mercoledì 13 febbraio 2013

LA VERGINE DI NORIMBERGA di ANTONIO MARGHERITI

Quando ero bambino c'era una rete televisiva che avrebbe avuto un ruolo molto forte e importante nella mia formazione di Spettatore Indisciplinato attratto dal cinema di genere, parlo di :Odeon.
Qui andava in onda veramente tanta roba , spesso scadente altre volte orribile,ma fra la marea di cazzate c'erano anche appuntamenti divertenti come quello del lunedi sera con la serie : Animals. E vai di vermi carnivori,topi giganti, formiche giganti,piovre, ultimi squali e così via. Il sabato era invece dedicato alla mer...avigliosa scena Action con gente del calibro di Chuck Norris oppure Micheal Dudkif, quello che lo sa la madonna perchè faceva sempre in ninjia , tutta roba che ha allevato una generazione di americanini der tufello e i risultati si vedono e si leggono.
Io però dai 10 ai 13 anni avevo la mania dei film di Anthony M Dawson, non me ne perdevo uno , ogni volta che ne trasmettevano uno mi mettevo davanti al televisore e mi gasavo da matti. Avevano un loro fascino particolare quelle pellicole.Certo erano nate per ripetere i fasti delle produzioni americane,ma in fatto di ritmo,violenza,trovate non erano seconde a nessuno. Certo non voglio parlare di capolavori, o altro, ma era purissimo cinema artigianale talora non riuscito altre volte godibilissimo.
La mia prima grande commozione cinematografica è dovuta alla visione di Tornado, un vietnam movie , che a suo modo anticipa le tematiche di Platoon con tanta avventura e violenza e un finale amarissimo,crudele.
Se la becco in rete potrei raccattare una mia intervista di anni e anni fa al figlio , Edoardo,  perchè in fin dei conti c'è un mondo sgangherato e affascinante dietro al cinema di genere italiano. Un tempo troppo attaccato e oggi osannato maniacalmente e alla cazzo di cane, come sempre la verità ama le sfumature, ( e non parlo di quelle in grigio),quel mondo è ben rappresentato da uno dei nostri migliori artigiani. Il primo a fare fantascienza da noi, uno che ha curato gli effetti speciali per gente come Leone,un vero e proprio uomo di cinema.
Tra i vari generi percorsi c'è anche il cinema del terrore e del macabro. I Lunghi Capelli della Morte,Danza Macabra, sono dei veri e propri capolavori come anche Contronatura.
La Vergine di Norimberga non si discosta dalle pellicole precedenti. Perchè è decisamente una pellicola riuscita , pur con qualche scivolone nello script, anzi a me pare anche all'avanguardia perchè sposta il classico racconto gotico cormoniano o baviano in un contesto realistico e Storico davvero suggestivo.
L'opera infatti comincia con prologo che ricalca le migliaia di pellicole del tempo: una giovane donna viene svegliata da alcune grida,cerca il marito e non lo trova,quindi si addentra nei tenebrosi sotterranei del castello. Scopre una camera delle torture , tra queste la nota Vergine di Norimberga. Parte la prima scena ad effetto: vediamo una donna morta,il volto perforato dai pungiglioni della terribile macchina.
Quindi ti aspetti una classica storia ambientata in un lontano medioevo con i soliti baroni e conti perfidi e satanisti del menga. Invece , nonostante non vi siano quasi mai esterni  e proprio questo elemento genera una strana sensazione straniante e inquietante, il film è ambientato in Germania nel dopo guerra. Qui una giovane americana ha sposato un ricco rampollo di una nota casata teutonica. Quanto pare orfano di padre, un generale dell'esercito tedesco. La giovane donna dopo aver trovato il cadavere è sempre più tesa e spaventata ,ma essendo anche la protagonista di un film horror che fa?Rimane nel castello a spaventarsi !
Tenete conto che è una pellicola del 1963 ,ma è a tratti agghiacciante,raccapricciante e sadica peggio di tanti Hostel e simili. Perchè le cose vanno contestualizzate e qui c'è una scena con un topo che divora la faccia a una donna davvero forte, o la spiegazione sulla natura del cattivo del film. Non un debosciato dedito alla magia nera, non un folle ,ma un uomo travolto dalla guerra che lo ha reso mostruoso nella psiche,nell'anima e nel fisico. Il film così abbandona la struttura classica del gotico, (che rispetta per certi versi con l'intenzione di trarre piacevolmente in inganno lo spettatore), per una breve e dolorosissima denuncia degli orrori della guerra . Ha a che far con Hitler, l'attentato ai suoi danni voluto da alcuni generali,e gli esperimenti genetici di Mengele. Dice e fa molto di più dieci minuti del final di questo film che tante canzonette di John Lennon, eh!

Un'opera quindi interessante, avvincente,assolutamente ben diretta dal nostro amatissimo Antonio Margheriti.
Era il 1963 e noi facevamo anche questo tipo di cinema

questo il film completo

http://www.youtube.com/watch?v=2kTCNPstFw4

2 commenti:

MonsieurVerdoux ha detto...

Ho appena visto qualche film di Margheriti (questo qui di cui parli tu no, ma lo recupero appena posso grazie al link che hai messo nel post), che dire, un artigiano con gli attribbbbbbuti. Contronatura è davvero un film splendido, una storia di fantasmi e di mistero dalla grande atmosfera, per non parlare dei suoi film di fantascienza, con I Criminali della galassia (il primo del ciclo di Gamma 1) su tutti.
Un saluto.

babordo76 ha detto...

si,era davvero un grandissimo artigiano. Io da piccolo aspettavo che trasmettessero i suoi film come se fosse la manna che cadeva dal cielo.
Infatti tra i Kurosawa,Dardenne,,Vertov, ci sta anche lui:Margheriti