martedì 17 settembre 2013

L'ENFANT (una storia d'amore) dei fratelli DARDENNE

Non c'è bisogno che io ogni volta vi ridica quanto intellettualmente ami il cinema dei fratelli belgi, penso che si sappia. Da queste parti il Realismo non è schifato, ci piace. Si, amiamo sporcarci mani e anima guardando in faccia la realtà,perchè siamo convintissimi che la vita quotidiana sia di per sè grande cinema. Ognuno di noi è una commedia, un dramma, una tragedia, un porno vivente. Lo siamo tutte e tutti.Quindi lunga vita al realismo e chi se ne frega del resto, del petulante , snob,spocchioso resto.

Cosa parla questo film ? Di Bruno e Sonia. Giovanissimi vivono di espedienti, piccoli furti,messi in atto da lui con l'aiuto di due ragazzini. Hanno abbastanza danaro per vivacchiare,ma non se la passano per nulla bene. Lui è uno scavezzacollo che vuol vivere alla giornata, senza lavorare,ma facendo soldi piuttosto facili.
Hanno un bambino. Per un po' li vediamo abbastanza spensierati e felici, innamorati . Fanno tenerezza , perchè sono giovani che cercano di stare a galla,anche se non tollero la propensione del ragazzo a compiere piccoli crimini e non voler accettare di lavorare per dar il suo contributo alla società

E poi che mi combini Bruno?Vendi il figlio, il tuo bambino, perchè non hai soldi. Solo che Sonia la prende malissimo, sviene , va all'ospedale. Lui per paura della denuncia vuol indietro il figlio
Cominciano una serie di eventi che travolgono il ragazzo, fino a un finale che forse vorrebbe donarci una piccola speranza





Un melodramma gelido e implacabile, con la macchina da presa a mano che segue i personaggi da vicino,ma non come strumento di condanna morale, o di repellente scandalismo, c'è una sorta di distacco affettuoso , ti dicono: "Questo è Bruno,e questa è la sua storia. Questo è quello che capita, decidi te che insegnamento trarre".
Con loro il cinema d'autore, politico e militante, assume un grande valore. Perchè ti ricorda che il cinema è anche uno strumento di divulgazione sociale e politica, che il cinema ti deve anche raccontare quello che sta intorno a te. E io amo alla follia questo modo di girare , di porsi di fronte al pubblico, quello indisciplinato comprende ed è soddisfatto, gli altri che si perdano nella mediocrità della disciplina a un immaginario stanco,prevedibile,di routine,di maniera. Cazzi loro.

Sono così duro perchè mi hanno stancato i rozzi detrattori che criticano i Dardenne , dicendo in soldoni che non sono capaci di fare cinema, che piacciono ai radical chic, (questi misteriosi signori del male), e altre cazzate immonde, dette dai miracolati della parola , dell'eccessiva democratizzazione di pensiero,mo vorrei vedere questi illustri maestri della fantasia al potere girare la lunga scena di inseguimento che arriva verso la fine del film, vorrei vederli fare grande cinema con una macchina da presa e due attori. Vorrei proprio vederli cosa tirano fuori.

I nostri amati Dardenne sanno coinvolgere emotivamente senza usare i trucchetti facili di ricatto sentimentale che una storia come questa  inevitabilmente ha in sè.
Si avvicinano, ma non abusano di melodramma spicciolo per toccare facilmente le nostre corde più intime e sensibili, vogliono che ci arriviamo lucidi e razionali alle conclusioni. Anche se il pianto finale, il dolcissimo imbarazzo della ragazza, ci commuovono perchè comprendiamo che alla fine sono solo due sventurati.e che sono già stati colpiti abbastanza



I Dardenne ci insegnano la pietà, ma non quella falsa  e ipocrita dei borghesi : faccio beneficenza, così sono apposto con la mia anima, no la loro è una pietà attiva,sociale,dove appunto ti devi sporcare e non hai scuse.

Grande cinema, sotto tutti i punti di vista con gemme vere e proprie tipo Rosetta e Il figlio, e tanti buonissimi film che danno un ritratto poco lusinghiero e pacificato del Belgio,ma saremmo stupidi se dovessimo credere che queste cose capitino solo là.
In realtà i loro sono film universali e potenti che parlano di noi  e di questo regime liberal-capitalista, delle piccole vite sgangherate, dei legami che cercano di resistere
Senza retorica, senza sentimentalismi di sorta

In italia invece abbiamo gli elio germano che fan i lavoratori edili in imbarazzanti pellicole con tanto di dio esiste nel finale, o i drammi borghesi deboli ,lontani dalla realtà anche se vorrebbero esser la fotografia del paese. Una foto sempre mossa
Ci sono però delle opere e dei registi che meritano,senza speranze e illusioni,io confido in loro

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