Ci sono film che fanno la differenza,che segnano un'epoca , una svolta decisiva, pellicole che hanno scritto nel loro destino di divenire cult e leggende.
Opere che tutti conoscono e amano citare, che non mancano mai nei blogs, nelle citazioni, capaci di diventare oggetti e feticci dell'immaginario collettivo. Parlo dei Psycho, ad esempio.
Poi ci sono pellicole che fanno la differenza , che segnano un'epoca, una svolta decisiva, che hanno scritto nel loro destino di divenire cult e leggende,ma lo sono solo per cinefili incalliti. Questo è il destino di Peeping Tom, ad esempio.
Opera profondamente disturbante, contorta, sadica, crudele, che nonostante i suoi 53 anni sulle spalle è ancora oggi attuale e per nulla datata. Un film che ha un suo perverso e raffinatissimo fascino, che fanno sottilmente male, che turbano, senza però fare come oggi...Come farebbero oggi? Pomperebbero al massimo l'aspetto sessuale della pellicola con tanto soft core de noantri, poi urla e suppliche isteriche , il tutto a volumi da concerto dei manowar, e farebbero a gara per mostrare la cosa più perversa e oscena, ma girata con stile videoclipparo e patinato, che comunque oh....stiamo facendo un film con contenuti e stile.
Tanto che mi auguro a nessuno venga in mente di girare un fottuto remake di Peeping Tom.
Secondo la mia opinione, quindi prendetevela con lei se doveste pensare che stia per scrivere una cazzata, i migliori horror sono diretti da gente che come filmografia ha fatto altro. Certo sempre portati a un'idea surreale, onirica,o comunque speciale di cinema, ma se ci fate caso quando questi registi si dedicano a un film del terrore trovano soluzioni clamorose e di indubbio spessore per un genere spesso bistrattato e sottovalutato.
Powell era un grandissimo scrittore/sceneggiatore che insieme al di origine magiare Pressburger,fonda la casa di produzione The Archer e poi in coppia gireranno tantissimi grandi film
Amavano un cinema totale ,anti naturalistico, capace di regalare grandi emozioni allo spettatore.
Questa pellicola invece è diretta dal solo Micheal Powell, ed è una delle visioni più terrorizzanti,angoscianti,che gli spettatori abbiano mai visto sullo schermo. E anche delle più terribilmente penose,toccanti.
Mark Lewis è un giovane che campa facendo l'operatore cinematografico e arrotondando come fotografo per immagini sexy di ragazze discinte., ( indimenticabile la gag iniziale con il distinto e severo signorotto inglese che smania di fronte alle foto), è molto carino, ha l'aspetto del bravo ragazzo, è timido e a modo,ma ha un piccolo problema: è un assassino seriale.
Da bambino suo padre, un famosissimo e stimato biologo, lo usava per certi strani esperimenti: riprendendolo sempre 24 h su 24 con una telecamera e sottoponendolo a spaventi improvvisi per studiare la paura
Chiaro che crescendo abbia il desio di ammazzare qualcuno.
Così armato di camera da presa portatile, e con una lama alla base del cavalletto, uccide donne ignare. Non solo attraverso un vetro posizionato sulla macchina le riprende mentre loro si vedono morire terrorizzate,
Idea potentissima e assai disturbante, metafora non solo dello Sguardo,ma del voyeurismo cinematografico che ci porta a vedere in soggettiva la morta di una donna che vede sè stessa crepare male.
Per questo giudico questa pellicola la migliore mai girata su un serial killer, migliore anche di Psycho e Mark Lewis un personaggio indimenticabile e memorabile
Perchè è un feroce e crudele assassino,ma anche un timido innamorato e un giovane che spera di girare un film, quindi con dei sogni. In un certo senso non è distante da noi.
In bilico tra orrore e pietà. Perchè se da una parte lo vogliamo fermare, dall'altra speriamo che la sua storia d'amore con la vicina funzioni e che sia felice.
Riflessione quindi sul potere del cinema, dell'immagine, del vedere, più che semplice horror o giallo macabro, l'opera indugia sul Vedere, lo Sguardo, anzi la molteplicità di sguardi infiniti che compongono una scena.
Per questo penso sia anche tra i thriller più raffinati mai girati, capaci di trasformare una macchina dei sogni, ( il cinema e il suo mondo fatato), in una macchina che alimenta oscenità omicide.
Ci dice che anche noi spettatori siamo colpevoli, perchè vediamo e non denunciamo, assistiamo ridacchiando e tremando al prossimo omicidio con gusto e piacere,anche se non vogliamo ammetterlo.
Ci dice che il mondo non è un posto sicuro , nemmeno nelle arti che dovrebbero renderlo migliore.
E noi guardiamo un uomo, travolto da una vita infelice, che si uccide guardandosi morire.
La molteplicità sadica di sguardi che compone la scena
Opera indimenticabile, che andrebbe vista a tutti i costi. Io ho il dvd originale,preso a Roma ^_^
mercoledì 21 agosto 2013
L' OCCHIO CHE UCCIDE di MICHEAL POWELL
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6 commenti:
Questo film è un classico oltre che uno di quei film su cui è stato costruito un genere.
si,è stato saccheggiato in ogni modo.
Ed è una continua meraviglia ogni volta che lo rivedo.
Mark Lewis è uno di quei personaggi che hanno la potenza della tragedia classica,e reputo la sua storia con la vicina tra le storie d'amore più strazianti portate sullo schermo
Un film davvero pieno di sottotesti,sfumature....
Capolavorone!!
(e però... quell'ultima foto spoilerosa... XD)
ahahaaha,sono il Re degli spoiler! ^_^
Si,per me è il Capolavoro assoluto del genere,anche per i suoi tanti significati.
Bellissimo film che ha precorso un pò tutti di pochi mesi persino il grande "Psycho"da parte del sommo MICHAel Powell, grande Karl-Heinz Boehm, e ha codificato il genere gettando le coordinate degli "psycho-thriller". Tanto che all'epoca la critica inglese disse che era un film pericolosamente perverso e degenerato, da non vedere e anzi "gettare nel più vicino cassonetto assieme al pluridecorato regista Powell", che si stroncò una onoratissima carriera e reputazione. Il protagonista sono io, fra un pò...Scherzo(?),
è un film decisamente forte e non mi stupisco che all'epoca fece scalpore e venne condannato
fa malissimo ancora oggi!
Io lo considero tra i migliori del genere
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