martedì 27 dicembre 2016

le personali migliori visioni del 2016: i film stranieri

Le classifiche che si fanno alla fine dell'anno servono come riassunto di un pezzo della nostra vita. Per ricordarci, mentre il tempo passa, cosa ci emozionò in quel determinato momento della nostra esistenza. Alcuni titoli stenteremo a rammentarli, altri ci faranno provare vergogna, altri saranno oggetti di nostalgia, ma alcuni diranno a chi ci conoscerà come padri, madri, mariti, mogli, qualcosa di noi. Una nostra piccola, laica, eredità.
Nelle sciocchezze che non cambiano - apparentemente- il mondo si celano molte cose importanti su noi stessi e la nostra storia, Non sottovalutare le conseguenze delle classifiche di fine anno.
Oggi si parla di pellicole estere. Sarà parziale e dimenticherò qualcosa, perchè questo anno - per vari motivi- non sempre mi son messo a scrivere le mie riflessioni sui films che mi avevano colpito.
La scelta è dedicata alle pellicole viste in sala cinematografica durante il 2016

- LA ISLA MINIMA di Alberto Rodriguez
Uscito con due anni di ritardo nelle nostra sale. Un ottimo, splendido, amarissimo noir, che nasconde una riflessione cruda e spietata circa l'eredità lasciata dal franchismo, il passaggio difficile o utopista verso la democrazia.


- CAROL di Todd Haynes
Una grande storia d'amore. Sulla sua forza capace di vincere sulle convenzioni sociali, sull'oscurantismo, sul mondo piccolo dei rancorosi e mediocri. Un film in punta di piedi. che sussurra la maraviglia di essere innamorati, di sentire il brivido forte della vita che ci fa ridere il sangue nelle vene. E dove il mondo dei normali si aspetta un finale drammatico, ecco il trionfo di un legame. Perché viviamo talmente bene da noi che non riusciamo nemmeno un po' a goder della felicità altrui, anzi ci fa incazzare.  Io ho gioito per Carol e il suo amore. E quel sorriso nel finale...

LITTLE SISTER di Kore-Eda

A volte confondiamo film pudici, delicati, con il cinema trattenuto. Niente di più sbagliato. Questa pellicola è un esempio di come si possa fare ottime pellicole, narrando le vite piccole delle persone quasi invisibili, perse nel vivere quotidiano. Quattro sorelle, la scoperta di un  legame forte, la vita di migliaia di persone. Kore-eda si conferma un grandissimo narratore e io amo il suo cinema.

STEVE JOBS di Danny Boyle

Non amo affatto il modo di far cinema da parte di Danny Boyle, ma questo anno è stato anche anno di sorprese e così ecco qui: la biografia di Steve Jobs è una pellicola davvero suggestiva e ottima,  descrizione dell'uomo, della sua genialità e miseria, cinema quasi teatrale, claustrofobico,  recitato benissimo.



CREED di Ryan Coogler

Ci sono opere che , al di là del loro valore artistico, entrano nella storia e nella leggenda. La saga di Rocky Balboa fa parte di questa categoria. Tra opere bellissime, i primi due capitoli e l'amarissimo sesto capitolo, e cose imbarazzanti, l'orribile 4 capitolo. Qui la leggenda viene portata in scena in maniera obliqua, poiché già dal titolo il vero protagonista è il giovane figlio illegittimo di Apollo Creed. Stallone ci offre un vecchio Rocky nei panni di allenatore e figura paterna, assolutamente commovente.  Bellissimo

IL FIGLIO DI SAUL di Làszlò Nemes

Il cinema sui campi di sterminio, concentramento, nazisti si assomigliano un po' tutti. Mostrano la retorica affannosa dell'orrore, ci serve per una memoria da tempo focalizzata su un tema che diventa abitudine, eppure la memoria dei morti è cosa fondamentale per la nostra società così portata a dimenticare con leggerezza assoluta. Ecco questa opera spazza via qualsiasi film hollywoodiano, qualsiasi opera concepita sul palcoscenico dell'industria dell'olocausto. Film soffocante, radicale nel suo pessimismo, pellicola in cui più che vedere è il rumore meccanico dei gesti, delle macchine di soppressione, il tatto di corpi strattonati, spinti, gettati, a creare un reale malessere. Opera definitiva sul male del secolo scorso.

LA SPOSA BAMBINA di  K. Al-Salami

Chi si ricorda dello Yemen, bombardato dal nostro prezioso alleato , l'Arabia Saudita, diviso, impoverito. La storia delle bimbe vendute per ignoranza, disperazione, come spose. attraverso la ribellione e salvezza di una di esse. Senza retorica, senza vergogna nel mostrare, ma con il pudore di non infierire.


A DRAGON ARRIVES di Mani Haghighi

Opera estrema, sperimentale, che mescola e rigenera i generi cinematografici con un tocco personalissimo. Film politico che denuncia i tempi terribili dello Scià, quello che le anime belle democretine occidentali vorrebbero rifar tornare se fosse possibile,  Forse l'unico vero horror iraniano non sponsorizzato o filtrato da occidentali. Opera da non perdere assolutamente.

A GIRL WALKS HOME ALONE AT NIGHT di A.l. Amirpour


Una variazione interessante sul tema del vampirismo. Girato in un suggestivo bianco e nero, in una zona di grande degrado, miseria, violenza. Una storia d'amore che sfida la morte, l'orrore.


GUEROS di A. Ruizpalacios
Il bello delle arene estive, per me, è la possibilità di veder pellicole in anteprima che poi uno spazio reale nella programmazione in sala, non lo troveranno mai. Come questa splendida commedia sulla gioventù in Messico.  L'amore, l'amicizia, la militanza politica e il crollo dei miti, che sottolinea il passaggio a diventar adulti.


IL CLAN di P.TRAPERO

La storia vera di una famiglia legata, attraverso il padre, alla dittatura argentina, che arrotonda compiendo sequestri e omicidi. L'apparente stabilità e tranquillità famigliare, un paese che passa alla democrazia con fatica e omissioni, personaggi scritti benissimo, una grande colonna sonora. Film durissimo, crudele, spietato, riflessione sul potere, sulla sua organizzazione, sulla famiglia come prigione e luogo di assoluta impunità, parte di una nazione criminale.

UN PADRE, UNA FIGLIA di C. Mungiu

L'ossessione di un padre, che crede di conoscere il bene della figlia, lo spinge a corrompere, a cercare alleanze, per esaudire un suo sogno infranto. L'egoismo genitoriale portato con lucida precisione sullo schermo. Personaggi dolenti, miseri, ma umanissimi.


LA FAMIGLIA FANG di J. Bateman

Un film sulla famiglia ancora una volta come luogo di disperazione, rancore, divisione, smarrimento, eppure non solo questo. Perché il tema portante è il seguente: per l'arte è giusto fare qualsiasi cosa? Non porsi nessun confine? Sacrificare l'affetto e l'amore per i figli? Vivere solo di ispirazione ed egoismi, e cosa è veramente artistico? Commedia malinconica, amara, ma che lascia un minimo di speranza nel finale e nel rapporto tra fratello e sorella.


SULLY di C. Eastwood

Un film che umanizza la necessità infantile di avere degli eroi. Perchè ogni persona è importante e quello che fa per gli altri ci porta anche a compiere operazioni che paiono impossibili.  Dopo due opere che mi avevano in parte deluso, Eastwood torna con un bellissimo film dove il Bene, l'Umanità, trionfa. Molti hanno sottolineato come non vi siano degli antagonisti veri e propri, poiché i membri della Commissione d'inchiesta fanno solo il loro lavoro, così che vediamo uomini a far il loro mestiere. Con serietà e per un bene comune.  Opera spielberghiana nel senso più alto possibile.


E' SOLO LA FINE DEL MONDO di X.DOLAN

Questo 2016 è stato il suo anno. Sono stato travolto dalla possanza e dalla maraviglia delle sue opere viste nelle arene festive, conquistato definitivamente con questa pellicola  dove un formalismo pop di grande impatto visivo si sposa con il dolente ritratto di una riconciliazione impossibile.



Mancano per volontà mia o per dimenticanza alcune opere, ma le classifiche sono anche figlie del momento, delle emozioni o dei ricordi. Accontentatevi di codesti titoli.


Extra/Bis

Elvis e nixon, una commedia leggera su un fatto vero. La voglia di Elvis di far l'agente segreto contro comunisti e hippy, l'incontro con Nixon. Due uomini consumati dal potere e dalla solitudine. Immenso Micheal Shannon

Paradise Beach

Steven Seagull, regna ! Puro film di genere con uno squalo cattivissimo. A me è piaciuto assai


Man in the dark

Un thriller puro, dove l'ambiente sociale è fondamentale, un film di grande tensione.

The witch: l'horror d'autore, inquietante, angosciante, che tanto ha colpito le platee di appassionati. Vedremo se resisterà al tempo.


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