giovedì 7 aprile 2011

NEL BEL MEZZO DI UN GELIDO INVERNO di KENNETH BRANNAGH

Kenneth Brannagh è inglese e si piace.Sembra quasi un ossimoro,ma è così.Certo un attorone,come si suol dire in terra brianzola per definire a seconda o un attore bravissimo oppure un bellimbusto imponente e impotente,credo non accetti di farsi vedere in wild wild west,gran cazzata tra le cazzatone. Nondimeno rammentiamo anche sue prove davvero brillanti e insomma è un po' il remake attoriale in terra usa e nebbie della perfida abbione,di :Sergio Rubini.Non c'entra un cazzo,ma mi andava di fare un parallelo tra due attori e registi che a me suscitano sentimenti ambivalenti di stima e antipatia! Meglio che la desolata amarezza di un Ozpetek o Muccino. Vabbè,ma questo film è stupendo!Un piccolo,ironico,malinconico,dolce,tenero e acuto atto d'amore per il teatro e per gli attori. Un attore in crisi cerca di salvare una vecchia chiesa destinata alla demolizione recitando Amleto di Shakespear,un classico per gli inglesi come per noi Totò.Il cast che sceglie è un campionario di stereotipi e luoghi comuni della recitazione,ma sono così ben scritti e recitati da svelarci una grande verità:per difesa come degli stronzi ,scriviamo che codesti personaggi siano stereotipi e luoghi comuni,come se l'umanità fosse altro,oltre,migliore...No! Stereotipi blateranti luoghi comuni in penosa ricerca di una personalità originale,ormai non sono più rinchiusi nello zoo dello spettacolo,ma stanno anche e sopratutto tra la gente normale ,il sano popolo. E allora applausi a Brannagh che scrive una commedia umana leggera,ma toccante.Ottimo bianco e nero,buona recitazione,un film pulito.E in questi tempi il sapone andrebbe usato mooolto!

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