domenica 5 gennaio 2014

MARTY VITA DI UN TIMIDO di DELBERT MANN

Gli anni Cinquanta in america sono quelli insopportabili del zuccherificio massificante proposto in decine di commedie e serie tv, di un ottimismo sfacciato e incontrollabile, del riprendere il gusto pieno della vita dopo la guerra e sono anche quelli del maccartismo.
Un deficiente mal riuscito, che come da sempre quando i gaglioffi incolti e idioti prendono il potere, se la prende con la parte migliore della nazione,anzi delle nazioni: gli artisti e gli intellettuali. I quali avendo la colpa di comprendere con molta facilità i misteri della vita, le distorsioni del sistema sociale, sono attaccati dai populisti coglioni come esempio negativo per le masse amorfe. Addormentate e nemmeno belle.
Succede anche ai giorni nostri,magari senza liste e altro,ma succede.
Così poco prima e poco dopo il maccartismo il cinema sente -sotto l'influenza di correnti cinematografiche fondamentali come il neorealismo italiano, la novelle vougue e il free cinema- il bisogno di confondersi con la realtà, di parlare degli altri,quelli che non sono eroi belli e buoni,ma persone: medie, poco influenti eppure si scopre che ogni cosa e ogni persona è cinema. Tutto e tutti sono una storia.
Proprio per questi elementi sociali e politici, che influiscono sul cinema e sulla cultura di massa ,ecco che sullo schermo arriva questo piccolo e immenso classico: Marty.



La storia di un uomo di mezza età scapolo e non per scelta, (anche se poi volente o dolente una sorta di strana abitudine ad essa te la crei e la vivi come dannazione,ma anche protezione da tutto il resto), che vive con la madre , ha un gruppo di amici inconcludenti con i quali bazzicano un locale di ballo il Polvere di Stelle. Ed ha una numerosa e litigiosa famiglia,ma sono tutti sposati :tranne lui.



Una sera si reca con malavoglia al locale e qui come al solito non conclude nulla. La timidezza ti blocca,magari senti il desiderio di fare le cose,ma ti vedi come pensi ti vedano gli altri: ridicolo,patetico,senza nessuna qualità e la paura di un rifiuto ti porta a fare il bel scontroso in fondo alla fila. Ma un bel scontroso che è capitato nell'anno in cui vanno di moda gli idiota allegretti senza motivo. E zaaaac, rimedi ancora un bel niente.
Bè lui se ne sta lì: alla festa e che succede? Un uomo gli si avvicina  e propone a Marty di far da compagna a una tizia: clara. Non è bella,e l'uomo non ama fare brutta figura.
Marty rifiuta i soldi e l'invito,ma poi raggiunge la donna sul tetto del locale,dove si è ritirata a piangere. E inzia la storia di loro due.

Questo film che ha vinto numerosi premi e che oggi mi sa è poco conosciuto , andrebbe rivisto e riscoperto perchè è un ottimo esempio di cinema necessario e dal volto umano. Racconta la vita di numerose persone e lo fa mostrando , di rimando, anche tutte le piccole cattiverie, le pigre perfidie, le domande idiote che la gente con accanimento fa contro di loro. Come se fosse una colpa non esser sufficientemente gradevoli fisicamente,  come se fossero bersagli facili da colpire dall'esercito di cretine e idioti che si sentono meglio perchè : "non siamo messi come loro". Ma in sostanza sono peggiori,perchè privi di carattere, di stima se non massacrando gli altri.

E la gente si sa : non ama la felicità di chi ritiene nato per esser sfigato.  Possono nei giorni migliori darti un po' di compassione, poverino o poverina " ti capisco",ma per essi lo sfigato o sfigata di turno non deve mai essere felice. Serve alla comunità perchè dal momento che Marty trova la sua donna e insieme scoprono che si, possiamo essere felici,agli altri cosa rimane? Il vuoto della loro vita di rompicoglioni



La cosa brutta è quando dopo tanta pressione pensi che sia giusto quello che la gente pensa e dice di te. Che si, te mica puoi essere contento,avere un amore, una vita sociale degna di nota, è il tuo destino. La cosa viene accettata dalla comunità e infatti sadicamente vengono sempre a chiederti:" ma ce l'hai la fidanzata? Hai 37 anni non ti sposi?", "No signora." Tagli corto. Stai tranquillo che il giorno dopo te lo richiedono,capaci anche nel pomeriggio.
Ti abitui così alla solitudine,ma non la ami per nulla. Dici solo: " è così". Ti vedi come lo zio dei figli dei tuoi amici o fratelli. Uno scapolo con la madre che borbotta e così via.

Però , e questa cosa alla gente da fastidio, sai una cosa? Esiste la felicità e prima poi capita a tutti. Capita quindi anche per Marty e Clara, e a loro storia d'amore è tra le più belle mai scritte perchè reale,concreta,basata su dialoghi quotidiani e detti da personaggi che naturalmente incontri. Non son nemmeno ricchi o particolarmente "nobili". Marty stesso si incazza di brutto con la povera Clara che non vuole baciarlo, perchè anni di dolore contribuiscono a questo



Però il lieto fine , per una volta non forzato, ci dice che alla fine nella vita prima o poi qualcuno arriva. Io credo che non sia nemmeno tanto avere una donna,ma innamorarsene. Ti rende migliore del resto dell'umanità addormentata nel cinismo, disfattismo, nel ridicolo senso dell'umorismo come difesa nei confronti dell'amarezza che vivono.
E sopratutto ci insegna una cosa: tutti dobbiamo cercare di essere felici,di avere delle gioie,di non lasciarsi travolgere dal brutto che gli altri ci donano.
Io amo questi personaggi: walter mitty, il lars di "lars e una ragazza tutta sua" e Marty. Mi riconosco in loro e ne comprendo i vertici di genialità e la placida malinconia e rabbia . Siamo in tantissimi , non pochi e da qualche parte ci sono tante altre come clara. Dovremmo lasciare a casa per un giorno a casa la timidezza e trovare quelle persone che sono più vicine al nostro modo di vivere,che sappiano farci vedere i nostri lati migliori. Ci sono, io ne ho trovati!




La pellicola si ricorda in particolare per una interpretazione memorabile di un grandissimo attore come Ernest Borgnine. Capace di dare tocchi leggeri e tragici al suo personaggio,di donargli una verità che vada oltre la mera rappresentazione attoriale.
Strepitoso,come sempre!

2 commenti:

hetschaap ha detto...

Bellissimo film fatto con poco e di poco proprio perché narra una storia comune, come ce ne sono milioni. Ma è un film tutt'altro che banale perché entra nelle vite di queste persone in punta di piedi, con partecipazione e rispetto. E, come giustamente sottolinei tu, le persone che rappresenta non sono affatto antieroi, non di eroismo al contrario si tratta (che poi è soltanto un'altra faccia dell'eroismo, niente di nuovo quindi) ma di vera umanità. Perché né Marty né Clara sono moralmente esenti da difetti, entrambi ne hanno e nel corso del film emergono, ma entrambi hanno, alla fine, il coraggio di scegliersi e di percorrere insieme un pezzo di strada. E sono queste sfumature che rendono questo un grandissimo film.

babordo76 ha detto...

esatto:la disarmante umanità che diventa poi innovazione nella struttura dei personaggi e dei dialoghi. Che non sono mai cinematografici eppure sono dannatamente roba da film. Restituire la realtà,ma senza sciatteria.
Marty e Clara ci vengono presentati come sono poi quelli che incontri nella vita,ma senza banalizzarli con il sentimentalismo o con la pietà spicciola. C'è rispetto e affetto per loro.
E ti dice:tu sei un uomo o una donna e come tutti hai il diritto e dovere di innamorarti e trovare qualcuno, qualcuna.Anche se poi alla fine uno non ci riesce,ma non è forse bello innamorarsi? Voler il bene di qualcuno.
il 2014 mio è legata a sta cosa: migliorarmi come uomo