lunedì 4 novembre 2013

FROZEN di ADAM GREEN

Ogni regista riesce a indovinare il film giusto,credo sia una cosa normale. Più scrivi , più prendi dimestichezza con il mezzo e più i tuoi film o libri avranno senso e spessore. Chiaramente dovresti volere questo. Perchè potresti vivacchiare di mediocrità per le mandrie mediocri che vanno al cinema per vedere robaccia insulsa, ( che tanto loro son lì per twittare e altre cose . Non per vedere il tuo film.
Quindi anche nei confronti dei registi che non amo per nulla , sono tutto sommato aperto e curioso,magari un film decente me lo fanno. Così ti imbatti in opere meravigliose come ad esempio A.I.  o un primo capitolo di Resident Evil, o un più che discreto blu profondo. E parlo di registi che non amo.
Nondimeno ,l'opera ben riuscita non mi fa cambiare idea sulla qualità del regista e dei suoi film. Rimane un episodio a sè stante.
Come nel caso di Adam Green. Autore di Hatchet che a me francamente non sono piaciuti molto. In particolare il secondo,per via della costruzione dozzinale dei personaggi e delle situazioni. O meglio ci possono stare sono due normali prodotti di intrattenimento,ma la campagna pressante fatta dai soliti bloghettari e critici allo sbaraglio mi ha infastidito non poco.  Si dà il patentino di genio con troppa disinvoltura. E per quei due filmettini, mi par esagerazione.


Frozen 2010.jpg


Poi , improvvisamente, Green ti scrive e dirige questa opera. Che potremmo definire horror,ma sarebbe limitante e limitativo. Certo non manca qualche elemento del genere,ma in sostanza ci troviamo di fronte a un grande film. E ci deve bastare.
Cosa mi piace della pellicola? I personaggi e i dialoghi,quindi la sceneggiatura. Voi direte :" ma quale storia? sono tre bloccati su una seggiovia!" Avete di nuovo perso una buona occasione per non sparare cazzate.
Il film si basa sull'apparente semplice e lineare,per parlare di tre persone normali in una situazione di massimo pericolo. Su quella solitudine pesante che ti colpisce quando ti senti assolutamente inadatto e abbandonato in un momento di panico . Lo smarrimento davanti al terrore e sopratutto:quando comprendi che la morte è possibilissima e molto probabilmente tocca a te.





Green ci mostra tre ragazzi ed è bravissimo nel scrivere questi personaggi. Mi sembra di rivedermi con i miei amici, con la memoria sono andato a pensare ai giorni lontani di quando hai più o meno 20 anni. Nel pieno della gioventù. Di drammi epocali perchè l'amore è una cosa potente e devastante, non hai capito la bellezza del compromesso e del vivere quotidiano, quando l'amicizia è sacra,e tutto deve ancora succedere.
I tre ragazzi sono genuini,ma non sciocchi. Non sono carne da macello,idioti che si meritano quello che gli capita. Come spesso capita nei moralistici ed imbarazzanti che vediamo in giro.



Ci sono gli scontri per "gelosia" e fastidio che scoppiano quando una ragazza si intromette nel rapporto tra due amici di lunga data. Tutti abbiamo sofferto e ci siamo arrabbiati vedendo i nostri amici lasciare la compagnia per dedicarsi alle morose,sono cose tipiche dell'età. Green descrive benissimo questa situazione,mostrando i fatti e lasciando che gli attori possano recitare al meglio le loro scene.

Perchè se funziona assai bene come macchina di tensione, ( tra lupi affamati, tentativi di salvarsi),il film diventa importante e bellissimo negli scontri e confessioni dei personaggi. Tanto che quando moriranno, ne senti il peso e sei felice anche che almeno una persona si salvi. Seppure con grossi traumi.
Il litigio tra la ragazza e il miglior amico del suo fidanzato, è da antologia. Entrambi cercano una ragione per scaricare la responsabilità sulla persona che gli sta a fianco perchè non accettano che il proprio uomo e il miglior amico sia morto. Sbranato dai lupi. E poi le lacrime e l'abbraccio ,sono verissimi. Non vedi una cosa costruita,capisci che il dolore e la situazione di grossa pressione possa causare questo.bisogno di attaccarsi,ma anche di pacificarsi. Nel ricordo del morto
Altro dialogo che mi ha commosso e toccato , è quando la ragazza parla della sua cucciola lasciata a casa e che probabilmente morirà sentendosi abbandonata dalla sua padrona.
Sono cose sentite e vere. Tu sei su quella seggiovia con loro e partecipi al loro dramma



Così più che l'attacco dei lupi a farti male,è la scena in cui lei si urina nei pantaloni,piangendo, scena di devastante potenza. Perchè la persona viene umiliata dal gesto,ma che potrebbe fare?
Insomma Green gira un ottimo film che usa un mezzo e un genere per affrontare paure e disillusioni davanti al pericolo e alla morte.

8 commenti:

hetschaap ha detto...

Un film del genere è un prodotto di consumo intelligente dove tutto funziona e in cui lo spettatore non viene preso in giro. Sembra poco ma è tutto. Non c'è bisogno di utilizzare trucchetti per tenere alta la tensione perché hai creato dei personaggi di cui veramente ti importa se vivranno o moriranno. E anche se, fin dall'inizio, hai poche speranze per il fatto che si salvino allora ti interessa che non si facciano troppo male e soffri terribilmente nel vedere che di male se ne fanno e pure tanto! E questa non è una questione di simpatia (francamente nessuno dei tre ragazzi mi stava particolarmente simpatico) ma di umanità. Se sai descrive un essere umano con le sue infinite debolezze e la sua forza allora hai realizzato un ottimo film. Se non sei capace di fare questo allora sarai costretto a ricorrere a dozzinali trucchetti che attirino l'attenzione dello spettatore distraendolo dal fatto che non potrà mai immedesimarsi con quello che sta succedendo sullo schermo.

babordo76 ha detto...

la cosa stupefacente è che questo film non solo l'ha diretto,ma anche scritto la stessa persona di Hatchet.
Mostrando un'attenzione ai personaggi e alla costruzione di essa che fa ben sperare per le prossime opere.
Io ho trovato simpatici i tre ragazzi,perchè umanissimi. Abbiamo amici e amiche che sono come questi tre pirla e che fanno pirlate simili
E appunto il fatto che vi siano pochissimi trucchi del mestiere,ma tanta empatia,umanità,tristezza per la fine di queste persone che mi rende particolarmente gradevole questo film

Napoleone Wilson ha detto...

Bel film fatto con poco e un'idea (con)vincente. Nel solco del glorioso filone dei thriller angosciosi con i protagonisti bloccati in una situazione o un ambiente senza via d'uscita, e che lentamente li ucciderà (E pensare che forse il precursore fu unproprio in Italia con l'inconsapevole "Roma bene"[1971] di Lizzani). I protagonisti però mi hanno suscitato a differenza tua ben poca empatia anzi, chi vorrebbe mai salvi i tipici ragazzotti-campione di oggi, dediti primariamente allo sballo alle droghe all'alcool e ai rapporti di sesso promiscuo, sempre in vacanza e mai impegnati, in primis per relazioni e legami consistenti ...? Sempre con e per gli amati lupi, che beati loro non hanno appunto niente di "umano". Qui non ci sono i protagonisti loro sì empatici e umani, maturi, sofferti drammaticamente di "The Grey"(2011) di Joe Carnahan, con Liam Neeson, tra l'altro uno dei migliori film di due stagioni fa.

babordo76 ha detto...

the grey è bellissimo e mi son accorto che non l'ho nemmeno recensito.
Frozen invece è stata una sorpresa non amando il suo regista. Mi è sembrato che sti tre fanciulli fossero meno ridicoli rispetto a quelli che tu elenchi nel tuo commento. Nondimeno ha dei grandi momenti di tensione emotiva.

ps: mi hai citato uno dei film più goduriosi che io abbia mai visto: Roma Bene, con quel finale che vale tutto il film,non del tutto riuscito,apocalittico,epico,magara capitasse a questi stronzi che infettano il paese,borghesia parassitaria!

Napoleone Wilson ha detto...

Contento bèh, che ti sia piaciuto "The Grey" dalla splendida colonna sonora di Marc Streitenfeld. Penalizzato quantomai da una pessima distribuzione italiana, in ritardo di quasi un anno e a Natale, (!) contro le corazzate a consumo delle masse popolari come Checco Zalone. Se vuoi leggiti la mia rece del film di Carnahan che per ogni curiosità e trivia potrà esserti utile.
"Roma bene" uno dei migliori e maggiormente lucidi, efficaci, (e abbastanza dimenticato), film di Lizzani in quel suo prolificissimo periodo coprente tutti gli anni settanta.

babordo76 ha detto...

infatti the grey meritava una migliore distribuzione e maggior attenzione. La colonna sonora è fantastica,così come la prova del cast. Film dolente,amarissimo, implacabile.

Roma Bene è squilibrato,diseguale,ma avvincente e crudele. Lo adoro

Napoleone Wilson ha detto...

Meno male che nonostante tutto c'è qualcuno anche in Italia ad essersi accorto della splendida o.s.t. di Marc Streitenfeld, oltre agli addetti ai lavori ovviamente.

babordo76 ha detto...

si,me ne son accorto gironzolando su youtube,a esser sinceri ^_^