giovedì 1 ottobre 2020

SPECIALE FLORENCE FILM FEST: PREMI E FILM DI CHIUSURA: BRING ME HOME.

 Siamo giunti, anche questo anno così insolito e complicato, alla conclusione del Festival.  Come sempre io e mia moglie abbiamo assistito a tutte le proiezioni in sala, facendo una vera e propria grande abbuffata di cinema.

Per ragioni ovvie e comuni, avevamo un vero e proprio bisogno fisico di stare in una sala cinematografica, veder i film su grande schermo,  avvertire negli altri spettatori le sensazioni durante la visione. Per questo è stato importante esser presente, dar sostegno all'organizzazione del Festival, esserci.

Che dire? Per alcuni un anno forse in tono minore, con pochissimi film da voti davvero alti.  In parte è vero, tuttavia ho visto dei film buoni, con qualche impennata verso l'ottimo.  D'altronde l'industria cinematografica per funzionare al meglio punta a sfornare film medi, e la nostra società -seppure in parte ossessionata dal capolavoro- punta a una visione da fast -food, usa e getta. Non importa passare alla storia, ma che tu sia sazio durante il periodo che passi a veder quel film o serie tv. Lamentarsi ora, dopo che abbiamo sostenuto... anzi avete, il liberismo in tutte le salse e la sua produzione per il profitto immediato, non ha senso.

Nondimeno il cinema, con buona pace di molti cinefili,  crea prodotti capaci di smuovere in noi emozioni, sensazioni, riflessioni, che vanno al di là del suo reale valore.  Lo stesso discorso vale per tutta l'industria dello spettacolo e della cultura. Per questo motivo, anche in questa edizione, ho trovato pellicole davvero interessanti che mi hanno conquistato. Molto bella e valida la sezione K-story, quest'anno legata in modo particolare alla questione dell'occupazione giapponese. I nipponici ci fanno sempre una bruttissima figura.

Devo dire anche che- a parte Move the grave che non mi è garbato- non c'era nemmeno un film davvero immondo come l'anno scorso con The Uncle o il film di un Kim Ki Duk in discesa libera. Ripeto si è dato spazio e sostanza al buon cinema medio.

Questa edizione è stata vinta da Moonlit Winter. Un bellissimo e profondo film che parla di relazioni e amore, con un tocco leggero ma non trattenuto. 

Menzione speciale e premio del pubblico è andato a un altro film decisamente indipendente e con una forte appartenenza al cinema d'autore: Lights for the youth. Un film amarissimo, che sa analizzare molto bene le contraddizioni e derive in un mondo dominato dal capitale,  da lavori disumani e spersonalizzanti. 



 Il premio del pubblico, da parte degli spettatori online invece ha premiato un bellissimo film, che fa cinema davvero. Cioè un'opera pensata per un vasto pubblico, senza fronzoli fin troppo artistici, con un tema impegnato e fondamentale, parlo di Mal-mo-e. Opera che parlando della difesa della lingua coreana diventa un inno universale alla lotta per la difesa della identità sotto l'occupazione. Bellissimo, davvero.


Questi i premi principali, per il cortometraggi ha vinto un'opera molto divertente su un condizionatore rotto che è situato in un ufficio delle nazioni unite, in un paese che di fatto è il confine tra nord e sud. Una commedia divertente e ben girata, davvero spassosa.

Tuttavia a me preme parlare del bellissimo, magnifico, straordinario, film di chiusura: Bring me home.



Kim Seung-woo è un regista da tenere in assoluta considerazione, perché è riuscito a trasportare su grande schermo , una delle storie più sconcertanti e inquietanti di tutto il Festival, Sono rimasto conquistato e scosso da un'opera così potente, cruda, travolgente dal punto di vista emotivo per lo spettatore. 

L'opera segna il ritorno sullo schermo, dopo 14 anni di assenza, dell'attrice Lee Young-ae, indimenticabile e indimenticata protagonista di Lady Vendetta. Anche in codesta occasione, costei riesce a creare un personaggio memorabile, di assoluto spessore e ricco di sfumature quasi impercettibili.  Certo aiutata da una sceneggiatura di ferro  e una regia impeccabile, ma quanto talento e bravura da parte sua!

Questo è il mio film dell'edizione 2020 ed ha vinto pure la nostra- mia e di mia moglie- personalissima classifica delle opere migliori in concorso.

Quale è il tema affrontato in questa pellicola? La storia di una donna caparbia e testarda che da anni ricerca il figlio scomparso. Un giorno grazie a una soffiate viene a sapere che si trova in un villaggio di pescatori, dove è tenuto prigioniero e costretto non solo a lavori faticosi, ma è soggetto a sevizie di ogni tipo.

La donna parte per riportarlo a casa ed, ineluttabilmente, si scontrerà contro questi squallidi, ignobili, esecrabili, esseri.


Opera che rammenta ai presunti geni cinematografici greci, e ai loro sostenitori, che si pavoneggiano come maestri nel costruire opere deflagranti di dolore e situazioni estreme, di scansarsi quando che passa il cinema coreano. Umiltà cari greci, continuate a impegnarvi sulle olive, ma per carità quando si parla di cinema crudele e del dolore, lassa perde!.

Non c'è attimo di tregua alle sventure che capitano alla protagonista.  Vittima di lutti inaspettati e spiazzanti per lo spettatore, di violenza da parte di un'umanità che davvero tocca il fondo e va oltre, ma di tanto.  Un posto dove non hai altra scelta che la violenza per porre fine a certi incubi.

Però non manca nemmeno una piccola speranza, nel finale,  e non dimentica l'importanza dei legami e dell'aver amato. I ricordi delle persone che significano tanto per noi, ci rammenta che non dobbiamo mai arrenderci e combattere sempre. Senza retorica, ma -miracolo-senza nemmeno il disastroso cinema anti retorico, trattenuto,  asettico e inconsistente. 

 L'opera funziona assai bene anche come thriller e in un certo senso, anche come folk-horror. Visto che c'è una comunità- per quanto piccola- di deviati e una donna che entra in contatto con le loro usanze criminali.

Un finale migliore per questa edizione, non si poteva trovare.

Per questo anno è tutto. Ci risentiamo a marzo 2021, per la nuova edizione.  Pianificherò un modo migliore per scrivere dei film e nel frattempo, guardate tanti film e se potete andate al cinema.


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