Sono le 21,50 del giorno 3 marzo 1953.Si spegne una delle figure storiche e politiche più attaccate dagli alfieri del moralismo pubblico,del democretinismo interventista,del colonialismo euroatlantista,dell'ipocrisia istituzionalizzata: Josip Vissarionovic Dzugasvili,detto:Stalin. Figlio di un modesto ciabattino,passa la sua gioventù affidato ai religiosi con i quali spesso litiga,ma impara anche una certa predisposizione all'organizzazione e alla disciplina.Poi l'incontro con il marxismo,le rapine ai treni per finanziare il partito,la rivoluzione,l'interessamento alle problematiche delle varie nazioni e lingue che formano la SSSR.L'idea possente che non si debba aspettare una improbabile rivoluzione mondiale per edificare il socialismo,ma ch si possa cominciare a costruirlo in un paese solo,con le proprie forze.Per poi collaborare a espanderlo nelle altre nazioni.Dal 1917 fino al 45 L'Unione Sovietica è stata sotto la mira delle nazioni liberali,fasciste,capitaliste.Dopo il trattato di Brest del 1919 si è aperta una ferocissima guerra civile e di occupazione estera.I bolscevichi hanno vinto pagando un salatissimo prezzo in fatto di morti e attacco alla giovane repubblica socialista.
Quindi Stalin ha dovuto affrontare quinte colonne interne,attacchi dei nazionalisti ,(ucraini,lettoni,estoni,questi ultimi durante il nazismo filo tedeschi e collaborazionisti),la classe ricca dei contadini che assassinava i comunisti e rubava il grano per tenerselo e non donarlo a una patria in difficoltà.Credo sia facilissimo criticare Stalin,definendolo un despota sanguinario.Tanto noi bravi democratici dei regimi classisti liberali dobbiamo forse difendere la nazione da attacchi e sabotaggi?No.
Con Stalin e con altri,si deve usare la morale politica-che è quella che uso sempre e solo io-altrimenti si rimane su un terreno di opinionismo poco utile.Inoltre si deve avere una grande passione per la politica e studiare,studiare,documentarsi.Io sono partito da posizioni moderatamente trockjiste per poi riscoprire la storia sovietica nel suo insieme.Non posso che sostenere Stalin e la costruzione di una Nazione capace di fermare il nazismo.Rammentiamo che nel 41 il comunista Napolitano sosteneva a spada tratta l'operazione Barbarossa, e vedi un po' te!
Il Grande Addio è la ripresa del funerale di Stalin,il dolore profondissimo che ha lasciato ai milioni e milioni di sovietici,le delegazioni delle classi operaie,contadine,intellettuali,della sicurezza.
Le delegazioni dei partiti comunisti di tutto il mondo,commoventi quelli dei paesi come la Corea e la Cina al tempo in costruzione e dei paesi del socialismo reale.
Interventi di Malankov,il vero sostituto poi eliminato non fisicamente dico politicamente dalla fazione krusceviana,Kruscev-quello del rapporto fuffa del 56 tanto caro,come il testamento di Lenin,ai liberali e comunisti occidental-anarchici- Berjia e così via.
Un capolavoro del cinema e della storia
domenica 6 novembre 2011
IL GRANDE ADDIO di VERTOV,CIAURELI,GERASSIMOV
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