giovedì 21 luglio 2016

Laurence Anyways di Xavier Dolan

Non è tanto libero il nostro mondo, né il nostro cuore.  Possiamo pensare che lo siano entrambi, ma in generale è il classico adattamento animale a situazioni diverse. Solo che noi siamo esseri umani e certi cambiamenti possono anche sconvolgerci.  Di più, è lecito seguire una propria inclinazione, che si reputa naturale perché quella attuale è frutto di auto inganno e non ci sentiamo veri, concreti, reali e poi liberi in un corpo che non ci appartiene, sapendo che potremmo sacrificare un grande amore e sopratutto perdere la persona che tanto amiamo? Lecito pensare che ella comprenderà e ci amerà, anche se dovessimo diventare altro rispetto a quello che ha conosciuto? L'identità sessuale è un vetusto orpello, di cui potremmo fare a meno, oppure è quella cosa che fortunatamente ci fa esser diversi e per questo "parte mancante" che va a completare una relazione? L'altro da noi perché ci terrorizza? Perché non si riesce ad accettare, prender atto, che alcuni hanno bisogno di compier certi percorsi, per nulla facili e dolorosi, al fine di essere quello che da sempre sono o sentono di essere?Eppure se si comportano da macchiette in tv ci divertono,  ma se dovessimo aver che fare con loro nella quotidianità ci urtano. Questo capita anche a chi pensa di esser pronto, per amore o amicizia o perchè è "progressista".
Sono tutte cose che ho pensato e che per me ti fa pensare un 'opera formidabile, magnifica, straordinaria di Xavier Dolan.

Una straordinaria pellicola che ti fa comprendere e capire la necessità di rivoluzionare sé stessi e la propria vita, anche combattendo una lotta durissima con il mondo e con le proprie e altrui certezze sentimentali, ma dona al personaggio della donna di Laurence, Fred, una complessità tale da non divenir un film a tesi che per quanto fondamentali e giuste, però risulta stucchevole, manipolatorio o consolatorio.
L'amore è un sentimento grande e potente ed è pieno di umanissime contraddizioni. La felicità è parte fondamentale della nostra vita, come vivere nel modo che desideriamo, ma è un atto di egoismo, necessario a volte, per imporre a una società quello che vogliamo essere, perché nati così, ma è pur sempre un atto di egoismo in quanto reputa che le persone che ci amano, debbano per forza amarci anche dopo. "Perché sono io" ma questo è tutto da valutare singolarmente. Non tutti arrivano a comprendere e a esser pronti nello stesso momento.
Non parlo dei bigotti reazionari, di quella gente squallida che in ogni caso disapproverebbe, ma è un vanto esser odiati da feccia simile, parlo invece della maggioranza delle persone. Non puoi sapere a prescindere come prenderanno un cambiamento radicale come quello del sesso, e credo che solo il tempo possa esser d'aiuto. Il tempo, il dialogo anche feroce nel suo voler saper e nel suo spiegare, la condivisione e l'empatia. Tutte belle cose che possono anche finire. Perché ci si sente ingannate da un uomo che avete amato per anni e che un giorno vi svela il suo "segreto", è naturale, umano, comprensibile. Poi c'è il secondo passo: prender atto e non fermare quella persona. Ma sostenerla o comunque lasciarla andare.  L'amore permette anche questo.
Il film mostra e racconta benissimo i punti di vista, i sentimenti contrastanti, gli alti e bassi della coppia. Non cerca colpevoli, ma parla di esseri umani. Forti e fragili nello stesso tempo. Mette in scena la potenza caotica della felicità che par superare ogni cosa e la staticità della crisi, io ho amato tantissimo il personaggio di Fred, ce la mette tutta per stare con il suo uomo, per aiutarlo nel periodo del cambiamento e anche dopo, ma ha un esaurimento, perde il posto- come lui- si rifà una vita anche se Laurence sarà sempre presente. Un sali e scendi sul confine del cuore che fa fatica a resistere alle pressioni sociali e individuali.  Ecco Dolan mette in scena con questo personaggio una figura concreta e reale di etero che si trova ad affrontare dalla mattina alla sera un fatto straordinario e importante da difendere in ogni caso per amore, ma che spiazza, disorienta, fa star male. Senza che uno o una sia una reazionaria da condannare all'altare della " nuova era"
E Laurence? Un personaggio indimenticabile anche lui ben calato in una realtà che potrebbe esser condivisibile con la nostra: una donna, un lavoro, una casa. Ma Laurence si sente soffocare, non sta bene nel suo corpo, vogliamo condannarlo e deriderlo solo per questo? Quello che mette in campo lui è una rivoluzione. Ed essa è sempre un atto di guerra, sicché lascia sulla strada per la propria libertà tanti, troppi cadaveri.
Ma che fare? Soffocar la propria natura per vivere un grande amore ben inseriti, più o meno, nella società  o rischiare?E se decidi di rischiare è normale pretendere che il mondo rimanga, quel mondo che a te interessa, vicino alla tua  scelta o è giusto anche che qualcuno rimanga turbato, scosso, che vi siano critiche e giudizi da parte di persone che amiamo? Il loro amore varrebbe meno?
Dipende: responsabilità e doveri vanno oltre l'effimera chimera della libertà personale, ma per questo dobbiamo condannare a infelicità e menzogna perpetua un uomo? O forse è proprio in quel momento che dobbiamo aiutarlo?
Il fatto è che ragioniamo in termini di tifoseria, altro danno fatto dal calcio, il fatto è che per non far brutta figura con una società ipocritamente progressista a parole, ci sentiamo sbagliati se rifiutiamo o non comprendiamo certi cambiamenti radicali. Che poi alcuni dicano di capirli, ti fanno discorsi meravigliosi sui diritti e intanto sostengono guerre imperialiste è un mistero dell'umanità. Ma d'altronde chi se ne frega di noi, della società quando parliamo di vivere felici, di accettarsi, no?
Laurence non è un fenomeno da baraccone, Laurence non è strano, pittoresco, particolare, è una persona. . Non vuol diventare donna per scioccare, per capriccio, perché nessuno si comporta così Quanta sofferenza ha conosciuto stando in un corpo che non è affatto suo?Sicché va accettato.  O quanto meno prender atto di questo e non tormentarlo, farlo sentire sbagliato, rifiutarlo con dileggio e astio.
Sopratutto l'amore è fatto anche di tormenti, di prendersi e lasciarsi e il dolore a volte è fondamentale. Pensare che esso non cambi, e che basta metter in scena una rappresentazione di un rapporto che allora funzionava, è sbagliato. L'amore vive nel presente. Qui e ora, ed è sempre con questo che dobbiamo fare i conti. Il resto è nostalgia o ambizione di farcela.
Dolan gira benissimo: l'uso della fantastica colonna sonora, i rallenti che danno un senso di sospensione,  visivamente è un'opera che cattura, ma ha anche una grande e dolente anima. E questo è importante.
Alla fine conosci Laurence e non condanni le sue scelte, ma comprendi benissimo anche Fred. Non è poco in un mondo dove devi per forza santificare o demonizzare.

2 commenti:

hetschaap ha detto...

Quello che colpisce in questo film -inutile dirlo- è una regia strepitosa. Si tratta di una regia esibita dalla fortissima personalità, per cui può anche irritare. Ma, per quanto mi riguarda, è stata una bellissima scoperta, dato che era il primo film di Dolan che vedevo.

babordo76 ha detto...

Concordo anche per me è stata una vera scoperta! Bellissimo film sotto tutti i punti di vista