Il film prende spunto dal celeberrimo capolavoro letterario di Luciano Bianciardi.Opera politica esistenzialista di inestimabile valore,davvero troppo arduo da portare sullo schermo.
Per questo il prodotto cinematografico dovrebbe essere analizzato come corpo a sè stante,semmai una rielaborazione/omaggio al libro e al suo autore.
La vicenda dell'intellettuale Luciano partito per il capoluogo lombardo con la missione di fa esplodere un palazzo sede di una azienda che gestisce miniere -in toscana 43 minatori morti per il solito discorso di sfruttamento della superproduzione a discapito della sicurezza-qui però si innamora di Anna una comunista con la quale andrà a convivere,nonostante abbia famiglia al paese.
Piano piano verrà assorbito dal boom economico e da milano.
Un buon film che vale la pena vedere,sinceramente la prima visione mi deluse abbastanza,la seconda invece ha riequilibrato la situazione
Testimonianza credibile del periodo e dell'alienazione,rassegnazione dell'individuo contro la soci
domenica 2 gennaio 2011
LA VITA AGRA di CARLO LIZZANI
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