martedì 10 aprile 2012

DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIO di NANNI LOY

Pellicola del 1971 diretta dal regista di origini sarde Nanni Loy,che vede un Alberto Sordi alle prese con un personaggio drammatico e una storia forte e disturbante.Un lavoro premiato a Berlino e ai David di Donatello del 1972.
Come mai questa pellicola fece tanto scalpore e suscitò all'epoca tanto interesse?Perchè si prendeva un tema scottante come il funzionamento della giustizia e le condizioni dei carceri in Italia.Non che dopo 40 anni sia cambiato molto,i problemi rimangono:sovraffollamento,condizioni umane e igieniche non sempre degne di nota,mancati programmi di rieducazione e reinserimento dei detenuti.Qualcosa si muove certamente,tuttavia nelle prigioni finiscono gli emarginati della società,sono come delle discariche dove mettere quelle parti deboli e fuori controllo.Perchè poi i grandi boss,i personaggi di spicco delle mafie,vivono in modo diverso la prigionia.Mentre i piccoli pesci,i delinquenti da strapazzo subiscono un regime duro.Stiamo estremizzando,certo.Tuttavia è un problema forte e importante.Difficile trovare una soluzione perchè come dare torto a tutta quella massa di cittadini e lavoratori che ad un passo della miseria vivono decentemente e onestamente ,spesso considerati male da certi sinistrati permessivisti ad oltranza.Questa gente giustamente pretende di vivere tranquillamente e sicuri,difende il guadagno del suo lavoro,è Il Popolo.Quindi quando si parla di certezza della pena e severità ,si deve tenere conto di una richiesta urgente da parte della ggggente,ma dovremmo anche ragionare su quanto sia reale e quanto indotto questo bisogno urgente di leggi speciali.La percezione del problema è infatti alla base del nostro metodo politico.Deviazione destronza che poi è diventato metodo di agire anche del democretinismo nazionale.Servono le leggi ,e il fatto che siano speciali o giuste deve essere qualificato dal tipo di reato.Nelle carceri infatti assistiamo alla riproduzione della nostra società con classi dominanti e dominate.Devono perdere privilegi certi detenuti considerati-magari a torto- speciali dall'opinione pubblica e devono essere riveduti i termini di fermo e detenzione di certi "ladri di polli" o per reati minori.
Detesto il permessivismo e giustificazionismo sinistrato male,ma non possiamo nemmeno cedere al giustizialismo populista destronzo.Il delinquente deve pagare una pena giusta equiparabile al reato.E in certi casi essa potrebbe anche esser espletata attraverso lavoro nel sociale o altri mezzi di rieducazione.Dividere il criminale occasionale,che merita un'altra possibilità,dalla zavorra delinquente che non merita nulla.Invece mi pare che per mille ragioni vi sia un gran casino.Tuttavia qualora qualcuno abbia notizie più precise e dettagliate,nello spazio dei commenti vi è posto per chiarimenti ulteriori.
Il film parla di questo.Giuseppe Di Noi-cognome simbolico perchè ci avverte che queste cose potrebbero capitare a ciascuno di noi.Non so quanto sia effettivamente veritiero e quanto estremizzato,ma è pur sempre una notevole trovata- è un geometra che da anni vive in Svezia.Si è fatto una sua posizione e una sua famiglia.Torna per le vacanze in Italia,ma alla frontiera viene fermato dalla polizia e portato a San Vittore ,da qui verrà trasferito verso altri luoghi.L'uomo cerca di comprendere i motivi del suo arresto,ma si scontra con la burocrazia e l'arroganza dei secondini..Fino a quando scoprirà il motivo:l'uccisione di un cittadino tedesco:omicidio colposo preintenzionale.Tuttavia non gli è ancora chiaro quando avrebbe ammazzato questo tizio.Nel frattempo sua moglie cerca in tutti i modi di capire che fine abbia fatto il marito,il quale è sempre più trascinato verso il fondo della paura e della follia.Scoperto il motivo-futile-Giuseppe è scarcerato,ma è un uomo ormai completamente spezzato.

Ecco questo è il cinema utile e necessario,che non ci dona la scappatoia piccolo borghese del mondo altro e oltre,ma ci porta a riflettere sulle nostre idee e opinioni ,a guardare storie ancorate nel Realismo e comprendere che fare gli struzzi con la testa nella sabbia della fantasia al potere non serva a molto.Io non ho risposte certe su questa problematica,molto complessa e difficile.Una volta però il nostro cinema ci proponeva anche questo.Ed era giustissimo.
Straordinario Sordi

8 commenti:

hetschaap ha detto...

Non per semplificare il problema (che semplice non è affatto!) ma io penso che sia meglio un colpevole in libertà che un innocente in carcere. Proprio perché il carcere non è mai una soluzione per il condannato né una tutela per i cittadini onesti. E' solo un modo per nascondere lo sporco sotto il tappeto ed illudersi che in questo modo sia scomparso. Ma non è così. E abbiamo decine di film carcerari a raccontarcelo. Non so quale potrebbe essere la soluzione. Non ho una soluzione, in effetti.
Però meno male che ci sono film come questo che ci spingono a riflettere sul problema!

babordo76 ha detto...

io credo che per alcuni reati ci debbano essere pene assai pesanti.Per altri un'ammenda salata e l'obbligo di fare lavori socialmente utili.Detto in brevissima e semplificando!^_^

Rear Window ha detto...

Film strepitoso, con un Sordi che giganteggia. Realizzato 40 anni fa eppure ancora attualissimo.

babordo76 ha detto...

si ,questa è la bellezza del cinema e del cinema del Realismo.Ti fa riflettere e scuote.I problemi poi nel nostro sistema non cambiano di molto.Quello dei carceri è un problema importante che merita una seria presa da parte dei partiti al fine di varare leggi che difendino i cittadini onesti e lavoratori,certo,ma che non siano nemmeno a discapito di chi è in carcere ancora in attesa di giudizio.
Vero Sordi qui è strepitoso!

Bruno ha detto...

Film notevole. Sordi assai bravo. Purtroppo le cose non sono molto diverse oggi, io non faccio penale ma da quello che raccontano alcuni penalisti che conoscono i miei capi in studio... le cose vanno assai male, pochi fondi, carceri sovraffolate, magistratura che funziona male, cancellieri che non lavorano bene...

babordo76 ha detto...

si,perchè a noi piace mantenere le tradizioni.E fare pena sotto alcuni aspetti è una nostra forte tradizione

Giampaolo ha detto...

Film stupendo con uno Sordi in gran forma!
Il film è ancora attuale perchè qui in Italia c'è sempre la solita storia che si ripete ovvero quella del capro espiatorio.
Qua in Italia devono cambiare gli italiani......
Buonanotte!

babordo76 ha detto...

è un bellissimo film che ci fa notare come sia sottilissima la linea tra essere cittadini ben inseriti e criminali.Nondimeno credo che si debba tutelare anche con maniere forti i cittadini dai criminali incalliti