Il cinema ,quello buono ,al di là del genere e dello stile,lo si riconosce per la sua capacità di resistenza al passare degli anni.Qualora tenesse inchiodati alla poltrona nuove generazioni a distanza di tempo,vuol dire solo una cosa:ci troviamo di fronte a un'opera riuscita.Questo è il caso del film di Freund,il quale nonostante siano passati decenni e almeno una decina di guerre grandi o piccole che siano,non perde il suo fascino sottilmente disturbante ed inquietante.Certo è una pellicola del suo tempo che ricalca in modo fin troppo evidente lo schema del Dracula con Lugosi,però l'impianto teatrale e la recitazione a tratti stranita era trendy e fashion in quei tempi,quindi va bene così ..senza parole! Il film è una macabra storia d'amore,se vogliamo usare questo termine,in quanto vede protagonista Imotep un sacerdote che per amore di una principessa si mette nei guai e viene mumificato vivo.Secoli dopo grazie ai soliti archeologi della perfida albione,esso si risveglia e vede in una donna la sua amata dei bei tempi di quando si ballava walk like egyptian o una roba simile,ma sapete la pessima musica anni 80 l'ho pressochè dimenticata!Vabbè,c'è il solito bellimbusto bietolone che lo sa la madonna fa pure l'eroe,(non facendo nulla di interessante se non sproloquiando cazzate smielate,come potrebbe farlo un pesce lesso servito con verdure alla griglia e lambrusco),che alla fine salva la belloccia in pericolo.Chiaramente in film di questo genere,ma direi nel cinema di genere in generale,è il cattivo che conta!Qui abbiamo un superbo,memorabile,leggendario Boris Karloff che spaventa quanno che è un fijio de mignotta, e commuove per la sua passione che supera i secoli.Un film ,a mio avviso,assai bello e che merita tutta la vostra attenzioneBen fatto anche il remake della Hammer con un ottimo Cristopher Lee,penosi e schifosi con quelli con Fraser
domenica 14 agosto 2011
LA MUMMIA di KARL FREUND
Etichette:
boris karloff,
capolavoro,
hammer,
hollywood,
horror,
karl freund
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento