mercoledì 28 dicembre 2016

le personali migliori visioni del 2016: il cinema italiano

Non capita tutti gli anni di avere la possibilità di veder in sala tre film di tre grandissimi autori, come è successo l'anno scorso. Nondimeno sarebbe sciocco lamentarsi di questo 2016, ormai agli sgoccioli. Tanto che il film sorpresa e quello migliore sono proprio due opere italiane.
Ci sono state pellicole che hanno fatto gridare al miracolo, al ritorno del genere, come se fosse la cura magica, la soluzione definitiva, come se la commedia non fosse un genere. Peraltro assai difficile da fare, perché rischi la cazzata quasi sempre.
Ok, lasciamo da parte polemiche sterili e lasciamo lo spazio alle pellicole italiane che mi hanno conquistato e colpito questo anno

-LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT di Gabriele Mainetti

Pure noi italiani abbiamo il nostro super eroe, anzi: nostrissimo! Un ladruncolo misantropo che vive in una periferia degradata e come unici interessi ha il budino e i porno. Mischiando action, gangster-movie, rimandi al poliziottesco ma senza imbarazzanti  "nostalgismi" posticci. Il risultato è un ottimo film di genere, tre personaggi principali memorabili, spettacolo e divertimento per tutti. Peccato la frase finale che arriva a prendersela con Brecht, non capendo che il tedesco aveva assolutamente ragione. Forse qualche premio ai David di Donatello non era proprio così meritato, ma ho molto amato questo film.  Vediamo come si evolverà la carriera di questo giovane e promettente regista/produttore



-VELOCE COME IL VENTO di Matteo Rovere
Un possente e meraviglioso melodramma di motori, vite in cerca di riscatto, famiglie a pezzi da ricostruire. Un meraviglioso, gigantesco, indimenticabile Stefano Accorsi. Dramma, un pizzico di azione, personaggi scritti con la giusta attenzione, commozione.

-INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis

Opera di rara maraviglia che unisce la descrizione precisa di una realtà brutta, sporca, cattiva, legata al sottoproletariato e alla miseria, ad elementi surreali e favolistici, una favola neorealista che vede in sede di sceneggiatura la presenza di Nicola Guaglianone, co-autore anche della sceneggiatura di "Jeeg Robot". La storia è quella di due gemelle siamesi sfruttate dal padre come cantanti per cerimonie. La voglia di vivere, l'illusione del successo che si manifesta attraverso l'incontro con un cinico e impostore discografico, la superstizione religiosa, un mondo degradato, meschino, e forse un piccolo riscatto, una piccola speranza. Opera stupenda.





-PIUMA  di Roan Johnson
Film criticato e disprezzato da molti illustri critici da social e non solo. In realtà è un 'opera che costituisce un tassello prezioso nell'idea di cinema del regista toscano. Cioè narrare con leggerezza la realtà, sopratutto lo sguardo sempre partecipe e affettuoso verso i suoi protagonisti. Che non sono mai né eroi né emarginati sociali, ma persone troppo normali, invisibili, a parte il Pino Masi della sua prima opera. il tema della maternità, della nascita di un figlio voluto da una coppia di giovani contro il cinismo disfattista dei famigliari o l'immaturità di alcuni di essi è descritta benissimo. Due adolescenti credibili, di quelli che ti affezioni subito a loro. Si, la vita è anche leggerezza. Una capacità non un difetto.

FIORE di Claudio Giovannese

Ancora adolescenti, questa volta problematici. Una storia dura, ma mai compiaciuta e morbosa, che parla anche d'amore, ma vissuto in un carcere minorile.  Perché la vita, l'adolescenza con le sue gioie e dolori è universale sia per chi è libero, sia per chi si trova in galera.  Ottimo cast e personaggio principale scritto con rara attenzione.


QUESTI GIORNI di Giuseppe Piccioni

Altro film particolarmente detestato dalla critica. Il trailer certo non aiutava e anche io sono andato al cinema temendo il peggio. Invece è un piccolo, impalpabile, soffuso, film sulla gioventù. il punto di forza è veder sullo schermo delle ragazze "vere" anche antipatiche, anche detestabili, ma - seppur dentro a una grande finzione come è il cinema-  reali, vere, concrete.

LA VITA POSSIBILE di Ivan De Matteo

Ancora un film con protagonista un giovane. Un ragazzino di tredici anni che si ritrova a Torino, dopo che sua madre è fuggita dalle violenze del marito violento. La difficoltà di ambientarsi, l'amore per una giovane prostituta, l'incontro con un uomo che potrebbe diventare quel padre che ogni figliolo meriterebbe. Un finale speranzoso, per un film crudo, ma anche capace di affetto nei confronti dei suoi personaggi


7 MINUTI di Michele Placido

il film militante, politico, lucido, combattivo, di questo anno non lo trovate nelle immagini delle opere di Loach - anche se diciamo che stavolta Laverty ha fatto pochi danni- o dei Dardenne- buon film il loro ma un piccolissimo passo indietro rispetto al precedente- questo film italiano, tratto da un'opera teatrale, parla di cose concrete e mette in scena la contraddizione della classe operaia con assoluta precisione, realtà, serietà. Forse il mio film italiano preferito di questo 2016



Con questo abbiamo finito il nostro tributo al nostro grande cinema, anzi no...

2 commenti:

Patalice ha detto...

mi spiace non aver (ancora) visto "Jeeg robot", lo ha osannato chiunque, ed io non l'ho mai visto...
che brutta persona sono

babordo76 ha detto...

Jeeg è un buonissimo film che si basa principalmente sull'ambientazione e su tre ottimi personaggi principali. Forse è stato osannato un po' troppo, ma vale la visione ^_^
Se penso ai classici che non ho visto, mi sa che ti supero a destra e divento una bruttissima persona ^_^