venerdì 14 settembre 2012

CABAL di CLIVE BARKER

Questo è il classico film che ha diviso in due il pubblico e la critica,si proprio tipo colpe di scure con schizzi di sangue,frattaglie,una cosa così.
Da una parte è considerato un 'opera da rammentare e splendida,dall'altra un film non riuscito.Tenendo conto che è del 1990,ce ne ho messo di tempo per vederlo.Bè,sinceramente ho visto qualche scenetta quando lo trasmisero in tv,ma mai tutto .
Ora grazie alle nuove e potenti tecnologie sono riuscito a gustarmelo per intero.Che dire?Non concordo con nessuno dei due schieramenti,che mi pare un'esagerazione sia l'esaltazione che la stroncatura.Per quali motivi?Partiamo dal perchè reputo che la pellicola non sia del tutto riuscita:i personaggi non mi pare che vadano oltre a una caratterizzazione abbastanza legata al genere,si avverte la complessità e la potenzialità,ma non si va oltre.Gli attori:Craig Shaffer,dio santo ..Stai girando un film horror e con ambizioni,il tuo personaggio è diviso tra il mondo dei morti e l'amore per la sua donna che invece è rimasta nel mondo dei vivi.Grandi potenzialità melodrammatiche,ma a mio avviso soffocate.Insomma Craig stai facendo questa cosa ,e invece tu che mi combini:sembri perennemente sul set di un videoclip hard-melodic,a.o.r.Vuoi forse del fottuto vento tra i capelli?Chiaro che quando affidi un'operazione di sifatta importanza , a un attore meno che decente si perde tantissimo.
I mostri più che creature infernali ,e quindi terrificanti, sembrano usciti da un romanzo fantasy o di fantascienza.A parte Doug Bradley,non si sente la repulsione,terrore e anche pena che potrebbe e dovrebbe esserci.
Alcuni personaggi come il prete:ma chi cazzo sono?Il finale aperto è forse per un sequel,ma sinceramente...
Insomma i suoi bei difetti ce li ha e li mostra.Tuttavia funziona come film di genere.
E funziona molto bene,tolti i primi 16 minuti davvero poco significativi,però nel suo mettere  a confronto in modo schematico e riduttivo la due comunità ,dice cose interessanti sull'imperialismo yankee-eurosionista .La potenza distruttrice di chi pensa di combattere per il bene del mondo,la sua purificazione attraverso il nostro sistema politico ed economico,imponendo agli altri una mostruosità reputata pericolosa e per questo da schiacciare.Tutto questo è ben rappresentato dal psichiatra folle e omicida,interpretato mi pare in modo funzionale dal regista David Cronenberg.Un cattivo suggestivo e vero mostro del film.La sua funzione dice molte cose:lavora per la salute mentale,per dare ordine e chiarezza alla vita altrui,ma la sua funzione è di plagiare e distruggere in preda alla follia.
Nondimeno nella sua furia caricaturale è lo sceriffo interpretato da un valido Charles Haid-noto per aver lavorato nella bellissima serie tv Hill Street giorno e notte- e a sua volta regista- iron will- la legge fascista e guerrafondaia americana che deve prima di tutto far piazza pulita di qualsiasi forma di vita non segua il volere del fottuto american dream.
In questo il film offre il suo meglio,e poi nella lunga battaglia finale.Avrei voluto più violenza e più pathos melodrammatico,ma forse ci son stati problemi sul set e quindi va bene come è stato fatto sto film.
Le critiche sono quindi esagerate,non è brutto o altro.Alla fine è un godibilissimo,non del tutto riuscito e profondamente diseguale,ma vale la pena guardarlo.Non deve essere male Midian.
ps:non ho letto il libro e non sono un fan di Barker,quindi è possibile che mi sian sfuggite delle cose,scrivetelo pure eh!

2 commenti:

tourinviaggi ha detto...

secondo me è un bene che i mostri non siano spaventosi...o meglio, se ce li trovassimo davanti comunque risulterebbero tali, ma stiamo guardando un film e vogliamo essere spaventati di più. il pregio secondo me è che barker se ne sbatte del fatto che il pubblico vuole avere paura, barker va dietro la sua estetica, la stessa che ha creato pinhead che sì ha dei chiodi in faccia ma ha solo anticipato la moda ed è so cool. la diversità descritta da barker è fascino. In questo secondo me (all'epoca si facevano i confronti tra lui e king), stava la grande differenza tra lui e l'autore del maine. in king il mostro spaventa: è un ragno, un'ombra, un vampiro che fa repulsione ecc... in barker qualcosa di non umano che sa affascinare nella sua originalità. e il pregio del film è che in un'oretta e mezzo riesce ad aprire uno sspiraglio su un universo narrativo, dal grande impatto visivo pur non mostrandoci grandiose immagini, dall'enorme impatto "immaginifico" pur non ideando chissà che trovate per stupire...una suggestione che si crea nel tempo, più dopo che si è tirato fuori il dvd che mentre lo si guarda.

babordo76 ha detto...

si,braker è legato a una certa fascinazione del male,hai ragione.
Ma sai ..vedevo Shaffner e mi sarei aspettato che si mettesse a cantare Don't Stop believin dei Journey e così non ho seguito bene il film...Si,son un cretinetti!