mercoledì 12 giugno 2013

IL BUIO OLTRE LA SIEPE di ROBERT MULLIGAN

Amo i film in bianco e nero. Si,lo so il colore offre tante sfumature e la nostra vita è a colori quindi...Però a mio modesto avviso nulla sa creare un 'atmosfera simbolica,emblematica,dare pathos alla recitazione  e al film come un buon uso del bianco e nero. Se fossi un regista farei film senza usare il colore. E poi mi piacciono le storie che parlano di noi,del popolo, di quello che accade nel nostro mondo. Ce ne sono talmente tante di cose da narrare che mica dobbiamo per forza "evadere",va bene anche fermarsi ,guardarsi intorno e notare quanta grande narrativa esiste dietro la vita dei vicini di casa,della gente in metropolitana e così via. Prendi la mdp e sbattila in faccia alla gente,lascia che si abituino e poi vedi che avrai un film a portata di mano:ricordi,emozioni,rancori,amori,odi,dolori,gioie,mica devi fare altro.
No,altro devi farlo..metterci un pizzico di suggestione, un momento in cui il mezzo rimanendo pur tale, si mette al servizio di una storia ordinaria. Il reale filtrato con l'illusione della tecnica,ecco cosa è il cinema per me.
Un grandissimo esempio di tutto questo è questo immenso capolavoro,questo film di assoluta bellezza che è :Il buio oltre la siepe.
Credo che il cinema americano dal dopo guerra fino alla metà degli anni 80 abbia dato grandi pellicole da amare e portare con sè ,come esempi fulgidi di Cinema puro e ricco di sfumature sociali e umani,poi il crollo nel reaganismo e nello stuporismo a buon mercato,ma prima...
Influenzato dalle nuove correnti cinematografiche europee e mondiali,dallo stile in netta rottura con le tradizioni,uscito con rabbia dal maccartismo,ecco che anche Hollywood si sposta verso terreni prima d'ora del tutto inesplorati e a far conto con le problematiche di una società non proprio da sogno,come gli americani avevano sempre creduto,gli omicidi di Kennedy,King,Malcolm X,la guerra in vietnam e altro minarono il placido conservatorismo e la bacata idea di eroe ,stucchevole,manierato,tipico di Hollywood.



L'America si guarda con meno simpatia e giustificazionismo,d'altronde come dicevo, molti di quei registi hanno notato che in Italia un gruppo di leggendari eroi ha praticato una delle più importanti rivoluzioni nel mondo dello spettacolo:il neo realismo.
Sai, vivo in mezzo ad esterofili talora anche ridicoli e quindi ti sentirai rispondere: che palle, dai presunti cinefili italioti, ma lascia stare, lascia perdere.  Il neo realismo è la vera e sana radice italiana, insieme alla commedia. Non ci sono cazzi e mestieranti che tengano.
Questo ha influenzato anche registi e attori americani che sentivano il bisogno di fare e dire altro.
Il buio oltre la siepe è una via di mezzo:è Hollywood ma riletta secondo la sensibilità nuova e urgente del periodo
Perchè il mondo comunque influenza pesantemente il cinema e gli altri mezzi artistici.Non ci sono cazzi,detto alla francese. Il paese era attraversato da contestazioni,movimenti per i diritti civili e altro.

Le origini di questo film meritano di essere ricordate. Un libro meraviglioso come sa essere la grande narrativa americana ,quando vuole , scritto da Harper Lee, la quale era anche lei figlia di un avvocato,ma di idee profondamente reazionarie e razziste, nel romanzo l'autrice ha creato il padre che voleva. Amica di  Truman Capote lo descrive come suo amichetto nel ruolo del bambino che ogni estate va nel paese della protagonista in vacanza di una zia. Il libro mette in evidenza personaggi come  la maestra e le vicine di casa in modo più preciso e irriverente,ed è per me una lettura imperdibile e fondamentale per ciascuno di noi
Vuoi sapere perchè? Il pregiudizio. Ognuno di noi ne ha uno,ognuno di noi deve lottare contro la sua parte reazionaria,quella parte negativa che impedisce al genere umano di progredire

Se la piccola Scout e il suo fratello Jam attraverso la vicenda del padre che difende un nero, Tom Robinson, ingiustamente accusato di stupro, scoprono con orrore la natura razzista, violenta, del loro paese, la vicenda di Boo parla di noi più quanto ci piaccia credere

Non siamo forse stati più o meno tutti portatori di leggende negative su persone che non conosciamo ,ma che abbiamo sentito dire siano strane. Strano...che cosa è strano?Normale per voi è uno che offende chi è dell'altra razza?O chi è gay,lesbica, o crede in altri dei o vuole altri tipi di regimi?Il provincialotto medio americano e  italiano che vive senza sapere , felice della sua enorme ignoranza umana è causa di dolori e sofferenze atroci da parte di chi ha un colore di pelle diverso o vive in altro modo.

C'era in quel tempo un tentativo di migliorarsi e migliorare la società. Oggi va di moda il cinismo, il cattivismo, c'è gente che non ha nulla da far di meglio che rompere i coglioni e insultare attraverso il loro esser troll di merda altra gente.
C'è una bassezza morale,etica,umana clamorosa e viene accettata o criticata blandamente

Il buio oltre la siepe ci ricorda questo:superare la rozza rabbia, il pregiudizio,l'odio insensato e siocco,e scoprire gli altri. Non è perdonismo o giustificazionismo alla cazzo di cane, esistono categorie protette e che non devono esser criticate,ma questo fa parte della vita.

Una pellicola fondamentale, un libro importante, personaggi memorabili e grandi interpretazioni da Gregory Peck a una bravissima Mary Badham, sorella del celebre regista John,fino al debutto di Robert Duvall.

Il cinema che amo:quello che ci mostra la nostra storia e realtà e ci dice che possiamo anche essere meglio di quello che una sorta di maleducata apatia e frustrazione ci rende.






7 commenti:

CineFatti ha detto...

Mi riconfermo citazionista col callo, ma leggere il tuo post (molto più di una recensione) mi ha fatto venire in mente le parole di Calamandrei che ho citato ieri su Tumblr:
"Il vero pericolo è la pigrizia morale. L’intransigenza costa troppa fatica."

Naturalmente mi riferisco a un tipo di intransigenza umana, quella che tu, e in modo giusto, dichiari quasi perduta: la capacità di individuare il male in sé e provare (almeno provare) ad estirparlo, che sia un pregiudizio, una forma di violenza o anche un minuscolo difetto.
Nessuno di noi è perfetto, e credo non lo si tolleri e che, per questo, si tenda a delegare, a riflettere, tutto il male nel prossimo. Dal più piccolo al più grande.

Forse ho divagato un po'.. ma insomma, hai condiviso qualcosa e io ho condiviso a mia volta :)
Bellissimo anche il libro, oltre al film: fu una delle mie letture adolescenziali più belle, sopra di parecchie spanne anche a Il Piccolo Principe.

- Fran

babordo76 ha detto...

io ragiono sempre da militante,che si è formato sui libri dei padri del comunismo . Cosa mi piace di quella ideologia,risposta,movimento,cosa?La critica e l'autocritica. Che vuol dire essere sempre inflessibili,riconoscere i limiti e gli errori propri e degli altri,vuol dire anche battersi perchè capiamo l'importanza dell'umanità,che è in perenne progresso. La pigrizia morale e l'ottusa volgarità frustrata del reazionario non ci appartiene e non la vogliamo

Frank M. ha detto...

E' un grande film ma si scontra con un romanzo che è un capolavoro. Comunque siamo su livelli inimmaginabili

babordo76 ha detto...

certo,ma infatti non faccio paragoni è come Gli Invasati e incubo ad house hill,da due capolavori,due grandissimi e immortali film,ai quali sono molto legato
Questo poi..love love love love love love

Napoleone Wilson ha detto...

Bellissimo capo d'opera di uno dei maggiori registi provenienti da quella grande scuola di autori e sceneggiatori che furono le dirette televisive dei drammi pre- Ampex, nella tv americana degli anni '50. Molti altri titoli della sua filmografia, "minori" o meno, sono ancora da ri-valorizzare fuori dagli Stati Uniti, tra i tanti che possano venire in mente anche a metà strada con i "generi", "Quell'estate del '42"(Summer of '42)('71), "Chi è l'altro"(The Others)('72), "Una Strada chiamata domani"(Bloodbrothers)('78) che lanciò Richard Gere, nel filone "sociale" del quale Mulligan fu uno degli esponenti più importanti, e come detto, tanti altri.

Napoleone Wilson ha detto...

Di Mulligan leggi la mia più recente recensione, dello stupendo noir "Il Mediatore"(The Nickel Ride)('74), sul defunto blog de "Le Recensioni di Robydick". Bellissimo film settantesco recentemente (ce l'ho) e finalmente pubblicato in dvd R1 dalla sempre benemerita Shout! Factory, in double bill con "99 and 44% Dead!"(Attento sicario, Crown è in caccia!"('74) di Frankenheimer.

babordo76 ha detto...

attento sicario,che bel film lo rammento bene! ^_^
il mediatore è in fase di scaricamento ^_^

vengo a leggere ! Dispiace che sia defunto un blog collettivista,che per me dovrebbero essere il futuro del blog