giovedì 12 febbraio 2009

IL DIVO di PAOLO SORRENTINO

La rappresentazione del potere,smaschera un nerissimo nulla. Un atto di mera autorappresentanza utile per un certo periodo di tempo,ma che l'implosione dell'Unione Sovietica-una fine naturale ultimo atto dello stalinismo- ha mostrato e attuato nei paesi sotto la guida americanaQuella compagine di uomini di potere non servivano più,quel tipo di politica andava superata L'epoca che stava arrivando non può permettersi stragi e violenze criminali e di stato per terrorizzare la cittadinanza. Perchè caduta del tutto e per sempre, la minaccia comunista e di scontro tra superpotenze si deve consolidare la nuova ed efficace/efficente dittatura mondiale del libero mercato,del capitalismo liberista giustamente condannato da un grande intellettuale come Chomsky. Per questo il nemico non è più un avversario esterno e temibile,o perlomeno non sempre,ma il vicino di casa che ci porta via il lavoro.Disgregando la classe operaia e il suo esempio si è attuato il prologo,dopodiche bisogna rendere il lavoratore ricattabile e il cittadino in allarme per un nemico che agisce all'interno della sua vita non solo pubblica,ma anche privata:per questo nei paesi capitalisti il nazionalismo e la sicurezza diventano un metodo per chiudere in una rappresentanza assolutamente irreale e fittizia la disperazione nata dalla nuova era politicadi questi ultimi 20 anni,e qualche pirla persino applaude alla fine del comunismo,manifesta ndo anche di essere un pessimo capitalista. In quanto quella minaccia serviva anche per porre equilibri interni al capitale e alla politica,capace di mantenere un forte peso sul mercato e sul dominio del territorio. Quindi,essendo inutile e sorpassata quella storia,dovevano capitolare anche i protagonisti, a questo seppure in buonissima fede si è prestata Tangentopoli, non l'inizio di una nuova era di limpida politica etica,ma la fine e la chiusura di un potere ormai inutilizzabile e la preparazione attraverso populismo,qualunqui smo,una massa urlante e desiderosa di manette che magicamente ha però alimentato la sua antitesi,cioè :il berlusconismo Molti sono spariti travolti dalla prigione,altri si stanno spegnendo mediocraticamente al senato Parlo di Andreotti,che nel bellissimo film di un grande autore come Sorrentino e nella meravigliosa interpretazione di Servillo ci dimostrano questo potere.Un satana travolto dal suo stesso lavoro?Le parole che tormentano Andreotti ,quelle di Moro , parlano chiaro,così come il suo sfogo sul male per assicurare il bene. Una prassi comune a tutti i regimi e che rende nazismo e democrazia borghese teoricamente avvicinabili, seppure usando metodi diversi-alla democrazia piace usare bombe intelligenti o la destra estrema per mettere bombe contro i suoi stessi ignari cittadini. Un uomo che sicuramente ha un buon senso dell'umorismo, ma questo in Italia può e spesso è anche un difetto,perchè con Umorismo noi sosteniamo tutto e dimentichiamo tuttoNon serve a rendere più tagliente un pensiero,ma l'umorismo andreottiano è degno di un bagaglino tanto è autoassolvente, menefreghista e reazionario.Le responsabilità sono interne al potere che uno gestisce,non si deve per forza aver baciato riina,non si deve per forza aver messo il veleno nel caffè a sindona,tutto questo però sono le parti finali di un pensiero politico votato al male e che per mascherarlo parla di atto douto per la libertà,ma quale?In italia dalla liberazione fino ad oggi seppure utilizzando diversi sistemi è in atto una guerra di classe che ha sulla propria coscienza di macchina omicida centinaia di lavoratori e dissidenti.La democrazia è come la realtà virtuale in matrix-anche il programma brutto di mentana- strumentalizzata e irreale. Però sono convinto che andreotti non lascerà nulla di sè,che cattivi pensieri e sospetti. Alla fine ha ragione Moro e come sempre noi italiani abbiamo dato peso e dignità a un grigio e mediocre uomo di abuso del potere. Un film che mi ha ricordato molto la lezione di Petri,una grande e valorosa lezione

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,

era un po' che non frequentavo lo spettatore indisciplinato.
ritorno e boom, trovo Il Divo, che ho apprezzato molto, soprattutto per la capacita` di raffigurare il terrore e uno dei miei film preferiti del mio regista preferito (M.Leigh).

Tornando al Divo, parlo di terrore in quanto per me quella DC, quell'anticomunismo alla cointelpro, stay behind o contras o chi piu` ne ha piu` ne metta si e` sempre dipinto coi colori grigi di un doppiopetto gobbo e maldestro qome quello di Andreotti.
Una macchietta, un uomo da bagaglino piu` esilarante della propria caricatura.
Terrorizzante proprio come un clown assassino.

Anonimo ha detto...

hai ragione,fa ridere che un paese intero fosse nelle mani di un Andreotti
Fan bene gli autori a descriverlo per quello che è:un mediocre servitore della repressione,con piccole doti messe al servizio di una profonda volontà di potere
Di lui non rimarrà altro che la profonda negatività del suo modo di fare politica.Una sorta di clown alla it e di nosferatu.