venerdì 17 novembre 2017

DOWNTON ABBEY

Risulta pressoché impossibile scrivere un "articolo" per un blog di cinema,  dedicato a una serie tv così piena di personaggi e fatti.
Tanto che già una volta riposi nel cassetto delle cose che dovevo fare o dire, ed invece ho abbandonato all'oblio,  l'idea di scrivere su di essa
Rivedere dal principio tutta la serie, mi ha dato la forza per riprendere in mano il progetto. Dopotutto questo è il blog di un appassionato spettatore di cinema, non di un raffinatissimo studioso, per cui possiamo procedere senza l'ansia accademica di dover scrivere cose profonde, intelligenti, documentate al 100%.
Sì, come sempre ha trionfato il mio motto: Caa me ne fotte (in realtà ripreso da Ciro dei The Jackel)

Downton Abbey basa gran parte del suo interesse nella costruzione della storia. Il lavoro di scrittura è molto forte e preciso sia sper quanto riguarda le  ambientazioni storiche e sociali del periodo in cui è ambientato, sia nell'evoluzione dei personaggi lungo tutte le stagioni. Non mancano nemmeno sapienti colpi di scena, in particolare nella terza stagione, dove scompaiono due personaggi fondamentali.  Proprio come nella vita vera c'è un continuo via e vai di uomini e donne, ma ognuna, anche se appare per pochi episodi e solo in una stagione, pensiamo ad esempio al signor Lang , valletto che sostituisce per poco lo storico aiutante del conte, parlo di quel bellissimo personaggio che è Bates, rimane impresso per bene nella nostra memoria.
Lang, ad esempio è il simbolo degli orrori della guerra, dei traumi, non possiamo che provar pena per lui, proprio mentre si celebra il glorioso sacrificio di una generazione di giovani e proletari.
Perché l'astuzia e furbizia in sede di sceneggiatura sta proprio  nel miscelare bene la Storia, colla fiaba malinconica e romantica di una famiglia di nobili dello Yorkshire, che si ritrovano a vivere un passaggio storico, il quale prevede grandi cambiamenti per la classe aristocratica, mentre - purtroppo- si fa largo quella dei borghesi. Che sciagura! Vero Cugina Violet ?
Artefice del successo di questa serie, per me sono due elementi essenziali per ogni film, serie, rappresentazione teatrale: "sceneggiatura" e cast.
Concentrandoci sul primo elemento, quello dello script, dobbiamo rendere onore al creatore della serie:  Julian Fellowes.
Attore, scrittore, sceneggiatore, premio Oscar nel 2002 per la sceneggiatura di quel capolavoro che è  Gosford Park,  si è occupato anche di scrivere per il cinema opere come  Il falò delle vanità, Young Victoria, la serie di Downton Abbey e del Titanic, facciamo finta che The Tourist l'abbia firmato il suo maldestro cugino, attualmente al cinema vi è un'altra sua opera: Mistero a Croocked House.
Nato a Il Cairo,  il 17 agosto 1949, ha natali nobili, essendo Barone Fellowes di West Stafford.
Questo titolo gli è servito per trovare la dimora adatta dove ambientare la serie, visto che è amico di lunga data della famiglia proprietaria.
Inizialmente costui era stato contattato per portare sul piccolo schermo il suo celebre romanzo: Snob,  opera in cui si diverte a svelare e prender in giro i rituali della nobiltà, o di quello che rimane, durante il periodo che va dalla Thatcher a Blair, almeno questo mi è parso di comprendere, cercando notizie in giro.
Poi si è deciso di far altro: una nuova storia che prenda in considerazione il periodo che va dal naufragio del Titanic fino a metà anni 20.
Diciamo che ha avuto una buona idea!
La serie infatti si apre colla notizia del tragico naufragio del Titanic, a bordo del quale vi era il promesso marito della prima figlia del conte Robert e di sua moglie, la ricca americana Cora, l'accomodante e sempre serena : Mary ( scherzo ovviamente).
Tutta la serie si basa su questo cercare marito, poi lo trovi, poi lo perdi, poi arrivano degli spasimanti per allungare il brodo, poi toh va sposati questo e abbiamo finito. A mio avviso, per quanto basilare e fondamentale per la serie stessa, tutta questa parte non è molto interessante.
Le parti interessanti sono i dialoghi, i personaggi, mischiare elementi di romanzo popolare, le disavventure dei miei amatissimi Anna e Mr Bates colla prigionia di lui, la violenza che a un certo punto subisce lei, e il trionfo dell'amore, echi di nostalgica narrazione vittoriana,  e una visione politica ben precisa: mantenere equilibrio tra tradizione e progresso, accettazione di certi diritti individuali, le figlie sono portate a confrontarsi colla società, ma la più piccola, la nostra amatissima Sybil, unica ad avere un'idea forte di adesione allo sviluppo sociale del popolo, tanto da aiutare una cameriera a diventare segretaria e sposare l'autista socialista e irlandese, Tom, andando contro alla famiglia, pagherà colla vita. Mentre le altre due vivranno grandi drammi, rimanendo a metà strada tra mondo moderno, occuparsi dell'amministrazione della terra o dirigere una rivista femminile, e appartenenza all'aristocrazia. Forse dalla quarta stagione in avanti vi è un tentativo rafforzato di mostrare i benefici della borghesia coi suoi diritti civili un tanto al chilo, e persino una piccola incursione nel mondo jazz, che mi par davvero messa lì un po' a caso
Non dimentichiamoci che parliamo di una serie assolutamente Liberal-Conservatrice, lo si nota nell'evoluzione del personaggio di Tom, autista di idee socialiste, ma queste idee rimangono espresse più a parole che manifestate realmente, o della lunga presenza dei "poveri rifugiati russi" cioè quelle mer..quelle persone, nobili parassitari che avevano sostenuto le truppe zariste e le potenze nemiche durante la guerra civile dopo la Rivoluzione.
Da questo punto di vista è un frullato dove ci capita dentro di tutto e di più.
Sbagliamo, però, se la giudichiamo da un punto di vista storico e politico.
E qui dobbiamo ripetere quanto detto all'inizio

Dwonton Abbey è una fiaba che narra la fine di un'epoca, avendo cura di evidenziare le storie, ora tragiche ora buffe, ora commoventi, dei suoi personahggi


Che siano simbolici come i nostri amati, da me e mia moglie, Anna e Bates, i quali per tutta la serie dovranno vedersela colla cattiveria del fetente Thomas, e con svariate disavventure, molto pesanti. Però la loro forza, unione, serve, per un messaggio preciso e forte: l'amore può e deve superare le difficoltà della vita, Anna non è "troppo buona", ma è una donna forte anche senza manifestarlo attraverso le classiche cretinate borghesi, perché si fa forza grazie all'amore che prova per il suo uomo e viceversa, perché la stessa cosa vale anche per lui. Ci ricordano che pur essendo dei "servi", sono persone in carne ed ossa, ma anche personaggi che riprendono le regole dei romanzi più popolari e di consumo.
Il filo conduttore della bontà che viene premiata, è evidente sopratutto nella descrizione della classe lavoratrice al servizio dei nobili. Basti pensare a un altro personaggio cristallino, limpido, vittima anche lui di circostanze non proprio favorevoli, ma che alla fine riuscirà a conquistare un posto degno di nota: parlo di Mosley


Da valletto/ maggiordomo del futuro erede di casa  Crawley , a disoccupato dopo la morte del suo padrone, fino a una lenta risalita, che lo vedrà alla fine realizzare il suo sogno.
Costui è un po' l'anima buffa della serie, si ubriaca durante un ricevimento dandosi a sfrenate danze, si tinge malamente i capelli di nero, un uomo buono nel senso più alto e nobile del termine.

Funzionale al discorso tanto caro al creatore di Downton Abbey: puoi essere un servitore, ma se ti impegni potrai dar una svolta alla tua vita. Un discorso morale e paternalista, tanto caro ai liberali e estremizzato dagli americani, ben presente durante tutte le stagioni. Ma non dimentichiamo, mette nero su bianco le righe scritte in piccolissimo nel contratto, che tutto quello ottenuto, è si frutto del vostro impegno, ma è voluto e accettato dal buon Conte Robert e famiglia. Per cui bravi proletari, ma ringraziate sopratutto i padroni che ve lo consentono
Questo elemento è chiaramente indulgente e frutto di fantasia, la vita dei domestici non è esattamente quella vista in questa, peraltro, bellissima serie.

Perché essendo romanzo, fiaba, quasi - cito l'amico  Fausto di Cinefatti- una soap opera, visto gli intrighi di cuore di Mary e di Edith, colle disavventure segnate dalla morte degli amati, figli da nascondere per evitare lo scandalo, e  tutte quelle cose che servono per un racconto di massa; questa magnifica serie punta a commuovere, far partecipare emotivamente, lo spettatore.
La morte di alcuni personaggi che abbiamo tanto amato, riesplode ogni volta che ci capita di rivederle, anche se sappiamo benissimo cosa accadrà. Eppure è un durissimo colpo.
L'emozione per personaggi come Anna, Mosley, o Daisy, che sfidano la sorte per costruirsi una vita, così ben definiti da ritenerli quasi dei parenti o amici.

Sopratutto Downton Abbey, è un fiume in piena che trascina con sé la storia, la letteratura alta e bassa, la bellezza dei vestiti e quindi l'omaggio all'eleganza, la nostalgia di un tempo forse mai davvero esistito.
Downton sono le maniere e manie dell'indimenticabile maggiordomo  Carson, uomo dal passato di guitto teatrale, che dopo una delusione sentimentale decide di irrigidirsi nel ruolo impeccabile del maggiordomo.
Fino a una svolta sentimentale e un'uscita di scena che celebra, nell'ultima puntata, la fine totale di un mondo e l'inizio di un altro, peraltro nelle mani di un personaggio che detesto ma che evidentemente andava premiato!
Sono tantissimi i personaggi, le cose da scrivere e dire su questa magnifica serie. Davvero troppe. Potreste aggiungere voi qualcosa nei commenti, ne sarei felice, davvero!
Rimane il fatto che una serie di questo tipo segna il netto miglioramento avvenuto in questi ultimi tempi, per quanto riguarda il mondo delle serie televisive. Le quali, mi par banale scriverlo ma io sono banale per cui lo scrivo, non saranno mai il Cinema, o la nuova strada di esso, però hanno fatto un enorme balzo in avanti sotto tutti i punti di vista e questo va premiato!

Detto questo salutiamo i padroni di casa il fantastico conte Robert e consorte, Cora.
E torniamo alle nostre vite precarie, piccolo borghesi, ma ricche d'amore e travagli, come quelle dei personaggi di questa serie

Un saluto in particolare alla bellissima Iside <3 p="">

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