lunedì 30 gennaio 2017

LA LA LAND di DAMIEN CHAZELLE

Io amo profondamente i Musical. Anzi, definiamo bene la questione: adoro veder la gente ballare e cantare e se non ci fosse nessuno di questi due elementi, mi basta che vi siano dei musicisti. Credo che la musica abbia delle ripercussioni magiche-sentimentali sulla nostra esistenza.. Lasciare a casa ogni inibizione e vergogna e abbandonarsi a danze e canti, nella società occidentale forse è una richiesta di troppo. Perché queste attività sono troppo legate a intimità radicate nel nostro esser più segreto e profondo, quel bambino di "pascoliana memoria" ( calma non c'entra un cazzo ma dà un tono intellettuale al tutto) quella purezza e dolcezza anche infantile, se volete discriminarla e ridicolizzarla a tutti i costi, che ci appartiene; ma che preferiamo soffocare dietro a un nichilismo quotidiano di sterile realismo, annoiato cinismo, precarietà degli e negli affetti
Per piacerti, il Musical ti chiede solo una cosa: devi essere una persona romantica, capace di esser felice senza eccedere nelle illusioni della cultura dello sballo, devi essere sensibile e sognare.

Ecco su questo punto dovremmo dilungarci un po', ma sono stanco e poi vi offro troppe cose nuove e interessanti insieme, che - grandissima tragedia- non sono oggettive o scritte da uno laureato in cinema, no sono solo dei miei pensieri. Potrei esser accusato di grillismo eh!
Però si! Vi faccio la sinossi: credo vi sia un problema di fondo su cosa significhi per noi: sognare
Io personalmente mi chiederei anche il significato di : successo. Cosa evocano in noi queste due parole così importanti per la nostra cultura? Comprendiamo il loro vero significato, o seguiamo regole economiche-capitaliste? Che deformano il senso più puro delle parole. Basti vedere, nel concreto, cosa sono diventate e a cosa servano, parole bellissime come: rivoluzione, democrazia, libertà, civiltà. Parole che esprimono un concetto determinante per ogni uomo e donna.
Il sogno oggi non lo vedo così intonso dalle regole televisive, spicce, legate a un momento, al tutto e subito, ma un buon sogno può durare tutta la vita. Esso è la forza che ci spinge a non mollare un obiettivo nel tempo, certo veniamo a patti con la dura realtà, ma non cediamo. Semmai doniamo a lui più impegno e costanza affinché una sua parte si possa realizzare. Non è un'illusione campata su un progetto troppo grande. Il sogno è l'atto pratico e reale di prenderci cura di noi stessi. Quando abbiamo un sogno, ci vogliamo bene.
Il successo vuol dire realizzarlo quel sogno. Non è solo una questione monetaria, ma vederlo nascere, crescere e farsi strada all'interno di quel pubblico che abbiamo scelto come referente delle nostre emozioni e felicità.
Questo è il tema portante del film: sognare non significa campare di illusioni, ma costruire con fatica la tua strada verso il successo. Anche a costo di perdere qualcosa lungo questa strada, come certi affetti, amicizie, sopratutto la cosa bella è che esprime codesto concetto: il successo è un fatto assolutamente personale. Per alcuni è riempire gli stadi, per altri suonar la musica che ama nel suo locale. Questo concetto di felicità-sogno- successo è spiegato benissimo anche in quel piccolo tesoro prezioso che è il brano : "Il violinista sul tetto" di Roberto Vecchioni. Sarebbe piaciuto a Seb? Spero!


Ok, ora ci tengo a precisare tre cose per me importanti: 1) Non è un capolavoro codesto film(e) . Capisco e apprezzo l'entusiasmo di critica e pubblico, ma i capolavori si palesano con il tempo, attraverso una lunga riflessione e a ben vedere forse son ben altre pellicole che possono concorrere al titolo di capolavoro
Questa ossessione assolutista, questa voglia di essere quelli che hanno visto la luce manco fossimo dei cazzo di Jake Blues, al cospetto del reverendo James Brown, un po' è figlia dell'esagerazione dei nostri tempi. Ci dobbiamo salvare dalla crisi evidente delle democrazie liberali, dal nostro esser incapaci di amar una persona che non sia la rappresentazione di idee astratte sull'amore. Per questo dobbiamo credere in qualcosa di assoluto e totale. I cinefili hanno il Dio del Capolavoro.
Ripeto ci sono tantissimi film che meritano rispetto per il semplice fatto di esser buoni, persino ottimi ma non capolavori. Poi c'è una parte soggettiva che rispetto sempre, ad esempio per me "Silence" è un capolavoro, altri ci ritrovano da ridire. Va benissimo così: il cinema è l'arte che parla a noi stessi e ci fa conoscere agli estranei. Ha moltissimi punti di unione con la filosofia e la psicologia, più di quanti molti fissati con l'oggettività tecnica possano credere.
"La la land", non è un capolavoro perché la parte legata al musical o il suo aspetto romantico, la rievocazione di un periodo d'oro hollywoodiano, non è così ricco di possanza o maraviglia come meriterebbe. Ha una profonda incertezza su cosa voglia essere, ma questo è anche il suo fascino per me.
2) le parti musical, possono piacere a chi ne ha visti ben pochi, o non ama il genere. Normale amministrazione. Le basi, i rudimenti, per costruirci uno spettacolo che richiede sforzi e fantasie enormi, in particolare quelli dell'epoca dei Fred Astaire e co. 3 ) Non è una storia d'amore, visto che qui l'amore è rappresentato debolmente, non avverto nessun trasporto per la loro relazione. Stanno insieme o no? Non ho elementi che mi aiutino a comprendere quanto sia forte e profondo il loro amore. Però anche qui vale come prima: ognuno ha il suo metro di romanticismo, ognuno ha il suo bagaglio di film romantici visti.
E allora cosa è La la land? Che tipo di riflessione indisciplinata ha stimolato nello Spettatore?
Credo che sia un complesso e affascinante esperimento estetico-concettuale-intellettuale, fatto da uno studioso. Un saggio sul potere del sogno, inteso come impegno assoluto, costanza, gavetta.  Non tanto sull'illusione romantica, rappresentata dai pochi momenti più musicali e "romantici". La Vecchia Hollywood ci donava illusioni, che sono utili se servono per c ostruire un sogno che diventi obiettivo, oppure rimangono momenti sospesi di grande felicità. Però essa è evanescente.
Non puoi avere amore e gloria insieme. Qualcosa devi sacrificare
Ecco questo film che rielabora la musica al cinema in tutte le sue forme, il discorso del Sogno Americano, la sane illusioni danzerecce hollywoodiane, non celebra ma smaschera. Il finale lo dimostra apertamente, quando mai un musical sarebbe finito in quel modo?
Questo film è l'opera di un "secchione" il quale ha studiato bene la materia e ci tiene a farlo vedere, ma non si limita a questo. Vuole reinterpretarla usando i codici in vigore in quel periodo da lui studiato, per dire altro.
Proprio per questo le scene musicali non possono essere che ricalcare le regoli base, proprio per questo l'amore è enunciato na non presente e vivo, mentre il film vola altissimo quando parlano gli strumenti e i musicisti eseguono quel rito antico e meraviglioso che è suonare.
Come sempre quando entra in scena l'attenzione sulla musica jazz, il suo significato, le contraddizioni di chi suona questa musica con le masse ( a fanculo la gente dice il purista Seb ma il suo amico pur di allargare il consenso ha contaminato la musica in 7/8 con il pop. Chi ha ragione?) questo film diventa assai interessante.
Perlomeno lo è per chi ama il jazz. A me piace assai, anche se molte cose sono ostiche e complesse e non è che mi alzi la mattina sentendo questo tipo di musica. Ho diversi cd e lp, mi affascina.
Per cui a mio avviso La la land è un buonissimo film, senza ombra di dubbio la parte più musical, nostalgica, romantica, è del tutto superficiale, o comunque funzionale a un discorso che non si ferma per nulla a una cosa in stile Bogdanovic, per fortuna direi, per altre ragioni e purtroppo per altre ancora.
La la land è molto più intellettuale di quanto possa sembrare e sopratutto ha il dono di un'amarezza sentita, toccante, un finale davvero meraviglioso

ps: due cose : 1) si pur non essendo nulla di che, a me le canzoni sono piaciute. Una in modo particolare, ma non faccio testo. Appena uno canta o balla io mi emoziono, fosse pure Nino D'angelo ne La Discoteca. 2) Spero vinca tantissimi premi oscar. Così i prossimi anni usciranno molti film di musica o musical veri e propri
Infine: non parlate male di quel grandissimo attore che Ryan Gosling, e nemmeno della brava Emma Stone e i suoi occhi a cinemscope <3 nbsp="" p="">

2 commenti:

Kris Kelvin ha detto...

Emma Stone è una brava attrice, ma quest'anno vincerà il suo primo oscar scippandolo a un'attrice ancora più brava (Natalie Portman) e, lo ammetto, la cosa mi irrita un po'... :)

babordo76 ha detto...

Eh, non vedo l'ora di vedere jackie, detto questo la Stone qui è brava ma non da rimanere nella memoria o in modo particolare fa' benissimo la sua parte