giovedì 17 giugno 2021

Spiaggia di sangue di Jeffrey Bloom

 Appena il tempo accenna a migliorare e le dannatissime nuvole dense di pioggia spariscano dalla circolazione, mia moglie è già pronta per andar al mare. 

Ella di solito è una persona pacata, tranquilla, riflessiva, eppure la vicinanza della possibilità di trascorrere un torrido e afoso giorno al mare, la trasforma. È talmente piena d'amore per la spiaggia, l'acqua, le sue nuotate, che alla fine mi convince sempre ad andar con una strana allegria verso un luogo che non ho mai amato per trenta e passa anni. Miracolo dell'amore.

Ora Jeffrey Bloom con codesta pellicola mi ha offerto una buona scusa per evitare le spiagge e il mare

Santa Monica, California.  Alcune persone (e un povero cane) scompaiono misteriosamente mentre si trovavano sulla spiaggia.  Un agente della guardia costiera inizia ad indagare insieme alla sua ex(si torneranno insieme non temete)  per comprendere che succede.  Anche la polizia è sulle tracce del misterioso e ferocissimo assassino, quasi sicuramente non umano- anche se si dispongono di pochi elementi concreti per poter capire chi o cosa stia provocando quei macelli-  e tanto fa, tanto dice che l'intervento delle forze dell'ordine darà una bella svolta al finale della storia.


Ricordo che questa pellicola passava spesso su TMC, ma all'epoca non le diedi mai nemmeno una visione. Per mille ragioni, sicuramente la più convincente era che tenevamo TMC per far numero. Guardavo spesso Odeon e Telecity, vabbè ma mo entro nel fantastico mondo delle tv private lombarde, cosa di cui a voi non frega nulla.  Volevo solo scrivere che queste reti più o meno grandi, o di alterne fortune hanno, di fatto, creato il gusto per il cinema popolare più spinto, meno raffinato, ma non meno efficace o appassionante, in diverse generazioni di cinefili. Quando non c'era ancora Tarantino e si poteva divertirsi con delle grandi cazzate per un'ora e mezzo della propria vita, poi si tornava alla propria esistenza, che negli anni 80 faceva schifo come oggi. 

In fin dei conti quei film, come Blood Beach, sono opere grezze e violente che si basano su una buona intuizione, qualche effetto truculento- che rivisti anni dopo sono anche pietosi- e tantissimo mestiere.  Questi film sono la classe operaia del cinema e averli trasformati in oggetti di battute, sproloqui, citazioni che fa tanto figo, significa non averli capiti. Peggio ancora averli trasformati in passatempi borghesi.

Bloom gira un film rozzo, che si affida a effetti speciali artigianali, qualche buona intuizione, personaggi anche sgradevoli- come il detective interpretato da un bravissimo Burt Young, cinico e sarcastico- eppure si tifa per loro.  Un prodotto capace di creare paura, tensione, solo con dei mucchi di sabbia che si muovono, qualche sequenza violenta, e nel finale una certa amarissima vena dissacrante e polemica.

Sono film che mi piacciono perché non vogliono passare alla storia, ma se possibile a incassare e poi via. Però c'è professionalità, non si fanno cose a cazzo di cane. Almeno che non se la sia davvero pensata. 

Penso che andrebbe recuperata questa piccola chicca. La trovate su Youtube.

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