lunedì 27 febbraio 2012

SOCIETY di BRIAN YUZNA

Un piccolo film horror che pur rispettando le regole del genere,è un potentissimo trattato sulla deformità,devianza,ferocia,della società borghese delle democrazie americanizzate.Se in questi tempi l'apparire,l'esteriorità, non è solo un "vestito",ma l'essere nel senso totale,è naturale che la classe borghese ponga il dominio sulle altre classi attraverso l'uso esasperante della "corpolità"-è una nuova parola eh?- e sul possesso delle cose.


D'altronde il dominio di una classe sull'altra passa sul potere che si detiene sui mezzi di produzione e di informazione,il film ci parla di un ulteriore passo in avanti slegato dalle dinamiche sociali,(strano un film che si chiama società,ma dove essa dopotutto manca,in quanto è il ritratto di una singola classe,la società è più ampia no?),un passo di non ritorno,di pessimismo radicale.





Billy è un ragazzo che ha la "fortuna" di nascere e vivere in quel di Beverly Hills,luogo dove vivacchia l'elite dell'alta borghesia ammmeregggana ,quella che negli anni 80 grazie a Reagan e all'attacco totale contro ogni forma di politica sul bene comune e sui diritti sociali aveva creato un piccolo impero di supponenza,rapacità.effimero.
Il giovane è coinvolto nell'elezione del presidente dei gggiovani studenti del suo college,è fidanzato con una tizia la quale come massimo pensiero ha quello di farsi invitare nei parties che contano.
Ecco la Festa che diventa elemento di riconoscimento nella posizione gerarchica all'interno di un ristretto eppure potentissimo gruppo di persone,è l'idea forte e non affatto banale che rende questo film un 'opera che non è assolutamente il solito film di genere,ma una cruda e spietata riflessione e invettiva contro la composizione sociale e politica dell'America,ma non solo.
Billy infatti noterà strani comportamenti da parte dei suoi genitori,di sua sorella,degli amici,del psicologo-per gli ammmeregggani è cool andare in analisi-che lo spingeranno verso una terribile verità.
Altro punto di forza :non siamo alle prese con gente normale che improvvisamente si dedica alla pratica di stramberie o altro.Il disagio che il protagonista avverte nei confronti della famiglia è naturale,normale,ci passano tutti gli adolescenti più o meno.Quindi l'orgia finale del risucchio,venti e passa minuti di delirio organizzato e di lucidissima follia,è inserita in un contesto di normalità borghese.La mostruosità non ha una spiegazione di natura aliena o diabolica,c'è e basta.Sono fatte così le classi dominanti.Corpi che mutano,si sciolgono,si riformano e si nutrano di vittime sacrificali presi tra i figli deboli della loro società o delle altre classi.Potentissima metafora dei rapporti di forza nei regimi liberali.Dove pensiamo di essere liberi,civili,democratici,straparliamo di libertà della parola e sopratutto di stampa,ma in sostanza sappiamo quello che il pensiero dei dominanti ci vuol fare sapere,protestiamo ma non cambiamo nulla,insomma facciamo davvero pietà.
Esiste una via di fuga?Il finale parebbe dire di si.Amicizia e amore,ma per quanto tempo?
Ecco,quando uno si mette a fare film horror e di genere,dovrebbe anche capire che ha la responsabilità e quasi il dovere per me -che odio la prassi:è solo un film,si fa per fare,per carità nessun messaggio-di potere dire e mettere in scena cose assai interessanti.Perchè perdere l'occasione?Strano che non abbiano ancora fatto il remake di questo piccolo classico.

4 commenti:

Frank M. ha detto...

Filmone, l'anti BH 90210, io da piccolo lo adoravo nonostante venissi disturbato dalla parte finale.

babordo76 ha detto...

io da ragazzino lo vededo segmentato e il finale lo saltavo clamorosamente.
Devo dire che è disturbante anche a 35 anni suonati!
Film bellissimo!

MonsieurVerdoux ha detto...

cavolo, m'hai fatto venire la voglia di vederlo, onestamente non ne avevo mai sentito parlare ma credo che lo recupererò!

babordo76 ha detto...

Opera eccelsa,davvero incredibile eh!Il finale son dieci minuti di orrore assoluto!