La pellicola che mi ha fatto conoscere e amare il cinema di Salvatores,e che è insieme a Turnè una di quelle pellicole che tutti gli anni guardo ..e sempre mi regala emozioni di felicità,malinconia,donandomi una lieve e allo stesso tempo profonda commozione.
Il film ha vinto il premio Solinas nel 1987 come miglior sceneggitura ad opera di un regista di fama come Carlo Mazzacurati-un altro verso il quale ho atteggiamente di lovvamento scomposto,ma anche di rabbia per certo democretinismo lampante,come nella sua opera La Passione,ad esempio-Umberto Contarello e Enzo Monteleone,anche autore della sceneggiatura di Mediterreneo e futuro regista,(il suo film migliore,davvero bellissimo rimane :ormai è fatta!).
La storia è una classica vicenda salvatoresiana:la fuga dalla realtà attraverso un viaggio con una meta,ma non così fondamentale,quanto il riscoprirsi e riscoprire se stessi e gli amici di un tempo,la nostalgia per una gioventù dispersa,e una quotidianità media o mediocre che si rifiuta ,come fa Cedro che cerca nella solitudine tra le montagne un modo per vivere i tempi amari del riflusso e della inconcludenza personale,si accetta come fa Paolino professore con famiglia a carico,si subisce passivamente come fa Marco o si cerca di cavalcare come fa Ponchia.Tramontati gli ideali e la confusione movimentista,si finisce tra le braccia del trionfo consumistico-individualista-borghese.
Questi uomini sono in viaggio dall'Italia al Marocco per portare il denaro necessario al fine di corrompere un giudice marocchino.Atto che servirà per liberare l'amico Rudy,sparito da tempo.La notizia arriva attraverso le parole e la presenza di Teresa,la donna dell'ex compagno.
Così abbandonando quella vita grigia e cittadina che nessuno di loro riesce a sopportare partono per un viaggio che è sopratutto l'illusione di tornare indietro,di vivere con gioia e rabbiosa allegria i tempi finiti.Si sentono come ultimi moicani,sconfitti,soli.
Non mancano i conflitti tra di loro:Cedro e Paolo per colpa di una donna,e tutto sembra andare a puttane quando si rendono conto di esser stati ingannati.Così tra ricordi,risate,litigate e una pericolosissima traversata del deserto,il gruppo di amici ritroveranno il compagno scomparso
E io sempre mi commuovo fino alle lacrime quando trovano l'acqua,la trivella la sputa verso il cielo con in sottofondo questa canzone qui http://www.youtube.com/watch?v=lETVilXSfNY
Potere del cinema,quando è buono,che fa crollare le barriere e ti ritrovi perso dentro una storia,con i personaggi che sono lì.Amici tuoi,ti piacerebbe far parte della loro compagnia,averli come amici!Io ho sempre patteggiato per il personaggio di Paolino,immenso Giuseppe Cederna,perchè in alcune cose mi ritrovo,ma anche gli altri hanno elementi del mio carattere o cose che reputo interessanti.Forse sarà perchè credo fortemente nell'amicizia,tanto da pensare che siamo soli non se sposati o fidanzate,ma se non abbiamo nessun amico o amica.Mica devi confessare chissà che,abbasta uno o una con cui bere un bicchiere di birra e sentirsi bene in sua compagnia
Questo meraviglioso film,uno dei film della mia vita,è tutto questo e va ben oltre al discorso-importante - della storia generazionale.Seppure si rifaccia la Grande Freddo o a Fandango,io reputo questa pellicola per nulla derivativa o debitatrice ,è un grande prodotto italiano.
E io continuo a commuovermi sentendo la leva calcistica del 68!
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