venerdì 8 aprile 2011

IL PRESTANOME di MARTIN RITT

Durante il maccartismo un uomo,cassiere in un bar e dalla vita sgangherata,accetta di far da prestanome a un amico il quale non può lavorare in quanto finito sulla lista nera ,per simpatie comuniste. Il lavoro funziona talmente bene che altri scrittori gli affidono i loro copioni per la tv. Howard diventa così sempre più ricco e inserito nel dorato mondo dello spettacolo,fino a quando la morte di un attore abbandonato da tutti perchè "comunista",lo porterà a una coraggiosa azione. La terra della libertà si basa da sempre,come tutte le nazioni occidentali "democratiche e liberaldemocratiche" sulla penosissima e maldestra ipocrisia del libero pensiero,espressione,stampa,poi nel suo agire quotidiano emargina ed elimina le voci scomode che non riesce a comprare o a costruire direttamente da sè. Il maccartismo è stato un periodo assai buio perchè ha anche colpito la parte migliore dello spettacolo e cultura americana.Alcuni hanno resistito al far autodenuncia o peggio ancora denunciare gli altri,altri invece no-come elia kazan,umanamente lo posso comprendere,ma sostengo assolutamente Nick Nolte ed altri che non hanno applaudito il regista al momento della consegna dell'oscar per la carriera Ritt dirige un'ottima commedia sfruttando al meglio Woody Allen come attore,per raccontare quel periodo storico. Zero Mostel se non sbaglio ha anche vinto l'oscar per la sua interpretazione di attore famoso abbandonato a un triste destino per la colpa di aver partecipato a una manifestazione. Il film è fatto da gente che era veramente sulla lista nera,d'altronde un grande come Ritt faceva film troppo intelligenti per le merdacce maccartiste

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande!
Il film è strabello e commovente.
Allen quì fa l'attore normale e non interpreta Woody Allen.
Meno male che qualcuno ogni tanto guiardi ancora certi film.
Abbaso Elia Kazan.

Sin

babordo76 ha detto...

Eh,si!Allen al servizio di un grande come Ritt mostra grandi doti di attore.Sarò io che son il solito comunista sospettoso,ma un film così oggi non sarebbe nemmeno trasmesso,infatti lo facevano sempre a orari da vampiri!
Kazan grande regista,si è comportato in modo davvero discutibile e condannabile,pur capendo che non tutti siamo nati per fare gli eroi,ma io avrei una vergogna clamorosa e se dovessimo premiarmi farei pubblica autocritica.
Per lavorare lui ha rovinato altri.