venerdì 30 agosto 2013

REPULSION di ROMAN POLANSKI

Esistono film che si collocano in una dimensione di assoluta grazia , che la divisione tra cinema d'autore, (da noi sempre e comunque difeso), e cinema di genere , ( da noi trattato con il dovuto senso critico), paiono aver poca importanza. Perchè ci troviamo di fronte alla Perfezione,alla assoluta e totale Bellezza. Esistono registi che sono dei veri geni, hanno un dono particolare, un grandissimo talento,non sono tantissimi ed è giusto che vengano considerati Maestri e le loro pellicole siano venerate come Miracoli in Celluloide.
Quindi questa estate mentre vagavo in preda alla mania da esproprio proletario di dvd, (tutti miei! Tutti miei! Mormorava un folle alla Feltrinelli di Monza),mi sono imbattuto in questa opera di Polanski.
Mai acquisto fu migliore, no vabbè ..Avendo un grandissimo gusto cinematografico ed evitando le cazzatone , diciamo che ho acquistato una quindicina di pellicole davvero godibilissime e importanti.





Carol è una ragazza fragile, non sappiamo le ragioni della sua personalità così problematica,almeno non dal principio, vive con la sorella Helen e lavora in salone di bellezza Con la funzione di manicure.
Ha un ragazzo che la corteggia,ma lei pare provare repulsione per gli altri e per gli uomini in particolare, è isolata dal resto dell'umanità , a parte quei piccoli gesti quotidiani, quelle parole di circostanza che si usano quasi per inerzia.

L'unico legame che la tiene ancora debolmente ancorata alla realtà, che le impedisce di perdersi totalmente nella follia, e che le offre un minimo di forza è quello con la sorella.  Una donna che si preoccupa per la sorella minore così tormentata,ma che non può rinunciare- come è giusto- anche a sè stessa e alla propria vita. Sceglie un po' male, perchè è l'amante di un uomo sposato.




La situazione precipita quando la donna decide di partire per una breve vacanza in Italia.
La solitudine, vissuta come un vero e proprio abbandono da Carol, distruggerà la fragile barriera di difesa della giovane a difesa delle allucinazioni, visioni, tormenti,follia che assaliranno il personaggio interpretato magistralmente da una bravissima e intensa Catherine Denueve.
E noi allegramente subiamo la stessa sorte, poichè Polanski ci fa vivere i suoi deliri sulla nostra pelle, tanto da essere ancora oggi una pellicola assai inquietante,disturbante.
Assistiamo allo stupro di Carol, (senza sonoro delle voci ,ma con l'incedere di una lancietta dell'orologio in camera),violenza che non si riesce a capir se vera o falsa,visto che si ripeterà in più occasioni, la vediamo mentre elimina il giovane che le fa la corte e il vecchio e sudicio padrone di casa, mentre viene afferrata da mani che sbucano dal corridoio ( effetto straniante  e allucinante che mette a disagio anche gli spettatori moderni),si avverte l'odore della carne in decomposizione del coniglio da preparare per cena.



Polanski predilige i tempi dilatati, l'inquadratura fissa e attenta a ogni sfumatura dell'espressione di Carol,leggeri e morbidi movimenti della macchina da presa e altri più naturali,mossi,con la macchina a mano. Il tutto crea una atmosfera sospesa,rarefatta,impalpabile,di dormiveglia, che rende la pellicola ancora più potente e perturbante..Questo stile non piacerà a chi è cresciuto con il cinemino degli shooters e quindi è probabile che qualche pirla avrà pure detto o scritto: ma è lento , è noioso. Cosa che mi irrita profondamente, troppa democrazia nell'uso della parola. Troppa.
Voi indisciplinati  e indisciplinate, non credete a essi. Perchè questa è una purissima opera d'arte che va oltre al valore cinematografico, è un orgasmo di purissimo piacere cinefilo, tanta perfezione è rara da vedere di questi tempi, a parte qualche pellicola di Lars e di autori asiatici, un viaggio nella follia che sciocca,scuote, terrorizza,angoscia, e noi siamo testimoni impotenti di fronte a tutto questo disastro
Ecco,la sensazione che si prova è quella di essere prigionieri per sempre in un brutto incubo.



Ed è anche il ritratto spietato,duro,crudele,eppure partecipe di una donna sola,abbandonata,isolata,paranoica,senza possibilità di redenzione e riscatto. Uno dei migliori personaggi femminili portati sullo schermo. Indimenticabile.

4 commenti:

hetschaap ha detto...

Sì, è bellissimo questo film. Un gradino sotto L'inquilino del terzo piano a cui somiglia molto per atmosfera. E bravissima la Deneuve nel rendere con misura un personaggio non facile che rischiava di essere trasformato in uno stereotipo poco incisivo. Polanski è un grandissimo regista.

babordo76 ha detto...

esatto la denueve è superba. Il personaggio è di quelli rischiosi,basta poco per renderlo gigione,insopportabile.


Ci vedrei bene un remake di Lars con Emily Watson :-)

CineFatti ha detto...

Catherine Deneuve, divina. E' di una bellezza che va oltre l'umano a volte, quasi come tutti i film di Roman Polanski. Più o meno tutti.

Fausto

babordo76 ha detto...

si,davvero divina in questo film. Perchè rende credibile il suo personaggio. Film davvero classico e leggendario