lunedì 7 maggio 2012

MICHELE TORBIDONI:LA COSA IN CIMA ALLA SCALA

Qualche settimana fa mi è arrivata una mail.Era una gentilissima proposta di visione di un corto thriller/horror non splatter,dal nome evocativo de:LA COSA IN CIMA ALLE SCALE.
Opera scritta e diretta da Michele Torbidoni.Uno di quelli che sognano di fare il cinema,per dar spazio e sfogo ai propri incubi o sogni,(magari cattivelli eh?),che hanno entusiasmo,idee,passione e per vari motivi si trovano a fare magari altro nella vita.Nonostante Michele sia diplomato al Centro Sperimentale di cinema nella stagione 95/97,anni che hanno visto come protagonista anche Eros Puglielli,che rammento per uno strano film di fantascienza virata in commedia con Giovanna Mezzogiorno e un trhiller con LoCascio.
Si parla tanto di cinema di genere,di fantasia,di immaginazione,ma come ben sappiamo c'è poco spazio disponibile per chi volesse fare un certo tipo di pellicole,fuori dalla logica del mercato e delle sue blande inoffensive e borghesissime commedie romantiche  e cinepanettonate.Il cinema italiano per me è quella della grandissima tradizione Neorealista,io rimango un sostenitore e militante del cinema politico e del realismo.Però non possiamo nemmeno escludere a priori che gente valida e con cose da dire e far vedere non abbia lo spazio necessario per mostrare a più gente i suoi prodotti.Sopratutto come nel caso di Michele si sappia gestire benissimo la materia trattata.
Il suo primo corto si chiama THE NET.9 minuti girati in 35 millimetri,che qualcuno potrebbe inserire nel filone dark city/matrix.Io ci vedo una disturbante versione del cinema fisico di Cronenberg.La trama è semplice:un futuro imprecisato alcune persone sono legate a delle macchine che manovrano i loro sogni.Sono corpi vuoti,abbandonati,ma con l'illusione della vita  e della gioia perchè le macchine danno a loro questo.
Improvvisamente uno di essi si sveglia e vorrebbe uscire,evadere,non può.Causerà un incubo putrido e disturbante che darà attimi di dolore agli altri.
Si nota in questa opera la maestria di saper rendere inquietanti anche dei semplici tubi,delle grate, grazie a una forte attenzione per i rumori e una fisicità non comune nel nostro cinema.Una certa dose di realismo corporeo atto a trascinare lo spettatore in un incubo carico di sofferto e penetrante pessimismo.
Passano gli anni e Michele torna con un piccolo gioiello,davvero notevole di 21 minuti:LA COSA IN CIMA ALLE SCALE.
Come nasce questo progetto?Come racconta lo stesso regista e sceneggiatore:sotto l'ombrellone.Leggendo l'omonimo racconto di Bradbury.
Dopo il solito sbattimento per trovare finanziamenti e attori eccolo di nuovo all'opera.
La storia è quella di Pietro,un uomo di affari come ce ne sono tanti oggi.Sottilmente schiavo del lavoro,di un successo di affermazione chissà quanto reale.Per colpa del volo cancellato e di una strana visione-un bimbo in bicicletta-l'uomo torna nella vecchia casa della famiglia.Qui stranamente ha visione del suo passato,quando viveva con i genitori gestori del ristorante ,dove peraltro anche vivono.
Piano piano veniamo a sapere che il bimbo in bicicletta è Pietro da bambino,conosciamo la madre una giovane donna malinconica,piegata da una vita che forse non ama e da un marito autoritario,dolcissima e permissiva con il figlio.Il padre uomo duro,violento.
Pietro così torna a rivivere quella strana paura che aveva quando raggiungeva il bagno del piano superiore.Colpa di un mostro...
Da grande però cerca di vincere quella paura e....


Dico piccolo gioiello perchè qui nulla è lasciato al caso.Qui i segaioli del cinebis girato alla cazzo di cane che tanto basta la fantasia e due soldi poi vedi che genialata,il vizio squallido italico del pressapochismo,dell'improvvisazione tamarra,del riciclaggio ,non c'è.
Abbiamo un signor cortometraggio di tutto rispetto.Le atmosfere,(cinemascope,carelli liquidi,fotografia cupa) ricordano molto la coppia Carpenter e Brad Anderson.Per lo stile rilassato e disturbante che piano piano accompagna lo spettatore verso il finale angosciante.
Il mostro ci viene presentato alla fine:una creatura di luce,idea geniale del Regista in contrasto con quella del racconto che invece era una creatura di tenebre e non rivelata.Qui il mostro si vede e non è per nulla una pirlata.
Splendida la fotografia carpanteriana di Gramaglia,ottimo lavoro sul suono-avvolgente e inquietante- bellissime le musiche elettroniche e classiche allo stesso tempo,perfetto il montaggio.Bravi anche gli attori che danno il meglio nel trattare i loro personaggi con una professionalità invidiabile.
Segnatevi il nome di questo regista che merita davvero moltissimo

questo il link del corto
http://www.lacosaincimaallescale.com/

5 commenti:

hetschaap ha detto...

Da quel poco che si vede sul sito sembra davvero interessante e ben realizzato. Peccato che sarà un'impresa riuscire a vederlo...

babordo76 ha detto...

cerca di vincerla quell'impresa che vale la pena!

babordo76 ha detto...

il direttore della fotografia,bravissimo si chiama Stramaglia

Babol ha detto...

Hai messo anche il link!
Appena torno a casa e ho un momento libero lo guardo volentieri, intanto grazie della segnalazione!

babordo76 ha detto...

prego!
si c'è il link e poi...Buona visione!