martedì 22 ottobre 2013

CARNIVAL OF SOULS di HERK HARVEY

Spesso sentiamo parlare di cult movie. Talmente spesso, che ormai si è quasi perso il senso del significato,  attaccandolo un po' a casaccio spaziando  da pellicole di rara bellezza a cose orribili e trash.
Segno dei tempi, della sconfortante sconfitta delle parole e del senso critico, dell'irrompere cialtrone e tamarro del soggettivismo a mano armata e mente vuota.
Nondimeno, a volte, alcune opere si meritano la fama di cult e non solo. Andrebbero annoverate tra quelle pellicole che segnano a loro modo un pezzo , anche piccolo, della storia del cinema. Film coraggiosi, sperimentali, liberi da schemi o fondatori di regole. Ecco, qui troverete il grande cinema, qui troverete la gioia del cinefilo indisciplinato, che stanco della mediocrità imperante e delle basse aspettative degli altri spettatori, ricerca un tipo di cinema forse perso o peggio ancora improponibile oggi: quello delle idee,delle motivazioni,dell'ispirazione e infine della passione di fare cinema



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33.000 dollari, ecco il budget che aveva a disposizione Herk Harvey per girare un film horror nelle zone vicino a casa, sfruttando i talenti locali. L'uomo ha una carriera,( se così possiamo definirla ...O meglio la possiamo definire con sarcasmo e anche tanto), come direttore di filmati didattici e credetemi quelli americani sono davvero divertenti e assurdi, che si trova a girare una pellicola dove poter metter in risalto il suo talento e la sua idea di cinema.
Non so quanto vadano d'accordo e d'amore idee e soldi, uno potrebbe dire: " più danè a disposizione,maggiori trucchi ed effetti, più potenza visiva ", e non nascondo che sia così. Il cinema fantastico ha bisogno di soldi,perchè la fantasia costa. Non c'è nulla di più ridicolo e anti climax di un pipistrello di gomma attaccato a una mano per simulare un attacco, o un tragico manichino della standa immerso in una fontana come raffigurazione di un bimbo annegato. Però , proprio questi film girati con pochi soldi , in alcuni isolati casi , han creato universi perturbanti e inquietanti,capaci di terrorizzare ed impressionare.
Avveniva in Italia, con i nostri artigiani , ed è quello che capita guardando questo film.

La storia è di per sè semplice: due macchine con a bordo in una due baldi giovani e nell'altra tre adorabili pericoli al volante, fanno una gara di velocità. Chiaramente la macchina con a bordo le donzelle non può che finire fuori strada,cadendo nel fiume.
Le ricerche sono difficili e proprio quando si decide di rinunciare alle ricerche, ecco che dall'acqua sbuca l'unica superstite: Mary.
La donna decide di superare il trauma andando a fare l'organista in un paesino vicino. Qui trova una pensioncina e un lavoro presso la chiesa locale.
Potrebbe essere un buon modo di ricominciare,ma ahimè un misterioso e inquietante uomo, (interpretato benissimo dal regista stesso), la perseguita apparendo e scomparendo, procurando spaventi alla fanciulla ,ma anche sospetti che lei sia "  normale" da parte degli altri, visto che loro non hanno mai veduto codesto misterioso personaggio.
In poco tempo a causa di apparizioni misteriose e spaventose la donna perderà il lavoro, concluderà in malo modo la conoscenza con l'altro pensionante  - un sempliciotto di nome Levin, tipico rappresentante di una certa mascolinità un po' tontolona e invadente-tanto che deciderà di abbandonare per sempre anche questo paese,ma per una serie di problematiche finirà con il perdersi in una sorta di luna park abbandonato,dove la sua povera anima troverà una fine orribile.



Un film davvero notevole e che merita la sua fama , conquistata nel tempo, di cult. Per svariati motivi,direi. Il primo potrebbe essere perchè anticipando di sei anni il film di Romero " Night of living dead" è forse il primo horror non girato in qualche vecchia magione medioevale ,tra nobili depravati,spiriti di donzelle senza pace e così via.
Trasportano lo spirito della donzella senza pace nella quotidianità di una cittadina qualunque in un'america deserta e abbandonata. Il senso del Vuoto, rappresentato benissimo anche da alcune sequenze girate in chiesa o stazione dove la mancanza di anima viva crea un effetto davvero straniante, è protagonista assoluto della pellicola. Approccio moderno a uno schema da ghost story, da morta senza eterno , (schema usato e abusato diverse volte,ma che qui trova nuova linfa e una rappresentazione innovativa a modo suo),il film ci offre anche un grande personaggio femminile: Mary



Donna solitaria, a suo modo spaventata dagli uomini e dal sesso, fragile seppure in un'occasione paventa una sua immaginaria forza di volontà e determinazione, ella è condannata a fare i conti con la morte e l'inferno,ma non ha colpe. Una persona solitaria, ma sicuramente una donna come tante. Il suo bisogno di un uomo e la paura di averlo si manifesta con il turbolento rapporto che ha con quel cafonaccio , quel tipico rappresentante dei bovini yankee che è mister Levin. Attrazione e repulsione che troviamo anche in altri grandi personaggi femminili,mi viene in mente la Denueve di Repulsion, ad esempio.
Donna solitaria,che vive in città abbandonate e solitarie loro stesse,persona emarginata e che si isola coscientemente . In cerca di aiuto,ma spaventata dal riceverlo. Ossessionata e terrorizzata dalle apparizioni dell'uomo che la tormenta.



Un film di orrore dove non conta il sangue e la bassa macelleria,ma sicuramente terrorizzante per le apparizioni del misterioso individuo e di altri "zombi", trucchi che anticipano quelli dei morti che arriveranno,con sequenze perturbanti forte- l'allegra brigata di zombi sul pullman- e angosciano come le scen nel centro commerciale , dove nessuno ascolta la donna, o nella stazione.

Il finale, con quel valzer irreale e infernale e la conclusiva caccia dei morti ai danni della povera Mary ,sono ancora oggi da antologia del terrore e andrebbero studiate e ristudiate. Per capire come far paura, cosa che alcuni assassini con il patentino tarocco di regista non comprendono.



Purtroppo quanto pare hanno girato pure un orribile e dimenticato remake nel 1998. Esistono due versioni,quella che ho visto io da 78 minuti e quella da 94 minuti,la famosa director's cut.Io però reputo che spesso queste d.r. siano delle cazzate immani e le opere come son circolate in sala siano decisamente ottime.
In ogni caso vi ritroverete a veder un cult e un classico di grande potenza , recitato benissimo,inquietante e sottilmente crudele Capostipite del genere sei morto,ma non lo sai!

2 commenti:

Napoleone Wilson ha detto...

Bellissimo e d'atmosfera mortifera unica come pochi, forse nessun altro film del periodo. Non a caso, uno dei film una volta prescelti in una classifica di Romero.

babordo76 ha detto...

credo che gli spettri di questo film ,abbiano influenzato e non poco gli zombi di romero.
Superba pellicola davvero!