film diseguale e imperfetto,che non piacque molto alla sua uscita,ma che a mio parere andrebbe sicuramente meglio valutato.
ci troviamo in ogni caso a confrontarci con un'opera che sperimentando un linguaggio cinematografico più libero ed economico-il digitale- mischia diverse storie brevissime,accennate per narrare una città e il suo popolo nella quotidianità di affetti,lavoro,vita vera.
Non comprendo le critiche alla pellicola di un grande regista come Scola,che qui gira un film piccolo,ma non un piccolo film.Piccolo perchè vorrebbe narrarci la vita del popolo,ma anche grande nelle sue intuizioni surreali-l'episodio con Ravello- o nella sua feroce vena documentaristica-gli anziani sottoposti all'esame per verificare la malattia più crudele e spietata di tutte:l'alzheimer-e che commuove profondamente con una grande scena come quella recitata da Arnoldo Foa e Fabio Ferrari.Un padre che sta finendo all'ospizio e si lascia andare a una disperata rabbia che è rivalsa quasi infantile e disperazione umana.
Il film quindi ha diversi momenti commoventi e altri sottilmente ironici,ingiustamente criticato merita una visione
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