domenica 20 maggio 2012

GOSFORD PARK di ROBERT ALTMAN

Cinema,con la C maiuscola e un rispetto totale,anche totalitario,per chi vi ha partecipato fino all'ultimo portatore di caffè,ai portatori di caffè.Perchè si avverte la necessità di fare un film che non sia occasione di vile e insensato intrattenimento per cervelli spenti.Il mucchio di esistenze più o meno grige,di cui facciamo parte,merita un trattamento da esseri pensanti.Che non esplodono laddove la storia non sia una sequela di luoghi comuni,montaggio frenetico,personaggi tagliati con l'accetta.

Altman mette in scena un'opera squisitamente europeo e in particolare british.Potremmo definirlo Cinema D'Autore,che per moltissimi è bestemmia e fiamme dell'inferno,per me è il massimo della goduria.Non sono una bestia del circo degli snod dell'anti snobbismo,i popolani vocianti della media borghesia mi irritano non poco.Sempre signorilmente,abbozzo,ma non amo per nulla i nuovi critici.E le tendenze a sostenere un cinema involuto e sciatto,senza guizzi artistici  o aspra forza realista.
Nelle campagne britanniche si ritrova una variegata compagnia di aristocratici,annoiati borghesi,i loro camerieri e le loro cameriere,i valletti-ma porca ..-cuochi e insomma sai una cosa?Il regista porta quindi sotto mentite spoglie le dinamiche delle classi,attuali anche oggi,al centro dello sviluppo della trama ben nascosta dietro un pseudo giallo.
Perchè a un certo punto scappa il morto,e alla fine viene fuori una tristissima storia di abbandoni,vendetta,un sottile pugno nello stomaco.La meschina vita dei potenti che trattano senza comprensione la vita altrui,la maternità violata,l'infanzia marchiata,il destino deciso dai capricci di un riccastro stronzo.Il tutto gestito con un ritmo riflessivo,liquido,tranqui senza funky ,(che è una tamarrata pazzesca),e alla fine quando tu scopri che come spettatore ed essere umano puoi pure pensare e seguire cose più complesse di zumpa,spara,ammicca alla sessualità per teenager e cosi via,ti senti appagato.
Torni ad amare questa che si :è industria,ma non dovrebbe produrre cretinerie per dementi.Ma storie,anzi Storie .
Altman ci riesce benissimo in questo ottimo film.
Da segnalare un grandissimo cast,dove per me svetta la mia amatissima Emily Watson-dico le onde del destino,vedi grazie a Lars Von Trier ,Altman gira un bellissimo film-,ma sono bravissimi tutti.Insomma guardatelo va!

4 commenti:

Alessandra ha detto...

Che film!!! Altman è Altman, non c'è niente da fare. E poi mi ha ricordato moltissimo La regola del gioco di Renoir.

babordo76 ha detto...

è una lezione di cinema nè più nè meno,che dovrebbe servire ai tanti che si pensano Autori,in particolare ad alcuni nomi sinistrati male italiani.Uno era a cannes a fare il presidente di giuria,tanto per dire
Film notevolissimo

Babol ha detto...

L'avevo visto al cinema quando era uscito, un capolavoro di "inglesitudine", se così si può dire :PP
Bellisismo!

babordo76 ha detto...

si può e si deve dire!Un grandissimo,bellissimo,spettacolare film