Ecco cosa intendo quando dico che dovremmo solo imparare da quel branco di fetusi di francesi ,(gente meritevole del massimo disprezzo,ma che in questo campo son dei geniacci-acci-acci),a fare i polar o noir.
Prendete questo ottimo film :storia che rispetta assolutamente i canoni e le regole del genere,trovando nella rappresentazione della tradizione un punto di forza e non un inutile barriera per menti creative,(cioè i cazzoni del modernismo post citazionista alla ritchie e perfidi abbioni a traino,per non parlare degli americani...),grandi prove di attori e personaggi ben scritti e seguiti senza sforzare in trovate grottesche e pittoresche,dialoghi in forma di botta e risposta non divaganti in inutili sproloqui,regia forte e solida.
Schneider è uno sbirro in caduta libera:alcolizzato,perso negli incubi dovuti alla fine della sua famiglia, vittima di un incidente mentre lui se la spassava con la sua funzionaria,è rimasta una moglie immobile a letto.Caduto in disgrazia verso i suoi superiori,in particolare un giovine stronzetto ,si ritrova suo malgrado a dar la caccia a un serial killer che massacra le donne.Viene inoltre contattato da una giovane sopravissuta allo sterminio della sua famiglia perchè il responsabile,arrestato da schneider, è tornato in libertà.
Un grandissimo film malinconico,duro,spietato,eppure anche tenero in un certo senso ,ma senza smancerie e sopratutto fondato su un realismo nerissimo,disturbante,che nel suo pessimismo di fondo trova una piccola fiammela di speranza
Daniel Auteil è a dir poco memorabile
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