martedì 4 giugno 2013

QUEL MOTEL VICINO ALLA PALUDE di TOBE HOOPER



La stagione che preferisco in assoluto del genere horror è quella degli anni 70: new wave of horror. Come la chiamavano, o forse...Come la chiamo io. Comunque ci siamo capiti,vero? Sotto la spinta dei movimenti sociali, della crisi economiche e politiche, una giovane generazione cresciuta contestando porta nel genere tutti gli elementi che conosce e vede in prima persona..Non è solo questo, per molti è rielaborare omaggiandolo i vecchi maestri,ma il tutto crea una corrente e degli autori di devastante importanza e pulcretudine.
L'orrore fino a quel momento era affare letterario,di secoli prima,ambientati in lussuosi e lugubri castelli. Robe da aristocratici e nobili perversi ,in contrasto con la classe borghese fiorente e crescente.
La svolta è proprio questa: basta ambientare storie in tempi passati, niente nobili interpretati da validissimi attori teatrali, niente ambientazioni lussuose. Il Realismo entra prepotente anche quando la materia è orrorifica,ma saranno i figli degeneri della nazione a maciullare gli ignari cittadini americani. La famiglia di cannibali nel Texas,e quella che vive selvaggia in quel lurido posto dove le colline hanno gli occhi. Forse è stato Psycho a cambiare le carte in tavola, anche se il discorso inizia con quel capolavoro assoluto di Occhio che Uccide, di Powell
Fatto sta che il mostro classico e il cattivo classico,perde importanza e ruolo nelle nuove storie del macabro. I mostri sono figli di un'America profonda,isolata,che nasconde la follia sotto il velo della moralità,ma che è del tutto indifferente al dolore e alla morte altrui ed è pronta anche a sacrificare i suoi figli ingannandoli,usando patria e famiglia e dio,ma poi lasciandoli soli a farsi massacrare in Vietnam oppure in un qualche motel ,in una qualche sudicia cittadina del sud.



Tra questi giovani c'è ne uno che per me ha un talento naturale nel rappresentare il cuore nero della provincia americana,nel creare atmosfere disturbate e disturbanti, di mostrare il sudicio,sporco,squallido che muove l'orrore,smitizzandolo e rendendolo una cosa davvero abominevole e raccapricciante:parlo del sottostimatissimo e sottovalutatissimo :Tobe Hooper.
Il quale con questa pellicola per me firma il suo manifesto programmatico, la summa della sua "poetica " filmica,mostrando il primitivo e terrificante terrore che si nasconde  dietro la mente umana e il desolante abbandono ,la trascuratezza, i rapporti umani logori e deviati,l'astio che si nasconde in una qualsiasi cittadina di quella che si reputa la più grande nazione del mondo.
Non c'è un momento di tenerezza in questa pellicola, non esiste un briciolo di felicità , non ci sono personaggi positivi,ma presenze grigie e quotidiane, o gente che ha da nascondere qualcosa, tenutarie di postriboli,padri arroganti e borghesi, (Mel Ferrer, che tornerà a confrontarsi con i coccodrilli nel film : Il Fiume del Grande Caimano di Martino), o nevrotici e ridicoli, ( William Finley,lo rammentate?Purtroppo ci ha lasciato l'anno scorso,ma è stato il protagonista di quella bellissima e fondamentale pellicola che è:Il Fantasma del Palcoscenico, o per pellicole sempre del grande Brian come :Le due sorelle.),vittime urlanti e isteriche, il tutto girato in una notte nera e cupissima.



La sensazione è quella di cadere in un incubo e non riuscire a svegliarsi, si respira pesante un'aria malsana che ci toglie il respiro,siamo abbandonati in un terra dove solo la violenza e la morte regnano pigramente sovrane.Non c'è bisogno di grossi trucchi,di spendere molto denaro,perchè quello che conta è lì: Il Male. Quello che ha la faccia del vecchio che tutti pensano pazzo,ma non nessuno muove un dito per sistemare la situazione.Persi al bar o nel bordello,oggi rincorrono volutamente alla foto finto sporco,molto chic.
Qui invece quella fotografia è presente con una sua devastante potenza,che da una parte crea atmosfere quasi irreali,ma dall'altra è la vera rappresentazione della morte e della sopraffazione,sciogliendosi e accompagnando la recitazione e la discesa negli inferi dei personaggi.

La storia si ispira a un vero serial killer, d'altronde in America non mancano , Joe Ball. Questo simpatico individuo pare avesse proprio l'abitudine di trucidar le persone e gettarle in pasto agli alligatori
Il caratterista Neville Brond porta sullo schermo uno dei peggiori e oscenamente folli tra gli assassini rappresentati al cinema.

Il vecchio Jud è completamente fuso,reduce di guerra forse,vive in un motel fatiscente e come compagnia ha solo quella di un alligatore,ma lui dice che è un vero coccodrillo africano. Il film a mio avviso è la versione sordida,perversa,malata,bassa di Psycho: il motel come luogo cardine dell'azione,il proprietario folle,ma sopratutto la genialata che la possibile eroina muore subito e muore male.

Il vecchio uccide con una falce,come se fosse davvero il Triste Mietitore che tutti incontreremo.La sorella investiga con il padre,ma diversamente della sorella della povera Marion di Psycho,questa non determina nulla,non agisce su nulla,è quasi un mezzo del destino che ha scelto attraverso di lei,di far fuori quel vecchio demente.




La natura onnivora divora tutti:santi e peccatori,sgualdrine per caso e onesti padri di famiglia,e alla fine porrà conclusione alla tristissima esistenza di Judd. Vittima e carnefice disturbato e disturbante,come nessun altro.

Rammentiamo la pellicola anche per il cast che è davvero pieno di glorie: ho parlato di Mel Ferrer, William Finley,ma non dimentichiamo un giovanissimo Robert Englund,( il violento e schifoso Buck),o la piccola Kyle Richards,protagonista del film La Macchina Nera e anche presente nel cast di Halloween.

Per me è il film horror del 1977 ^_^

12 commenti:

Napoleone Wilson ha detto...

Bèh, è ancora un bel film da Hooper in linea con il suo stile seppur non eccelso, malato e sudaticcio,non dispersosi come in seguito, ma ricordati per il 1977, almeno "L'Esorcista II: L'Eretico", "Suspiria", "God Told Me To" di Larry Cohen, per suggerire solo i primi che mi possano venire in mente, forse sono migliori no, che ne dici...Il film di Boorman fu votato proprio dai redattori di Positìf come il film migliore dell'anno 1977, e anche da Enrico Ghezzi su Cineforum il primo dei dieci scelti.

Napoleone Wilson ha detto...

Chiamandomi Napoleone Wilson, non posso non ricordare la piccola Kyle Richards,e quanto gli sia costato tornare indietro dal gelataio per quel gusto sbagliato, lei, voleva la vaniglia....Do you remember the street killers Frank Doubleday..."Assault on Precinct 13".

babordo76 ha detto...

la piccola kyle ha fatto tanti bei film del periodo!
Si,nel 77 ne sono uscite di cose,ma questa pellicola ha un lato morboso ed uno stile allucinante davvero notevole ^_^

Napoleone Wilson ha detto...

Comunque fidati, Hooper è stato ma sopravvalutato, un pò come anche Wes Craven, legato ad alcuni film e senza una personalità e uno stile sopraffini e inconfondibili, come i massimi Carpenter, Romero, o Cronenberg. E' dagli anni settanta che in pratica vive di rendita, ovviamente grazie a "The Texas Chainsaw Massacre" (devo dire però che il II del 1986 è mooolto bello e, "allucinato"), e i suoi tanti sequel, reebot, remake ecc.,
Certo, riuscì a fare ancora "Il Tunnel dell'orrore", riuscito e fedele alla sua "poetica" del morboso e del malsano, come dici te, poi l'incontro con Spielberg produttore per il grande successo -però indubbiamente "normalizzante" e fra i due contrastato- di "Poltergeist", e alcuni progetti successivi ambiziosi e fallimentari -anche commercialmente- quali "Space Invaders" e "Invaders"('85 e '86) lo hanno fatto perdere sempre più, fino a degli inabissamenti francamente inverecondi.
Attualmente non è certo dimenticato, ma dopo "The Mangler" (e si parla del 1995...)come personalità creativa in prima persona -tranne un discreto episodio dei "Masters of Horror", è proprio non più pervenuto.

Napoleone Wilson ha detto...

Dato che "Eaten Alive" (e un sacco di altri titoli che ha questo film) ti piace tanto, ti consiglio il doppio dvd R1 della Shriek Show, 30th Anniversary Collector's Edition, del 2007. Ha un sacco di materiali pure originali dell'epoca, e se non ricordo male da quando lo acquistai mi pare se non proprio deleted scenes, certo degli outtake o bloopers.

babordo76 ha detto...

si,chiaro che Hooper non sia un Romero o altro. Nondimeno esistono anche quelli che in una manciata di pellicole riescono a mostrare o dire cose davvero importanti o devastanti. In tal senso come sapeva girare il morboso,marcio,sudicio lui,in quel periodo davvero pochi son riusciti a fare.
Craven è comunque figura imprescendibile ,fondamentale del new horror con alterne fortune,con furbate e clamorosi disastri.
Poi Romero,Carpenter e altri sono Dei,creature di altri pianeti e altri destini

Napoleone Wilson ha detto...

Poi sai non fraintendere, Hooper fino a "The Texas Chainsaw Massacre Part II" come ti ho descritto piaceva molto anche a me, certamente più di Craven, maggiormente anonimo e più legato alla caricatissima violenza mostrata nei suoi primi film. E' certamente difficile per molti di quei registi fortissimamente legati ad un periodo storico,gli anni '70 soprattutto, e all'aver diretto il film giusto al momento giusto, ripresentarsi alla grande dopo così lunghi periodi di appannamento/insuccesso, pure se più legato a ragioni meramente commerciali che puramente artistiche. C'è riuscito Coscarelli con "Bubba Ho- Tep" e confermandosi con il recente "John Dies at the End", ma egli è forse davvero superiore. Raimi stesso (che non ho comunque mai considerato all'altezza dei nomi testè citati nei precedenti post)è a forte rischio di relativizzarsi nella più sterile inutilità,se dopo la fine del suo miliardario franchise con "Spider Man", è in grado soltanto di fare delle robe come "Nel fantastico mondo di Oz" lì, o come diavolo si chiama.

babordo76 ha detto...

si,ma io infatti credo che a parte un numero di Eletti,cioè di veri Maestri e Geni, i quali operano nel cinema d'autore come quello di genere, vi sia un esercito di artigiani di lusso,capaci di sfornare opere fondamentali e altri decisamente meno.
Questi hanno la mia solidarietà di classe,perchè lottano per trovare la storia giusta e non sempre ci riescono
Raimi,è un buon nome ,non è che mi faccia impazzire,ma sotto certi versi il suo cinema è stato innovativo negli anni 80. Poi per me ha dato il meglio con Soldi Sporchì

Napoleone Wilson ha detto...

Sì, anche per me con "Soldi Sporchi"...Però il suo ritorno al "genere", "Drag Me To Hell" del 2009 è bello, oltre che molto, "politico"...

babordo76 ha detto...

quello mi manca,infatti devo scaricarlo ^_^

Babol ha detto...

Poco conosciuto ma carino, è uno dei primi film che avevo recensito per il blog.
La chicca Tarantiniana: "name's Buck... and I'm here to fuck!" sparata da un grandissimo e giovanissimo Robert Englund!

babordo76 ha detto...

si,è un film che i gggiovani di oggi conoscono poco. Lo reputo un grande classico che è sopravvissuto al suo tempo,non per lo stile e la tecnica ,certamente datatissimi,ma per l'atmosfera malata e infetta che davvero inquieta non poco!
Mitico il giovine Robert!