venerdì 8 gennaio 2021

Rocketman di Dexter Fletcher

 Ogni volta che mi viene da ricordare la mia  infanzia o l'anonima, grigia, noiosa, adolescenza, non sono tanto dei fatti reali o rimembranze particolarmente significative per la mia persona, a venirmi in mente. No. Quello che ricordo sono i suoni, le canzoni, le radio che ascoltavo in casa dei miei o- crescendo- da solo. Mi bastava una cuffia, la frequenza giusta e mi perdevo totalmente in un mondo migliore.

Il mondo che vorrei dove non c'è l'ideologia nefasta del lavorare a ogni costo, santificando il mercato e il padrone. Dove non ti devi per forza imbattere in persone nocive, anzi proprio non esistono. Ci sei solo tu, i tuoi eroi del momento e le canzoni.

La canzoni, non chiedo altro alla vita. Mi tengono per mano, fanno brillare la mia anima e battere il mio cuore.  Per tre o quattro minuti posso vivere in un mondo fatto totalmente di emozioni, senza difese, senza paure. Che sia tristezza o gioia, quello che provo quando sento la musica è ricco di possanza e meraviglia. Lascio andare le lacrime, lascio che il mio corpo reagisca muovendosi , non mi interessa di poter apparire ridicolo, tanto ci sono solo io. E le gatte. 

Normalmente sono una persona rigida e goffa, da un punto di vista fisico. Anzi faccio fatica a comprendere o ad accettare che ho un corpo, non amo essere toccato, non amo abbracci e baci. Osservo, a distanza. Tuttavia vuoi l'amore di mia moglie, la terapia, qualcosa si sta sgretolando. E sorge la verità, voler esser abbracciato, amato, sopratutto vorrei abbracciare il bambino asmatico, l'adolescente convinto di non aver nessuna dote e di meritarsi ogni disastro. Sarebbe bello farli danzare, sarebbe bello cantare con loro.

E  zittire la professoressa che da ragazzino, con tono stizzito, ti ha urlato: " ma sei stonato." Da quel momento ti sei vergognato di cantar in pubblico. Rinunciando  all'unica cosa che ti avrebbe fatto sentir sempre bene: cantare. 

Sai quando decidi che chi ti critica ha sempre ragione, hai presente? Quindi ti metti in testa che cantare è una cosa inutile, sei stonato. Vero anche che ho cercato di imparare a suonare qualche strumento, ma è sempre stata fortissima la sensazione di non esser capace, di sprecare tempo.

Tuttavia ho sognato cose bellissime, mi son costruito un meraviglioso mondo fatto di canzoni, musica, balli. Nella mia testa, nella mia anima. Ancora oggi riempio la mia mattina di musica. E continuo a sognare un mondo in cui tutti ballano e cantano. 


Tra le minoranze,  che hanno subito il predominio di un certo immaginario, ci siamo anche noi occhialuti. Non siamo mai i protagonisti di opere d'azione, eroiche. Non salviamo nessuna bellezza in pericolo e non sconfiggiamo nessun impiegato della Spectre. A ben vedere non cavalchiamo nemmeno epici e ottusi, verso ovest. Al massimo fai Bozinsky in Riptide e anche lì si capisce che sei lo sfigato del trio.  Poi, che succede? Ti capita di veder un occhialuto che è ammirato da folle, considerato una rockstar a tutti gli effetti. Certo, hai già scoperto Woody Allen. Ma egli conferma quello che sai già: sei un nevrotico logorroico e sarcastico. Niente che un occhialuto non sappia dal primo giorno di vita.

Ma Elton John..Bè, è diverso. È meglio. È rock'n'roll.

I film biografici, quasi tutti, nascono con l'intento di celebrare un idolo delle masse. Non sono documentari investigativi che hanno come scopo quello di mascherare le magagne dei presunti salvatori e santoni. No. Vogliono esser un regalo ai fans di un dato artista e seguono schemi fissi, regole che non vanno toccate. Da subito il nostro eroe ci appare migliore degli altri. Un tipo speciale, indomabile,  uno destinato a cose meravigliose. Sappiamo che non è così. Ci sono i giorni divorati dalla noia, ci sono le cadute di stile e tutte quelle debolezze  che fanno parte della vita degli esseri umani.
Tuttavia al fan basta veder un buon spettacolo, un prodotto rassicurante che metta in scena le nostre canzoni preferite.
Rocketman non è diverso dagli altri film dedicati ai personaggi famosi. Eppure ha anche dei meriti, che lo rendono migliore di altri prodotti simili.


C'è il Musical, per esempio. Le canzoni di Elton John vengono usate per raccontare gli stati d'animo del protagonista. Un  modo bellissimo, se non innovativo, di girare una biografia. La potenza del cinema dona a questi brani immortali della musica pop una veste nuova. La bellezza della musica si sposa con la forza evocativa delle immagini, con risultati davvero ottimi. Basti vedere la scena dedicata alla canzone Rocketman- che è anche il titolo del film- in cui le parole della canzone fanno da contraltare a delle immagini assai drammatiche.

Mi sono esaltato e commosso. Perché avverti tutto quel dolore che il piccolo Reginald ha provato all'interno della sua famiglia. L'indifferenza paterna, l'acredine della madre, come figura positiva solo la nonna.  Quello che vediamo sullo schermo è un ragazzino spaventato dalla vita,  costretto a nascondere la sua identità sessuale, che nella musica cerca una vita migliore, un riscatto. Ma la fama ha sempre un prezzo altissimo da pagare. 

Per cui gli anni della gloria, del primo vero grande amore, vengono sconvolti dall'abuso di alcol, droghe, dissolutezze e costumi improbabili.  C'è sempre questa malinconia presente in tutto il film. Una presenza grigia che avvolge ogni sogno, ogni istante di gloria e ci consegna un essere umano, certamente molto dotato dal punto di vista musicale,  ma profondamente solo. Tanto da non capire l'aiuto prezioso dell'amico Bernie. 

Rocketman è un film che esalta la forza della musica, ma nello stesso momento ti mostra la solitudine e il dolore che se ne fregano dei tuoi soldi, del tuo successo. Per cui anche una rockstar, una persona che consideriamo fortunata rispetto alla nostra vita ordinaria,  è vittima delle sofferenze dell'anima, della mente, come ciascuno di noi.  Un'opera che ispira molta empatia, tenerezza per il suo protagonista.  Non parliamo di un capolavoro, ma di un film molto interessante. Perché usa elementi del musical in un film dedicato a un musicista- peraltro una delle cose migliori da fare quando si tratta l'argomento- ci dona un personaggio a tutto tondo, non per forza piacevole o perfetto, riporta un po' l'atmosfera degli anni 70. 
Un'opera che vuole solo emozionare, coinvolgere, lasciarsi amare. Da me ha ottenuto tutto questo e anche qualcosa in più.



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