martedì 27 agosto 2013

GRIZZLY MAN di WERNER HERZOG

Certe volte dovremmo sospendere il nostro giudizio. Lo so, è difficilissimo e impossibile,ma dovremmo cercare di farlo.
Sai Tim la maggior parte della gente ti giudica fanatico o coglione,e lo sei..Si,lascia che lo scriva lo sei. Eppure in tutta la tua follia, in tutto quella paranoia, ho visto anche qualcosa di bello. Un profondissimo,sincerissimo,umanissimo amore per la natura e i suoi figli. Davvero toccante, in modo tremendo e pauroso a tratti, eri andato oltre .E lì ti sei fermato.
A volte ti dici che è un film: mi ha commosso, divertito, ehi mi sono affezionato a quel personaggio,cazzo che brutta morte ha fatto,ma poi sai che qualcuno dirà: stop. E la gente torna a vivere, va a casa. Il cinema è menzogna, una grande ed affascinante bugia. Qui non succede. Tu e Amie non siete tornati a casa.
Ed è questa la forza e la potenza della vita, ci sono persone come voi due e il vostro rapporto sentimentale così forte, tanto che lei non scapperà., non ti abbandonerà, e questa cosa mi ha commosso e tanto.
Sono persone come noi,capisci? Non stanno interpretando una parte,sono come noi: veri, concreti,vivi.
E se non ci fosse la voce del caro, vecchio, immenso Werner, forse ti perderesti totalmente nella follia di una mente travolta dalla furiosa e mortale bellezza della natura.
Hai voluto plasmarla a tua immagine e somiglianza, Tim. Hai voluto che quei luoghi e quelle bestie avessero l'amore che tu cercavi disperatamente,la perfezione che la tua vita da ex alcolista non aveva trovato.
Sbagliavi,ma sai... Sono tutti bravi a dirti che sbagli. No,io non la penso così



Era il tuo modo di resistere e di dare un senso alle cose. Tutto qui. Ognuno di noi si inventa qualcosa e la tua era una nobilissima causa. Cosa ancora più importante: ci credevi. Hai vissuto e sei morto per quella causa,ma hai sbagliato a trascinare amie con te. Questo possiamo dirlo.

Grizzly Man è un film documentario di Werner Herzog incentrata sulla figura di Timothy Treadwell. Figlio della media borghesia americana,dopo una normalissima infanzia e adolescenza, ha dei problemi con le cattive compagnie e l'alcol, fino quando si dedica alla causa degli orsi. Per anni e anni si recherà nelle zone dove loro vivono e starà a strettissimo contatto con loro. Un amore viscerale,illogico,tormentato e potentissimo lo porterà sempre più tra gli alti e bassi della follia,ma una follia epica,titanica,gigantesca e per questo merita il nostro rispetto,almeno un po'.
Herzog non crede affatto che gli orsi possano essere nostri amici,o che la natura sia benevola,come Tim, ma nelle sue parole possiamo avvertire attenzione e rispetto per il ragazzo. E commozione sincera quando dice alla ex dell'uomo di non ascoltare il nastro con l'audio della loro terribile morte. A volte nella vita ti capita di incontrare gente che davvero è fuori ,gente non normale, gente sgangherata, ma in quegli incontri puoi anche trovare piccoli sprazzi di lirismo,di umanità,e nel film non mancano. Certo Tim delira, dice cose insensate e poi scatta l'immedesimazione con la natura e improvvisamente,per poco ..Cogli la Grandezza.
C'è una bellissima sequenza di lui che si allontana con due volpi:pace,serenità,armonia, sono lì . In quella inquadratura.
Sembra tutto perfetto.


Sembra,appunto. Perchè poi c'è una durezza, una crudeltà , che non esiste solo nel mondo degli uomini. Certo là nasce per esigenze di nutrimento e sopravvivenza, noi facciamo male anche solo per il gusto, ma non è un paradiso incantato. Non c'è , non c'è salvezza. Da nessuna parte.

Su questo punto la visione di Tim e Werner si divide. Io sto nel mezzo. Non amo il pessimismo e mi piace credere esista una sana armonia tra le persone, le bestie, il creato. Ma non è così, perlomeno non sempre.




Werner gira una pellicola necessaria, preziosa, importante, fondamentale. Usando materiale di Tim, fatto da Amie e intervistando le persone che in un modo o nell'altro hanno conosciuto Treadwell.
Un'anima errante, un guerriero gentile, un pazzo visionario, uno che è più grande della vita e della leggenda, o un poveraccio, un disadattato, uno che ha usato gli orsi per dare un senso a una vita di merda? Un uomo.
E il resto viene da sè.



C'è qualcosa che affascina e disturba allo stesso tempo nella vita di questo uomo,dove la smargiassata diventa poesia e viceversa.
La vita umana è cinema, la nostra vita è cinema, non devi fare altro che riprenderla. Attraverso le immagini di questo film ho conosciuto una persona comunque speciale, sia nel bene che nel male, e una storia agghiacciante e spietata.

Questo per me è grande cinema

8 commenti:

Simone Corà ha detto...

Immenso. Come, boh, ogni cosa di Herzog.

babordo76 ha detto...

si,trovassi una cosa che non mi piaccia di Werner

Napoleone Wilson ha detto...

Conoscevo Treadwell prima della sua tragica morte alla quale i quotidiani non dedicarono altro che nella migliore delle ipotesi un trafiletto, e i suoi struggenti documentari. Il doc. di Herzog è bellissimo, forse il migliore lavoro non di finzione degli anni 00 assieme a "Nell'ignoto spazio profondo". E'un dato di fatto che la vita di Treadwell non era affatto "di merda" perchè aveva una compagna -.e anche una bella ragazza- che non l'ha mai abbandonato fino all'ultimo, coerente con lui fino a condividerne la tragica e imprevedibile, morte.
Tante volte nella mia vita avrei desiderato poter avere l'opportunità e il coraggio di scegliere una "uscita dalla vita angosciante e mediocre, deprimente, dell'urbanizzazione", alla Treadwell. E oltre dieci anni fa, ci andai vicino. Soprattutto nella desolazione di "On a Summer on a solitary beach" che volge ad un mesto termine, come non sognare la struggente possibilità di ritirarsi da un genere umano che non è nemmeno scusabile, come gli orsi, per il loro occhio impassibile e indifferente lo sguardo ferino e vuoto della selvaggia natura, nel quale Treadwell sosteneva a suo finale derisorio discapito, di riuscire a scorgere quella complicità e vicinanza che non aveva mai più ravvisato in alcun esponente del genere umano. Ma la natura è così, ed è sempre un errore spesso fatale, caricarla e infondergli delle aspettative e delle speranzose caratteristiche dell'uomo, che li sono assolutamente sconosciute.

Napoleone Wilson ha detto...

P.S.: "Le" sono, assolutamente sconosciute.

babordo76 ha detto...

si,in fin dei conti è così: diamo noi delle aspettative alla natura che ella non ha e non si pone.
Rispetto anche lo stile di vita di teadwell,ma non fa per me. Non amo questo sfuggire il genere umano,perchè siamo animali sociali e dobbiamo vivere con e per gli altri.

Napoleone Wilson ha detto...

Ma lui non "sfuggiva" aveva una ragazza fissa fedele e da tanti anni. Più "sociale" di così.L'unica socialità che se nella vita si ha la sempre più rara fortuna di trovare,per me conti davvero non so se sei d'accordo. Non era un'eremita. A questo punto viene naturale l'accostamento con un altro personaggio reale dalla tragica fine, il ragazzo americano di "Into the Wild".

babordo76 ha detto...

si,ma infatti accostavo lui al ragazzo di into the wild,ma per la scelta estrema di vita e per la morte tragica.

Pur essendo diversi,visto che sono scelte diverse

Anonimo ha detto...

La scena di Herzog che ascolta la registrazione audio, e poi consiglia di distruggerla è agghiacciante.
La grandiosità di questo lavoro di Werner sta, per me, nel riempirti visivamente delle immagini e delle ossiessioni di Treadwell, e allo stesso tempo darti la sua personale opinione, così distante da quella dell'americano.
Un documentario che turba, come tutto che è firmato Herzog, dal quale non riesco ad oppormi