venerdì 18 agosto 2017

Desconocido - resa dei conti di Dani De La Torre

L'accettazione passiva delle dottrine economiche imperanti, ci porta a sopportare crisi e fallimenti che vedono coinvolti cittadini illusi da improvvise ricchezze.
Non ci basta vivere decentemente, pretendiamo il superfluo e il lusso, oppure speriamo di migliorare la  nostra vita ed esaudire i nostri sogni. Sono tante le motivazioni che ci spingono a rischiare. Col risultato che le persone perdono ogni cosa, altri avvertono la botta, ma non affondano.

A meno che...




Luis Tosar è un ottimo attore, riesce sempre a render forti e credibili i suoi personaggi, anche questa volta non sbaglia un colpo. Cosa non facile visto che è sempre in scena, seduto al volante della sua jeep o è un suv? Boh, comunque tiene per tutto il tempo. Offrendo, grazie a una buona sceneggiatura, tante sfumature di un personaggio, per cui è difficile provare simpatia
Carlos infatti è uno di quei coglioni sempre in carriera, che a malapena sanno di aver figli e moglie, uno che non si è assolutamente posto il problema di vendere sòle ai clienti. Il miracolo di far soldi rischiando quanto basta, acceca gli stolti. E stolti siamo tutti noi esseri umani.
Solo che scoppia un bel casino, si parla di fallimenti, di persone e vite travolte dalla durissima realtà: hanno perso tutto.
Tutto.
Carlos, se ne frega un po'. Non è un problema suo. Poi un giorno si ritrova a portare i suoi bambini a scuola, mentre è in strada, riceve la telefonata di un tizio  che gli dice di non fermarsi, o la macchina esploderà.
 Sulle prima non ci crede, poi..

Desconocido è un ottimo thriller. Che grazie al montaggio, all'uso preciso della macchina da presa, un ottimo attore protagonista e una buonissima sceneggiatura, avvince e tiene col fiato sospeso dall'inizio alla fine.
Girato quasi tutto per strada, su una macchina, non si perde mai in digressioni pleonastiche, non ha un minuto in più o in meno.
Tra l'altro, oltre allo spettacolo e alla tensione davvero alle stelle, il film pone interrogativi e riflessioni sul modo di far affari al giorno di oggi, sul capitalismo disumano che governa le nostre vite, la dittatura di un libero mercato tossico, lo fa senza proclami e slogan, stando dentro il genere, ma in modo molto chiaro ed efficace
Ecco, questo è il cinema di genere che adoro














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