domenica 1 luglio 2012

THE DAY AFTER di NICHOLAS MEYER

La storia del cinema è fatta spesso da nomi di artigiani che hanno scritto e diretto pellicola di successo o perlomeno note,che poi scompaiono dall'immaginario collettivo.Perchè troppo occupati a dar spazio ai Maicol Bei o Marco Nispier di sto cazzo di monno 'nfame!
Insomma Meyer è uno di questi.Cosa ha fatto?Come regista ha diretto L'Uomo Venuto Dall'Impossibile.Un fantathriller con protagonisti H.G Wells e Jack Lo Squartatore.Un piccolo classico,segnalerei per gli appassionati di Star Trek anche la regia dei capitoli due-quello con la morte di Spock- e il 4-rotta verso la terra.
A me la fantascienza fa abbastanza schifo,ma questi due film son notevoli.Per me.
Come sceneggiatore sciagure come SOMMERSBY e trashate clamorose come L'Invasione delle Api regine.
Quindi un robusto artigiano,che fa cinema nel bene e nel male.

Negli anni della guerra fredda il tema del conflitto atomico era alla base di pellicole girate da grandi maestri come Lumet ,ad esempio.Spesso il finale catastrofico simboleggiava la paura possibile di quello che potrebbe capitare.

Nel 1983,Meyer gira un film per la tv che ottiene un grande successo di pubblico e di critica:The day after.
Il film parla della crisi internazionale tra lo stato canaglia U.S.A. e la Grande Madre SSSR.A seguito dell'inasprirsi della crisi scoppia il patatrac:cazzo l'ammmereggga viene attaccata e distrutta con la bomba atomica.Dopo che le avevano lanciate contro l'U.R.S.S.

Cosa succederà il giorno dopo?

Reputo questa pellicola tra le migliori girate sul tema,anzi una specie di canto funebre del cigno drogato del genere.
La  costruzione è perfetta:ci vengono presentati nella prima mezzora i personaggi.Gente normale,come tutti noi.Poi scoppia la tragedia e son dieci minuti di apocalisse clamorosi.La potenza distruttrice dell'atomica,il vento che riduce in cenere le persone e le cose.
Poi la tragedia continua con la popolazione allo sbando.Colpita dalle radiazioni,con la massa ridotta un'armata di poveri cristi con le carni devastate.Un meraviglioso film post-apocalittico e una grande lezione di cinema del realismo.Un mix esplosivo:suggestivo a livello visivo e toccante nel suo umanismo straziante e dolente.Senza però scadere in sentimentalismi  stucchevoli..

Il finale con uno dei protagonisti ormai morenti che tornando nella sua casa la trova occupata da una famiglia distrutta dalle radiazioni,che prima vorrebbe allontanare e poi accetta è un inno alla grandezza dell'essere umano davvero commovente.

L'opera colpì duramente un popolo di bambocci come gli ammmeregggani,tanto che durante la visione ci fu anche un gruppo di psicologi ad assistere gli spettatori del Kansans e della cittadina di Lawrence,molti spettatori spaventati telefonarono all'Abc ,come se un centralinista ti possa salvare -che coglioni.

Rimane un grandissimo film,da vedere e tenere.Un piccolo classico dimenticato.

Ottimo il cast in particolare il protagonista Jason Robards,splendido il pessimismo sul destino di tutti i personaggi principali.

4 commenti:

Simone Corà ha detto...

Molto, molto bello. Duro e realistico, mi ha colpito parecchio per la credibilità di storia, dialoghi e personaggi. :)

babordo76 ha detto...

si,è questo il suo punto di forza.Io non sono uno che vuole il finale per forza negativo eh?Però in questo film il fatto che non vi sia scampo per niuno eh..Figata!
Poi il finale con il vecchio che abbraccia Robards è davvero commovente.

Rear Window ha detto...

Ricordo che quando sono uscito dal Cinema, dopo averlo visto, ero pietrificato, come d'altronde tutto il resto del pubblico...

babordo76 ha detto...

è un grande film.L'immedisimazione è forte con tutti i protagonisti.La realtà durissima ,concreta dei pochi sopravvissuti è descritta come sarebbe.O potrebbe essere.
Davvero un ottimo film