lunedì 19 agosto 2013

L'ESTATE DI KIKUJIRO di TAKESHI KITANO

No, ho capito... Va di moda oggi, che ai miei tempi non era mai capitato, va bene essere tolleranti,ma questi ometti di oggi che frignano guardando i film o ascoltando una canzone...Anzi,te per la colonna sonora di un film, che poi... Cosa è sta musica qui?Tre note di piano forte...

Carissimo masculo reazionario, le tue pose ridicole e machiste te le puoi ficcare su per il culo,così esaudisci anche un vostro sogno inconfessabile. Credo che il nostro mondo faccia pena e pietà grazie agli uomini come te. Cattivisti da happy hour, cinici un tanto al chilo, idioti professionisti 24 ore su 24. E vi permettete pure,parenti pezzenti dei scimmioni, di deridere, ridere alle spalle, insultare, gente che come me non si vergogna della propria sensibilità

La tenerezza è un reato? Commuoversi una gravissima colpa? Non credo. Siamo esseri umani non solo perchè bipedi,ma perchè sappiamo e conosciamo l'importanza di provare emozioni, sentimenti, e condividerli con gli altri. Cosa hanno di sporco od osceno le lacrime? Davvero pensate che sia una vergogna commuoversi per un uomo? I vostri veri uomini fanno guerre imperialiste, sono omofobi, xenofobi, considerano la donna non come compagna di viaggio nella vita,ma un oggetto da comprare. Bel gruppo di stronzi ed esseri repellenti. Io non sono come voi e me ne vanto

ed ora......






                                            


Masao è un bambino che vive con la nonna,vuole conoscere la madre che non ha mai visto. Per una serie di eventi. il bambino si troverà a viaggiare in compagnia di un tipo burbero,squinternato,avvezzo a scommettere, fare risse,comportarsi da piccolo boss di sto cazzo.
I due andranno alla ricerca della donna, nella speranza di riunirla con il piccolo. Viaggio dolcissimo, commovente,senza essere ricattatorio e puntare alla facile tragedia, ma con quella tenerezza , quel senso nobile di umanità, tante parentesi umoristiche,che in realtà nascondono immensi dolori,solitudini crudeli, perchè Masao e Kikujiro sono due perdenti,due anime perse. Ma Kitano non enfatizza il dolore, te lo fa vivere con dolcezza e profondità, con le bugie che l'uomo inventa per il bambino,ed è proprio lui: un adulto meschino,scontroso,che riscopre la felicità dell'infanzia e per la prima volta si apre a un'altra persona. La lunga parte finale con i due motociclisti,e il viaggiatore sottolinea un mondo di anime candide,sensibili,di gente forse che tu giudichi stupida e poco adatta a questo mondo,ma senza rendertene conto a loro, e a me, fai un grosso complimento
Film di soffusa malinconia e dolcezza,umanissimo, spiritoso, un grande capolavoro di Takeshi Kitano

5 commenti:

hetschaap ha detto...

Il primo film di Kitano che vidi. Bellissimo. Eppure non lo riguardo da anni. Un film che non si riesce ad inquadrare in un genere o in un filone ma che riesce a trasmettere tanto senza bisogno di dire quasi nulla.

babordo76 ha detto...

il primo film di Kitano, per me, fu Hana-Bi.
Questo è un film meraviglioso: una tragicomica storia di affetti,vita, solitudine e scoperta dell'altro.
Kitano riesce a commuovere senza essere stucchevole, e non cosa da poco

Napoleone Wilson ha detto...

Uno dei suoi film più belli, in cui Kitano dimostra anche di sapere forzare i "propri limiti" con una sensibilità e un tocco che non sarebbero certo dispiaciuti nemmeno a Truffaut. Immancabile, e quanto mai importante, contributo nella colonna sonora di Joe Hisaishi. Troppo e forse stato scritto negli anni 00 sul cinema e la figura di Kitano, ma ancora meriterebbe a riguardo della sua grandezza di interprete con l'alter-ego di "Beat", qui per la solita minimalistica sottrazione, più efficace che mai.

Napoleone Wilson ha detto...

P.S.: Da vedere con un film coevo (1999) di un altro cineasta grandissimo che ha saputo sorprendere e confermarsi come non mai, con un film che da lui non ti aspetteresti: "The Straight Story/Una Storia vera" di David Lynch. Anche lì un viaggio seppur non nell'infanzia ma nella vecchia, metaforico e non, di rara sensibilità e amara, vera, malinconica bellezza. La profondità delle grandi/piccole cose.

babordo76 ha detto...

è vero,fai benissimo a cogliere la somiglianza artistica tra queste due grandissime opere
Non ci avevo pensato ^_^