivo inglese I Borgia, in cui interpreta la parte di Rodrigo Borgia, salito al soglio pontifico come Papa Alessandro VI.
Gli ultimi anni [modifica]
Tornato al teatro negli anni ottanta, Adolfo Celi viene ricoverato la sera della rappresentazione teatrale dei Misteri di Pietroburgo di Dostoevskij, Vittorio Gassman prende il suo posto sul palcoscenico. Il 19 febbraio 1986 muore per un arresto cardiocircolatorio.
Vita privata [modifica]
Adolfo Celi è stato sposato tre volte con:
Tônia Carrero, dal 1951 al 1963.
Marília Branco.
Veronica Lazar nel 1966.
Con l'attrice Veronica Lazar ha avuto due figli:
Alessandra, attrice teatrale, televisiva e cinematografica.
Leonardo, autore del documentario Adolfo Celi: un uomo per due culture, realizzato nel 2006 per ricordare il padre a vent'anni dalla scomparsa e presentato nel 2008 alla Festa del Cinema di Roma nell'ambito della rassegna organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo Adolfo Celi e i ragazzi tornati dal Brasile.
Attore [modifica]
Cinema [modifica]
Un americano in vacanza, (1946)
Emigrantes, regia di Aldo Fabrizi (1948)
Natale al campo 119, (1948)
Proibito rubare, (1948)
Caiçara, (1950)
Tico-Tico no Fubá, (1952) (non accreditato)
Sandokan, la tigre di Mompracem, (1962)
L'uomo di Rio, (1964) (L'Homme de Rio)
Tre notti d'amore, (1954)
...poi ti sposerò, (1964) (Un monsieur de compagnie)
Le belle famiglie, (1964)
E venne un uomo, (1965)
Il colonnello Von Ryan (Von Ryan's Express) (1965)
Rapina al sole (Par un beau matin d'été) (1965)
Il tormento e l'estasi (The Agony and the Ecstasy) (1965)
Slalom, (1965)
Agente 007, operazione tuono (Thunderball) (1965)
Le piacevoli notti, regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani (1966)
El greco, (1966)
L'americano, (1966)
Il segreto dei frati gialli (Das Geheimnis der gelben Mönche) (1966)
Tutti pazzi meno io (Le Roi de coeur) (1966)
Grand Prix, (1966)
La donna, il sesso e il superuomo, (1967)
Dalle Ardenne all'inferno, (1967)
Masquerade (The Honey Pot) (1967)
OK Connery, (1967)
Colpo maestro al servizio di Sua Maestà britannica, (1967)
Il magnifico Bobo (The Bobo) (1967)
Ad ogni costo, (1967)
Sentenza di morte, (1968)
Sette volte sette, (1968)
Diabolik, (1968)
Uno scacco tutto matto, (1969)
L'alibi, (1969)
Il colpo era perfetto ma... (Midas Run) (1969)
Un detective, (1969)
Io, Emmanuelle, (1969)
L'arcangelo, regia di Giorgio Capitani (1969)
La morte bussa due volte (Blonde Köder für den Mörder) (1969)
Alla ricerca di Gregory (In Search of Gregory) (1969)
Appuntamento col disonore, (1970)
Frammenti di paura (Fragment of Fear) (1970)
L'uomo venuto da Chicago (Un condé) (1970)
Brancaleone alle crociate, (1970)
Hanno cambiato faccia, (1971)
Una chica casi decente, (1971)
I terrificanti delitti degli assassini della Via Morgue (Murders in the Rue Morgue) (1971)
Chi l'ha vista morire?, (1972)
Piazza pulita, (1972)
Fratello sole, sorella luna, (1972)
L'occhio nel labirinto, (1972)
Terza ipotesi su un caso di perfetta strategia criminale, (1972)
Ragazza tutta nuda assassinata nel parco, (1972)
La mano lunga del padrino, (1972)
La mala ordina, (1972)
Libera, amore mio..., (1973)
Gli ultimi dieci giorni di Hitler (Hitler: The Last Ten Days) (1973)
Tre per una grande rapina (Le mataf) (1973)
La villeggiatura, (1973)
Il sorriso del grande tentatore, (1974)
Il venditore di palloncini, (1974)
Il fantasma della libertà (Le Fantôme de la liberté) (1974)
...e poi, non ne rimase nessuno (Ein Unbekannter rechnet ab) (1974)
Amici miei, (1975)
Febbre da cavallo, (1976)
1976 - Come una rosa al naso, regia di Franco Rossi (1976)
L'affittacamere, (1976)
Uomini si nasce poliziotti si muore, (1976)
La moglie di mio padre, (1976)
Signore e signori, buonanotte, (1976)
Il prossimo uomo (The Next Man) (1976)
Le grand escogriffe, (1976)
Genova a mano armata, (1976)
L'uomo di Corleone, (1977)
Che notte quella notte!, (1977)
Viaggio di paura (Les Passagers) (1977)
Pane, burro e marmellata, (1977)
Holocaust 2000, (1977)
La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!, (1977)
Professor Kranz tedesco di Germania, (1978)
Le braghe del padrone, (1978)
Indagine su un delitto perfetto, (1978)
Café Express, (1980)
Car-Napping - Bestellt, geklaut, geliefert, (1980)
Innamorato pazzo, (1980)
Amici miei atto II, (1982)
Monsignore (Monsignor) (1982)
Di padre in figlio, regia di Alessandro e Vittorio Gassman (1982)
Cenerentola '80, (1984)
Amici miei atto III, (1985)
Il giocatore invisibile, (1985)
Televisione [modifica]
1969 - Operazione ladro (telefilm)
1970 - Finale di partita (film tv)
1972 - Il sospetto (miniserie tv)
1972 - Joe Petrosino (miniserie tv)
1975 - L'amaro caso della baronessa di Carini (miniserie tv)
1976 - Sandokan (ministerie tv)
1979 - L'altro Simenon (serie tv)
1981 - I Borgia (miniserie tv)
1982 - La sconosciuta (miniserie tv)
1982 - L'occhio di Giuda (miniserie tv)
???? - T.I.R. (serie tv)
1985 - Aeroporto internazionale (serie tv)
1987 - Due assi per un turbo (film tv)
Regista [modifica]
1950 - Caiçara, in co-regia con Tom Payne e John Waterhouse
1925 - Tico-Tico no Fubá
1969 - L'alibi, in co-regia con Vittorio Gassman e Luciano Lucignani
Voci correlate [modifica]
Film di James Bond
Lista dei cattivi nei film di James Bond
Emilio Largo
SPECTRE
amici miei su youtube
schiaffi in stazione
http://www.youtube.com/watch?v=Eh8bhtVJSJg
la supercazzola
http://www.youtube.com/watch?v=KHgf8ClcNQI&feature=related
la supercazzola e la suora
http://www.youtube.com/watch?v=2ABgUJPx3Tc&NR=1

Oh bucaiola-amici miei 2
http://www.youtube.com/watch?v=LKADRSsi9q8&feature=related
amici miei servizio torri (n 2)
http://www.youtube.com/watch?v=8G523jOLrZE&feature=related
amici miei 2 scherzo al cimitero
http://www.youtube.com/watch?v=MxlOBQ4lFnU&feature=related
amici miei 2 supercazzola al cimitero
http://www.youtube.com/watch?v=8K_jkB9lnAA&feature=related
supercazzola confessione perozzi
http://www.youtube.com/watch?v=5rsdzYmIsoI&feature=related
e ora continuate voi a mettere le vostre supercazzole e scene preferite!

7 commenti:

Elio ha detto...

Ci Siamo dati da fare, eh? Ma direi anche che la pellicola merita lo sforzo e fai bene a ricordarla.

babordo76 ha detto...

è uno dei massimi capolavori della cinematografia italiana,per me!
Meritava uno sforzo superiore al solito.
Vabbè,come sai splinder chiude questo era un post del mio blog Malgoverno

Bollalmanacco ha detto...

Cavolo, che lavorone complimenti!!
Purtroppo Amici Miei è un film che dovrei riscoprire, nel senso che l'ho visto da piccola e poi mai più... male!!!
Recupereò, recupererò...

babordo76 ha detto...

questa pellicola è una pietra miliare per me.Io sono legatissimo sopratutto al secondo capitolo.
Purtroppo ci hanno fatto pure il reboot/prequel l'anno scorso mi pare,che tristezza!

Anonimo ha detto...

complimenti, non dico altro....

Anonimo ha detto...

Wow! Che megapost! Un lavoro bestiale, davide. Davvero complimenti.

babordo76 ha detto...

grazie new moon e lucia,devo dire che gran merito è da spartire con wiki e sopratutto il tasto destro del mouse!^_-