domenica 16 giugno 2013
HURT LOCKER di KATHRYN BIGELOW
Pellicola ambigua piena di luci e ombre, di grande cinema e momenti più crudi e documentaristici. Film che ha sollevato polemiche sacrosante e che comprendo, reputo giustificabili, (le donne e gli uomini di cinema che scappano dalle polemiche , dalla riflessione sul mezzo e sul messaggio di un film non fanno bene alla settima arte. Non solo anche come persone hanno poco da dire, perchè incapaci di rielaborare, di analizzare, pensare, si fermano alle verità comode o dietro a un codardo: non lo so. Io invece ci sguazzo nel mare in tempesta della polemica ,ok? Poi posso essere stanco di ripetere sempre le stesse cose alle solite testine di vitello e questa ragazza mia , è un'altra storia), ma che ha un grandissimo merito: aver vinto l'oscar. Ora è un premio di merda, sputtanato, pieno di quella sciocca mancanza di gusto tipico degli americani, guarda è come il nostro sanremo,ma in quel anno o vinceva un dannato film di polvere,sudore,sangue,"realistico" o vinceva il 3d,la favola, la fantascienza ,che sta un pallino sopra alla Magica bula...bè fantasy...lo chiami così vero?,ma talora è davvero pesante.
Avatar ha perso e io ringrazio gli artificieri americani. Tutto qui, fine delle trasmissioni.
Pellicola ambigua dico? Bè,più che dire ..scrivo,ma siccome parlo mentre scrivo ..dicoscrivo è meglio no? Comunque si:ambigua. Ambigua,ambigua,ambigua, ficcatela in testa ok?
Manca del tutto il contesto politico e in un film di questo genere significa giocare sporco,ora lo sanno tutti.Tranne quelli in malafede o che votano s..e.l., (gli americanini rosa di noantri), perchè parli di un fatto storico e perchè quel fatto storico è avvenuto per un determinato motivo. Tu puoi anche non dire nulla in merito, vuoi mostrare la vita di questi giovani e meno giovani americani in guerra. Vuoi mostrare la normalità, la quotidianità, rendere l'idea che succede. Le guerre ci sono sempre state e sempre ci saranno, funziona anche. Peccato che quella guerra faccia parte di un preciso piano imperialista e colonialista,magari rammentarlo.
D'altra parte però non c'è traccia assoluta di propaganda, potresti dirmi: non ci sono soldati eroici e cittadini lieti di avere gli americani liberatori che collaborano con loro. Non ci sono dialoghi in cui si accusa Saddam Hussein, nemmeno dialoghi dove si fa la morale alla resistenza irachena. Non si dice nemmeno che sono lì per portare la democrazia e la libertà.
Io infatti l'ho visto come un film su dei ragazzi esaltati , sciocchi,umani a loro modo che affrontano un nemico ,il quale in sostanza sta solo difendendo la loro casa e la loro terra.
I marines fanno la guerra e cercano di non morire e basta. Nessun discorso sulla grande democrazia mondiale,ma nemmeno una vera e propria accusa. Come se i soldati non abbiano colpe.
Diciamolo una volta per tutte: ci sono film nettamente superiori a questo in ambito della guerra in Iraq. De Palma ha diretto il migliore in assoluto:Redected, Opera radicale,cruda,politica,che si sporca le mani e non ha paura di nulla , gli americanini rosa evidenzieranno i limiti di un film di propaganda. Quelli credono ancora nella storia dei diritti civili e umani portati dall'America negli stati canaglia. Miracolo: è arrivato Grillo e io da quel momento reputo quelli di s.e.l. come dei geni,cazzo come è strana la vita vero?
Nondimeno sono proprio questi difetti che rendono memorabile questa pellicola e se anche io preferisco altri film più coraggiosi e politicizzati,devo dire che lasciando da parte il mio soggettivismo,bè: è un buon film.
I difetti sono tutti nella sceneggiatura,ma la regia è straordinaria e dà lezione a tanti,ma tanti di quei registi fighetti che ci sono in giro.
Certo , la nostra Kathy è capace di girare qualsiasi cosa, con uno stile che omaggia i grandi Autori del cinema che vien spacciato per genere,ma loro vanno oltre.Lei fa lo stesso.
La sua attenzione per soldati,poliziotti,e così via la lega profondamente a William Friedkin uno che avrebbe fatto meraviglie alla regia di questa pellicola, la descrizione dei resistenti ha echi carpenteriani,visto che sono invisibili e letali come i delinquenti in Distretto 13,i rallenty non sono messi alla cazzo , perchè sì,perchè fa figo,ma come simbolo della morte e della potenza che blocca il tempo e lo fa rallentare della violenza.
Tutto questo è grande cinema e la Bigelow sa maneggiare benissimo la materia tecnica, (uno sceneggiatore avrebbe aiutato perchè Boal,insomma..), e lo noti nella lunga scena dell'attacco nel deserto dove invisibili cecchini colpiscono i soldati, nel bellissimo incipt con l'esplosione che alza il terreno,i particolari del parabrezza della macchina e insomma vorrei vederle le nostre registe con i loro film sulle donnette della buona borghesia che si lamentano dei mariti a girare robe simili.
Lo stile spoglio,documentaristico,realistico,crudo,evidenzia la" normalità " della guerra. Scoppiata per le mire espansionistiche americane e dei loro alleati . Una guerra che ha causato centinaia di migliaia di vittime innocenti tra i civili iracheni,donne e bambini compresi,che ha scatenato una guerra civile tra sciiti e sunniti, che ha visto i marines violentare donne,torturare prigionieri,ecco questa parte manca ed è un gravissimo e imperdonabile errore.
Comprendo invece che per altri o altre sia giusto così : è la vita nuda e cruda dei soldati,loro che ne sanno? E ti diranno sono poveri,devono lavorare.Ok,ma anche in Iraq e per gli iracheni vale la stessa cosa. Ti abbiamo telefonato dicendo:cazzo,john wayne vieni a salvarci?No. La gente di altre nazioni,vive in altre nazioni,e ha altri stili di vita e di regime.Il nostro è una merda,piena di ipocrisie sulle libertà delle quali non te ne fai un cazzo, come i miei archivi sui simpatizzanti delle destre e del democretinismo, la nostra democrazia prospera sul colonialismo e sullo sfruttamento interno delle classi meno abbienti.
Dici: è un film di guerra gustatelo per questo. Ok,infatti lo ripeto:è un bellissimo film. Non è un capolavoro, non è quello che cerco in un film storico e quindi politico. Puoi nasconderti pateticamente come e quanto vuoi, ma è così.
La tensione è alta,l'adrenalina della guerra diventa il vero motivo , il vero tema del film. Non parlar di un fatto politico,ma di uno molto intimo. Il legame strettissimo che ci lega alla morte, la sfida che si porta in scena ogni volta, il brivido di gettarsi nel vuoto, ce la faremo o no? E toccando questo tema , il film trova una sua verità e dimensione che piace a moltissimi e che rende giustizia ai premi vinti, e sopratutto alla sua esistenza.
Non sono eroi però quelli che vediamo sullo schermo,non hai tempo per provare molta empatia nei loro confronti,che infatti è del tutto assente,nè rancore. Guardi,spii,registri il mancato pericolo,è l'assuefazione che noi occidentali abbiamo per la morte e la guerra ripresa senza filtri e abbellimenti. L'esercito americano ha mezzi talora scadenti, non è capace di creare socializzazione con la popolazione, perchè la teme e mi dite come fa un esercito di liberazione ad aver paura del popolo che ha liberato?Semplice ,non lo ha liberato.Gli ha fatto credere così, ma lo ha OCCUPATO.
Il film alla fine descrive questa cosa:occupazione e resistenza.
Aggiungendo il fatto che i soldati non sanno chi sia il nemico e cosa voglia,non riescono a comprendere il loro ruolo e quello degli altri. Sono pupazzi meccanici.
La guerra è una droga e loro sono in cerca di dosi sempre più massicce,tanto che il ritorno a casa è drammatico:il nostro protagonista scopre che non ha senso per lui la vita.Non ha senso sua moglie o suo figlio,la casa..niente. Tranne disinnescare bombe. Solo questo
Un morto che cammina,un ex essere umano e allora con questo finale e questo messaggio il film diventa titanico,enorme,epico e fa male.
In ogni caso:Gloria a Kahty!
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6 commenti:
Il miglior film sulla guerra in Iraq: Redacted. Non si possono avere dubbi! A me The Hurt Locker è piaciuto, però ho le stesse rimostranze tue... tecnicamente convince, però per altre cose sembra fermarsi in un limbo!
Fausto
si,secondo me il suo modo di procedere è lecito,ma non lo condivido.
Non si può aver quel modo di scrivere sulla storia perchè la storia ti chieda di prendere posizione
Si,ma è un modo tipico di sel e degli ex bertinottiani imperialisti della non violenza occidentale eh! Tiè!
Comunque il film è valido,merito di Kathy che gira sempre bene e regala scene memorabili,mancano i personaggi e la tensione necessaria nella sceneggiatura
Comunque va visto
Domani esce in BR/dvd "Zero Dark Thirty". Lo prendo, domani, anche se non mi ha entusiasmato, certo non come "The Hurt Locker", tutt'altro film. Anche perchè comunque ammanta come svoltosi per come ricostruiti sotto i nostri occhi spettatoriali, fatti sui quali nutro enormi dubbi, sulla loro veridicità fattuale e storica.
"Redacted" probabiblmente anche per me, il miglior film sulla "seconda" guerra americana in Iraq. Almeno, De Palma ti insinua appunto a dubitare di ogni cosa "ufficialmente" ricostruita, che ti verrà mostrata, nella presunta ognipresenza e onnipotenza dell'occhio delle moderne tecnologiche telecamere.
si la differenza importante e netta è quella:de palma situa la guerra nella sua dimensione strategica e politica.
Per questo lo reputo superiore.
Però qui abbiamo un finale dolente e pessimista, e scene memorabili, kathy è una grandissima donna e regista e merita sempre
A me è piaciuto senza dubbio alcuno. È vero, non è un film che dice ma un film che mostra. Come noti tu non ha una sceneggiatura convincente ma perché, secondo me, non era la storia in sé ciò che interessava alla Bigelow ma mostrare la guerra, renderla vicina, in un certo senso, farci sporcare con la sua polvere. Altra cosa è Zero Dark Thirty. Lì aveva una storia da raccontare. Lì la guerra è un'ambientazione, un contenitore per parlare d'altro. Qui è l'essenza del film.
il mostrare non è a sè stante però dal contesto è proprio questo che non condivido.
Non c'è empatia ,secondo me, con i personaggi.
Rimane un validissimo e potentissimo film tecnicamente superbo.E con un bellissimo finale,davvero notevole
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