mercoledì 19 settembre 2018

Kedi la città dei gatti di Caayda Torun

Negli ultimi anni i rapporti tra umani e animali domestici sono cambiati di molto. Vi è una maggiore coscienza nei confronti dei nostri amici a quattro zampe, oggi è impossibile vederli solo come oggetti di cui possiamo far a meno in caso di vacanze o altro. Una maggior sensibilità che ha anche risvolti negativi quando l'animale diventa il surrogato di un figlio o un compagno che non siamo in grado di avere nelle nostre vite. Inorridisco sempre di fronte a certi animalisti idioti che sperano nella fine del genere umano, colpevole di ogni cattiveria, in favore di un mondo alla disney pieno di simpatici animaletti.  Io amo il genere umano e ogni essere vivente, lotto affinché il debole possa difendersi dagli attacchi del più prepotente. Ci sono tantissimi esseri umani meravigliosi e prima di augurare l'estinzione di ogni uomo, fate un giro da qualche terapista,
Detto questo, la maggior attenzione, rispetto, amore ed affetto nei confronti dei nostri animali è un passo in avanti del genere umano, che rasenta la perfezione quando abbraccia ogni vita presente sul nostro bellissimo pianeta.

Kedi, è un bellissimo documentario che farà stragi di cuori fra tutti gli amanti di questi magnifici felini. La regista segue la storia di alcuni gatti che vivono a Istanbul e i loro " padroni". In realtà la cosa davvero bella e commovente di questa opera è il fatto che questi gatti non appartengano a nessuno, ma sono liberi. Per i pessimisti, razionali, disillusi e insomma tutto il club dei "gne gne": randagi. Vivono nelle strade del quartiere e hanno alle spalle, alcuni di loro, anche storie di lotte per la sopravvivenza. Ma sono così ben voluti dai cittadini, che ognuno di costoro si occupa di uno o più mici.
Chi preferisce stare accanto alle bancarelle del pesce, chi seduto su una sedia in un bar del centro, chi ha dei gattini da crescere, ognuno di questi animali è una storia. Proprio come gli uomini e le donne che si occupano di loro. I razionalisti, pessimisti, disillusi, insomma tutto il club dei "gne gne" avrà da ridere e ridere sul fatto che la storia di un uomo sia accomunabile a quella di un cane o di un gatto. Forse avranno anche ragione ma al livello narrativo, sentimentale, non vi è tutta questa differenza. C'è il pescatore che deve la sua rinascita all'amicizia con un gatto, c'è il gatto che ha combattuto contro tutto e tutti fin da cucciolo. Entrambe le storie sono importanti e belle da ascoltare e narrare.
Proprio il gusto di narrare e narrarsi (tipico delle culture mediorientali) rende unico e speciale anche storie che di fatto appartengono al quotidiano, non all'epica. Però ogni persona intervistata racconta con sensibilità, tatto, trasporto e senso dell'umorismo. Piccole storie che ci raccontano una verità grande o una grande verità (in merito devo interpellare quel grandissimo poeta che è Jovanotti. Scherzo) come l'apertura del nostro cuore verso altri esseri viventi ci renda persone migliori. Impariamo da loro l'uso forte e senza freni dei sentimenti. La gioia o la paura, la difesa dei piccoli, del nostro spazio, la dedizione e fedeltà. Pure la furbizia di far le moine quando abbiamo bisogno di essere cibati. Sul gatto sono state scritte molte cose, tutte vere. Esso è un animale che affascina e meraviglia ogni volte che entriamo in contatto con loro. Molti dicono che sono indifferenti e meno affettuosi rispetto all'irruenza di un cane. Non è vero. Le nostre gatte ( Mirtilla e Scintilla) sono molto affettuose con noi, a volte anche un po' sprezzanti. Tipo la versione buona e alla mano di cugina Violet. Eppure nulla mi fa sentire tanto tranquillo e sereno, come stare con i miei animali domestici. Quando vivevo coi miei c'era il nostro cane-Achille- ho imparato da lui a non temere di esternare i sentimenti, a esser smielato anche, ma sempre votato alla difesa di un senso alto e nobile dell'amore, e dalle mie gatte? Esse mi cancellano ogni ansia, ogni paura, ogni piccola ma dolorosa depressione. Qualora uno dovesse spiegare cosa sia la felicità, ecco, io direi: una gatta che dorme sulle tue gambe o fa le fusa.

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