Partiamo da due elementi importanti:1)Stephen King è stato un grandissimo scrittore ed è limitante e limitato considerarlo solo dal punto di vista horror.In quanto egli ha saputo scrivere grandi romanzi americani ,riprendendo la tradizione dei narratori popolari e tragici della sua terra,assolutamente degni di nota,2)per gli americani questa pellicola è il massimo di film impegnato che possano girare..
Cosa salvare di questo film?David Morse ,un grande attore,uno di quelli che basta solo inquadrarlo ed è cinema.Sottovalutato e non usato al meglio dal cinema americano,ma a me piace.Anche qui riesce a dare tocchi di malinconia al suo personaggio,direi sufficenti.
Chiaramente Hopkins,che poi è il film ,ma son bravi anche gli altri attori a dar un certo peso,seppure seguendo regole rigide e già viste,ai loro personaggi.
La fotografia,lo stile classico della regia.Queste le cose migliori.
Cosa non funziona?Trattasi di pellicola irrisolta,dove molte cose sono sfiorate,messe a caso,c'è tutto il classico stuporismo yankee che a me fa schifo,pena,pietà,le cazzate stile "che epoca innocente era quella",quando non c'è mai stato nulla di innocente in america.
La sceneggiatura ha dei vistosi buchi,i personaggi dei bambini sono abbozzati,nel senso che si dà troppo spazio alla coppietta e non si capisce un cazzo del terzo bambino,ho come l'impressione che abbiano tagliato con il machete il libro insomma.
Per questo non è un film riuscito,nemmeno sufficiente,seppure guardabile e migliore di tante cazzate che ci son in giro
venerdì 14 ottobre 2011
CUORI IN ATLANTIDE di SCOTT HICKS (?)
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