Uno dei miei ricordi di spettatore più vividi è senza ombra di dubbio la testardaggine con cui da bimbo volevo vedere codesto film.
Eh,ma veramente un rompicoglioni versione nano occhialuto,mica come oggi che....Ehm....Lasciamo perdere, va!
Ti dicevo: amore a prima vista per questa pellicola. Folgorante,potente ,e come sempre capita con i primi amori, bè resiste forte nel cuore e nella mente anche oggi. Si, è vero...Certe volte poi crescendo ti ritrovi a dire : " ma cosa cazzo guardavo?" Succede spesso a me. Però, è anche vero che alcuni casi esulano questa regola e rimangono pellicole godibilissime e da guardare assolutamente
Il film unisce il genere pellicola d'inseguimento con l'allora in voga filone demoniaco. Potrebbe essere un parente dei vari Duel, In corsa con il diavolo, opere di quel genere. Non ha un momento di cedimento, sono novanta minuti di tensione,azione,morte e terrore. Ma bisogna avere un po' la sensibilità di un bambino che ama spaventarsi, che teme il buio, che si dice ateo e però è terrorizzato dai fantasmi e con la fervida fantasia macabra di chi ha tante storie per la capa eh?
Essendo il primo film "horror" che vedevo per intero rammento ,( oh tutto sto ricordare,ma chi sono? Roberto Sioniano?), però le emozioni e il tifo che fin da bambino mi prendono quando visiono questa opera.
Certe pellicole lo stato di cult lo prendono per le maniche larghe e il dubbio gusto dei nuovi critici popolan-chic, visto che viviamo in un paese in cui tutti si sentono vittime e incompresi , è chiaro che si usi l'irrazionalità e il personalismo per santificare pellicole che di buono hanno poco, ma io voglio sbilanciarmi: The Car è davvero una godibilissimo storia di mostri,anzi del Demonio e merita di essere parte delle vostre videoteche.
Girato sotto il sole cocente di un'estate americana, nel sud- Arizona- è una chiara opera di grande artigianato,categoria di cui fa parte il regista : Elliot Silverstein. Ha girato un musical in chiave western come Cat Ballow e una pellicola epocale come Un Uomo chiamato Cavallo, (non per niente anche in The Car , vi è tanto amore per il popolo indiano, vedi la retta figura dello sbirro e la nonnina che ha capito tutto,mentre come al solito gli americani non comprendono un beato cazzo).
Una volta c'erano tanti di questi registi e produttori che sapevano confezionare un ottimo lavoro, senza scadere nella categoria Mestieranti, (per me un insulto tremendo),e senza essere ridicoli yes men con la mdp.
Un prodotto robusto,solido,senza fronzoli,che dopo la visione ti porta a guardarti le spalle ,che non si sa mai...Magari nel buio o in lontananza sta arrivando il Diavolo a bordo della sua macchina e vuole farti fare un giro sull'autostrada dell'inferno. Altro che gli AC/DC.
La storia è si ridotta all'osso,ma non scade mai nella banalità del manicheismo ,i personaggi per quanto funzionali alla trama hanno sempre un certo spessore. Non è un film psicologico e quindi non è che ci mettano tutto il film,ma in una frase ,un gesto,c'è una persona. Il vecchio agente che ha un debole per la sua ex compagnia di scuola la quale viene maltrattata dal marito,il poliziotto alcolizzato e debole, (interpretato da un giovanissimo Ronny Cox ,avete presente il cattivo figlio di puttana in Robocop, tra gli altri),e anche le vittime dal suonatore di corno francese agli altri hanno sempre un ritratto veloce ed efficace,che un minimo si comprenda: muoiono persone,non macchiette.
Silverstein è bravo a creare scene di tensione e sono tante:l'attacco ai ragazzini durante la prova per la parata , gli attacchi alle macchine dei poliziotti, l'omicidio della compagna del protagonista.
Lei al telefono , in casa, che spaventata parla con il suo uomo e in fondo, fuori dalla finestra, vedi avvicinarsi piano piano l'automobile del Demonio.Da pelle d'oca, sempre!
A suo modo è un film destabilizzante che colpisce i simboli tipici dell'america: uccide tanti poliziotti,mostrando un rancore assoluto contro la legge e l'ordine, uccide un artista e fa a pezzi due sani e baldi giovani yankee. Le sue vittime sono tutte "buone". Ha desiderio di distruggere la parte migliore dell'esser umano e l'ordine,la disciplina,la colpa,la condanna,un diavolo libertario e rivoluzionario?Non so, crudele e beffardo certamente.
Attraversa il paese, un paese tranquillo come ama rappresentarsi l'America, devastandolo e colpendolo duramente. Come la crisi che per tutti gli anni 70 ha minato la nostra amata casa madre, i nostri padroni.
Un film crepuscolare, che si domanda cosa accadrà dopo,cosa verrà? Riusciranno i bravi e onesti,probi lavoratori ,amanti della legge e dell'ordine,a distruggere la satanica minaccia?Riusciranno a sopravvivere?
Ecco questa è la domanda che il film poneva al suo paese.
Qualcuno lo reputa reazionario perchè il bastardissimo Amos non muore,ma in realtà e ironicamente egli non può morire perchè è un figlio di puttana bastardo come il demonio. Egli è speculare al satanasso
Il finale originale era diverso e più pessimista: dopo aver sepolto sotto tonnellate di roccia la macchina, i sopravvissuti sentivano clacson da tutte le parti e si ritrovavano circondati da decine di macchine nere.
Nondimeno ho i miei dubiti sul classico happy end. Visto che alla fine si ode un clacson,si vede una macchina identica e i titoli di coda ci mostra una città....
Per me è un grande film , un vero classico,e per anni insieme a Christine , è stato tra i miei incubi preferiti.
lunedì 3 giugno 2013
LA MACCHINA NERA di ELLIOT SILVERSTEIN
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9 commenti:
A luglio ne esce finalmente uno splendido BR della Scream! Factory, pieno zeppo di extra. Gia' pre-ordinato. Comunque anche il DVD U.K. o R1 Universal e' gia' ottimo come brillantezza d'immagine e formato Super Panavision 2;35,1 con cui venne girato. Io lo vidi al cinema e non si puo' vedere un film cosi' nella copia che trasmetteva Italia1 negli anni ottanta. Anch'io come te lo registrai allora, in Home video in Italia non usci' mai. Era scannatissimo e dell'immagine tutta slavata, tendente al giallastro nelle innumerevoli sequenze assolate. Lo sai che non sapevo/ricordavo del trivia con il finale alternativo, dalle decine di "The CAR"...C'e il modellino da collezione, volendo si puo' comprarlo. Grandissimo il lavoro di elaborazione fatto sulla macchina, che originariamente era una Excalibur, celebre marchio californiano di auto-replica degli anni '30, innestato nella carrozzeria di una Stutz, altro celebre marchio Usa di esclusivissime e costosissime auto-replica sedan e spider/coupe', le cui carrozzerie erano incredibilmente fatte a Udine. Le portiere senza maniglie...I vetri specchiati rossi...Le soggettive di guida dall'interno di...Nessun conducente. Il clacson che fa il Dies Irae...Geniale. La carambola schiacciando le auto della polizia. Immaginati che cazzata sarebbe oggi un film cosi' fatto con la CGI e gli incidenti stucchevoli alla "Fast and The Furious"
R.G.Armstrong/Amos sara' un reazionario figlio di puttana, ma per essere un fascista e' troppo simpatico.
si,il cinema sporco e rozzo di quel periodo lo preferisco ai fighetti palestrati che vanno a zonzo su macchine tarocche.Poi fast and furious non ha nulla,bastava il primo gradevolissimo.
Eh già il dies irae con il clacson ^_^
Per me questo è veramente un gioiellino,in 90 minuti ci sono davvero tante scene memorabili.Quando vola dentro casa...maddo!
Per fortuna non l'hanno mai rifatto!
L'interpretazione che ne hai data tu, della Macchina -come lo squalo spielberghiano due anni prima- quale possibile incarnazione della reazione, date le categorie giovanili e libertarie che pare prediligere di colpire, vuoi anche il personaggio della ragazza di Brolin, la emancipata e disinvolta ragazza insegnante dei ragazzi della scuola, che nel cimitero indiano ti ricorderai osa insultare il presunto autista della macchina per provocarlo come impotente, e per questo farà una gran brutta fine, nella grande sequenza del letterale salto nel salotto di casa della macchina dalla finestra nella notte, che hai citato,dicevo, l'interpretazione è quella che ne venne data anche all'epoca dell'uscita al cinema, da parte di alcuni recensori.
Vuoi anche per il periodo in Italia particolarmente "caldo" e iper-politicizzato nel quale venne distribuito nei cinema.
Silverstein era molto bravo, soprattutto nell'infondere sempre un'atmosfera, in ogni suo film.
Bravissimo come sempre John Marley, come il vecchio sceriffo. Ronny Cox fa come sempre il personaggio più sensibile (altro che il Dick Jones di "Robocop"!) e tendenzialmente, fragile, come in "Un Tranquillo week-end di paura", difatti per gli avvenimenti nel film ricade nell'alcolismo.
è vero Ronny ha debuttato come "sensibile" del gruppo e poi guarda che razza di farabutti ha interpretato da "anziano"
Per il resto:se scrivi un articolo è chiaro che cerchi interpretazioni e altro se no è l'elenco dei dati tecnici,che ci sta e va benissimo,ma non è il mio modo di scrivere e pensare il blog.
Rimane un bellissimo e puro film di genere,che piace anche così senza troppo ricamarci sopra :-)
Non c'entra nulla ma colgo l'occasione in quanto pure edicolante, di rinnovasti l'invito a darti una guardata ai doc. di Oliver Stone sulla "Storia segreta degli Usa", in allegato incredibilmente, a quel giornalaccio di merda di Panorama. Specie l'ultimo dvd di giovedi scorso dedicato alla Guerra Fredda e l'isteria anti comunista degli anni '50 di McCarthy ed Eisenhower. Se lo vedi, mi ringrazieresti.
si,ho intenzione di scaricarlo dal mulo,purtroppo non è un prodotto che vada molto,anzi...
pure chi ha incastrato roger rabbit è passato del tutto inosservato
Lo ricordo vagamente ma come un grande spauracchio, soprattutto perché da piccina ne ho visto solo degli spezzoni che poi i miei cugini hanno "arricchito" con dettagli inquietantissimi... potrei recuperarlo per una bella serata Amarcord!
recupera! Per me è davvero notevole.Non un minuto pleonastico.
Poi quanto è bastardo sto diavolo al volante
Film meraviglioso. Da piccolo me la facevo sotto vedendo le immagini di quella macchina, sentendo quel clacson.
Sono opere che gli snob da quattro soldi non apprezzeranno mai, anche perché il criticoide medio ha grossi problemi nel contestualizzare.
Bella recensione, non avevo mai visto il tuo blog prima d'ora.
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