venerdì 12 luglio 2013

MULBERRY ST di JIM MICKLE




                                                              




New York, Mulberry Street. La vita per i cittadini trascorre come sempre, a parte la preoccupazione per uno sfratto collettivo,in quanto del vecchio quartiere proletario non dovrebbe rimanere traccia. Avanza il progresso economico nelle tasche di qualche costruttore e quindi è la solita storia di profitti,di persone indesiderate e indesiderabili,anche se a ben vedere stiamo parlando di cittadini normali .Lavoratori, anziani, immigrati,invalidi, gente normale ,di quella che solitamente non si becca articoli sul giornale o medaglie. O non più

Un giorno la radio e la tv cominciano a parlare di una strana malattia  che gli esseri umani prendono dalle pantegane, dai ratti. Una volta morsi , e qui sta la genialata, la gente si trasforma in una nuova specie di uomini topi.

Protagonisti sono Clutch , un ex pugile , sua figlia ex veterana della guerra...Una delle tante che a cazzo codesti imperialisti fanno nel mondo, Charlie e Frank due amici anziani e soli, Otto e sua madre Kay, e un afro americano omosessuale,che ha una relazione con Clutch o vorrebbe averla.




                                                  




Quindi come eroi abbiamo delle gente semplice, con problemi di lavoro, di solitudine, la donna che vive con il figlio e lavora sodo per dargli un futuro migliore,tante piccole esistenze,spesso dimenticate anche da chi scrive film o libri. Sopratutto da quando qualcuno ha deciso che i personaggi debbano essere per forza macchiette pittoresche, bizzarre, e non Persone. Anche quando scrivi un personaggio più o meno stereotipato,ma devi vedere la persona eh!

In questa pellicola li trovi. Sono i tuoi vicini di casa, potresti essere anche tu. Questa è la parte che funziona del film.  Il realismo è fondamentale quando fai cinema horror o del genere più o meno fantastico. Perchè lo spettatore vede la sua vita e vede giungere l'impossibile,pensa: "potrebbe succedere" Cosa chiaramente che non capiterebbe se dovessimo vedere il trucco,perder tempo dietro alle complici strizzatine d'occhio.

Il contagio è descritto molto bene,si avverte la distruzione,il caos,il pericolo,la paura. Non lascia scampo,è implacabile.
Ci piace la novità di questi contaminati che essendo per metà topi rosicchiano tutto e quindi hai voglia te a nasconderti. Ti prendono e ti mangiano,cara mia!

La malinconia, l'amarezza,il dolore della sconfitta umana, si percepisce ed è la cosa migliore della pellicola che ha due evidentissimi e grossi problemi per me: 1) la cazzo di mdp a mano usata con troppa frenesia,che nemmeno nel mockumentery di mio zio Parkinson,che crea solo mal di mare in molti punti,2)la fotografia verdognola...e basta1

Forse meritava più attenzione alle dinamiche umane,una regia più solida e quadrata. Nondimeno è un buon film di genere , con una ottima ambientazione,e  una manciata di buoni personaggi.

2 commenti:

Napoleone Wilson ha detto...

Bello. Jim Mickle regista da tenere d'occhio. Te lo dico io ma penso lo sai già da te. "Stake Land"(2011) è stato davvero una conferma al di là delle aspettative, l'ho preso pure in BR. Non è facile imbastire qualcosa di veramente nuovo e così seducente, innestando un genere reso così esangue dalle varie cazzate teen alla "Twilight" come il vampirico, come il post-apocalittico zombesco, e l'ambientazione sconvolta dell'America rurale alla fine della civiltà. "Mulberry St." "low-low budget" che un pò lo penalizza,si ricollega in maniera efficace e consapevole a tutto un filone di horror metropolitano radicale anni '70-'80, e soprattutto newyorkese, dalla parte dei proletari e sotto, dei minacciati dalle speculazioni edilizie,viene subito in mente "Street Trash"(I Rifiuti di Bowery Street)('88) di Jim Muro. Grande "scoperta" di Mickle e suo "Kurt Russell", nemesi e introproiezione mitolgemica del "Man at Dirty Work of Cinema" stesso, cioè Mickle. Parlo di Nick D'Amici, che anche in "Stake Land" è veramente grande e carismatico.

babordo76 ha detto...

l'unica cosa che mi ha un po'infastidito è sta cazzo di mdp a mano che decisamente a volte è un po' troppo mossa,però pellicola urbana,proletaria,di suggestiva ambientazione . Stake Land è in lista,è una pellicola che ha diviso molto la gente,sulla carta mi pare interessante