mercoledì 1 aprile 2015

I PRIMI DELLA LISTA di ROAN JOHNSON

Lo so che sembrerà strano, ma una volta i giovani avevano grandi obiettivi e sogni, tipo: la rivoluzione.
Una rivoluzione giovanile che voleva rompere con il mondo dei padri, una rivolta borghese,ma che coinvolse ogni classe sociale, ognuna con le sue rivendicazioni e lotte. L'autunno caldo operaio e studentesco è stata la punta di diamante di quel periodo. Troppo complesso, contraddittorio, epico, leggendario, per esser riportato alle cronache della memoria corta nazionale.

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Un flusso di coscienza e di barricate, di bizzarri sogni ribelli e concrete strategie politiche, troppo grande e bello per esser accettato dalle bestie mediocri. Le quali, solitamente, bivaccano in Destrolandia o nella Democrazia dei padroni.
E infatti....

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Sai, ora ti fanno credere che il male siano state solo le Brigate Rosse. Prima c'era iil Bengodi e poi : toh,il terrorismo. Figli di puttana.
No,lo ripeto perché ci tengo che si chiamino con il loro nome: figli di puttana. Perché si sono venduti alla leggenda metropolitana voluta dalle destre vincitrici e a capo chino : avete ragione voi. Eravamo noi e solo noi  i cattivi. Nulla di peggio degli ex.
Non è stata così. La storia, se guardi bene, comincia da prima. Dal fatto che già nel dopo guerra servizi segreti americani e italiani erano pronti a far scattare colpi di stato contro l'avanzata comunista. I miti consigli e le politiche riformiste tanto odiate dai rivoluzionari da bar, è il prezzo salatissimo che si è pagato.  Creando un distacco tra richieste della base e dei militanti e Il Partito.In compenso abbiamo evitato la fine della Grecia.
Così gli anni 50 sono scivolati via con la classe operaia e il proletariato a testa china. Fino al 68.
E poi: le bombe. Usando servizi deviati, e manodopera fascista. Lo stragismo nero. Sarebbe bello ricordarlo ogni tanto, rammentare chi si cela dietro alle sanguinose stragi che hanno colpito il paese in quei tempi.
Un paese che cercava il riscatto nel progresso sociale, magari alla cazzo di cane, ( visto le puttanate che sono rimaste ancora oggi),ma era un paese che combatteva. E chi ha perso, per la rivoluzione o per evadere da un patriarcato soffocante, ha il mio sostegno. Critico e aspro, ma il mio sostegno ce l'ha.

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In questo clima , nel 1970, un rifiuto umano del peggior fascismo , volle organizzare un colpo di stato. Il famoso : Golpe Borghese. Bloccato all'ultimo momento, divide in due l'opinione pubblica: golpe barzelletta, improvvisato, finito nel ridicolo o un colpo di stato serissimo , una tragedia sfiorata?

Una cosa all'italiana: tutte e due. Però, provate ad aver 20 anni e un vostro compagno vi avvisa di scappare : c'è il golpe.

Questo è quello che capitò in quel lontanissimo 1970 a tre ragazzi pisani. Uno di questi è il celebre Pino Masi, cantastorie delle lotte degli studenti e lavoratori. Sue canzoni immortali come La Ballata Del Pinelli, L'ora del fucile, l'inno di Lotta Continua.
Terrorizzati dal ritorno del fascismo decidono di scappare dall'Italia. Prima destinazione : Jugoslavia. Poi per un imprevisto, si decide di puntare sull'Austria. Tanto dicono e tanto fanno che finiscono in prigione e diventano un caso diplomatico. Oltre a farsi ridere a dietro da tutta  Pisa

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L'opera di Johnson è in bilico fra buffoneria, ruffianeria, semplicismo storico,ma evita accuratamente il disastro. Grazie a una sana lezione di empatia e tenerezza Virziniana. I protagonisti sono dipinti come sprovveduti, certo,ma non a torto . Visto che il golpe non era un'invenzione e visto che molti in quel periodo si son ritrovati a vivere la stessa situazione, meno caciarona,ma sai ....Son pisani!

Così grazie anche ai tre ottimi protagonisti assistiamo a una commedia "politica", raccontata con partecipazione e dolcezza, con estrema simpatia per i suoi tre protagonisti. Certo si tende a dipingere quei ragazzi come della gente non proprio sana di mente e pasticcioni, confusionari, ma questo è dovuto anche a un auto compiacimento da scimmie urlatrici , che dai film scritti da Paul Laverty, ( l'uomo dietro il declino del compagno Ken), fino ai peggiori sceneggiati italiani,è diventato l'unico modo di descrivere i compagni. Infatti questo è il grosso limite di un film,che comunque val la pena vedere.
Poi documentatevi seriamente.

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Siamo operai, compagni, braccianti e gente dei quartieri siamo studenti, pastori sardi, divisi fino a ieri! Lotta! Lotta di lunga durata, lotta di popolo armata: lotta continua sarà! L'unica cosa che ci rimane è questa nostra vita, allora compagni usiamola insieme prima che sia finita! Lotta! Lotta di lunga durata... Una lotta dura senza paura per la rivoluzione non può esistere la vera pace finchè vivrà un padrone! Lotta! Lotta di lunga durata...

Toccante il finale sulle note di Quel che non ho : incontro silente tra attori e protagonisti reali.

4 commenti:

hetschaap ha detto...

Se non ti amassi già mi innamorerei di nuovo di te solamente per questa frase: Grazie a una sana lezione di empatia e tenerezza Virziniana.
A parte questo, ottima recensione di un film che ha me è piaciuto molto. Sicuramente semplifica ma bisogna anche tener presente che è una commedia e, come tale, non abrebbe potuto insistere troppo sull'elemento di analisi politica.

babordo76 ha detto...

Sicuramente, è una commedia e funziona benissimo d'altronde ci tengo a spiegare cosa c'è dietro, tempio di bombe e grandi e serissime lotte

Kris Kelvin ha detto...

Cronaca di una 'bischerata' memorabile: io mi sono sdraiato dalle risate! :) Anche se, lo ammetto, rimpiango molto di essere cresciuto nel decennio 'sbagliato': sarebbe stato bello vivere 'quegli anni' con cognizione di causa... magari anche la mia vita sarebbe stata diversa. Chissà.

Comunque concordo con Valentina: di sicuro lo scopo del film non era l'analisi politica, è una commedia e come tale funziona benissimo.

Adesso sono curioso di vedere il nuovo film di Johnson, 'Fino a qui tutto bene', che ha avuto ottime recensioni...

babordo76 ha detto...

si, sarebbe stato bello aver 20 anni negli anni 70. Altra vita e altre persone. Il film è una godibilissima commedia, poi spero che qualcuno vada anche a documentarsi su quegli anni.
Bravo Johnson !