martedì 24 settembre 2013

LOUISE MICHEL di BENOIT DELEPINE e GUSTAVE KERVERN

La crisi che stiamo vivendo ha origini lontane, nelle teste dei grandi capitalisti, in fin dei conti caduto il muro, finita la divisione in blocchi, si è aperta la strada dell'imperialismo americano e dei suoi ascari. Guerre fatte passare per missioni di pace, sostegno ai rivoluzionari contro feroci dittatori, e le teste di cazzo ci credono. Siamo troppi, l'ho già detto. Personalmente ammazzerei più della metà degli italiani. Il resto ci pensi l'unione europea di quelli che si son rotti le palle. Ma costano: pallottole, armi, organizzazione, mica siamo una banda di truci ribelli siriani,che ci paga tutto il mossad o la cia. E allora mi limito a guardare quello che c'è in giro.
Sai che una volta, ma ti parlo di anni fa, la mia classe contava qualcosa. Gli operai si facevano sentire, erano presenti,contavano qualcosa. Poi è cambiato tutto, è cambiata e peggiorata la mia classe.
Perchè il capitalismo turbo, l'espansionismo colonialista si alimentano con altro tipo di "produzione". E son cazzi amari per i lavoratori. Figura sparita,quasi leggendaria,quasi da dire ai vostri bambini: "Mangia tutto o arriva un Lavoratore e ti porta via!" Quasi...



Oggi hanno scoperto la figura del Santo Imprenditore, poveretto! Lui così tanto buono, lui che pensa sempre agli altri, che paga le tasse,che è nemico giurato del lavoro in nero. Lui che è sacrificabile perchè il capitalismo uccide i suoi figli quando questi invecchiano. Ma aiutiamo lui e aiutiamo il capitalismo
Parlare di socialismo?No,giammai. Così per risolvere la crisi continuiamo ad affidarci a chi la crisi l'ha inventata ,voluta,cercata. Abbiamo, a colpi di quinte colonne e figli di puttana che spero crepino male come Gorbaciov,  distrutto il sistema di vivere di milioni di persone ,per far felice quattro signorotti, stiamo distruggendo nazioni e popoli con la scusa della democrazia, ma per carità: nessuno tocchi il nostro regime liberal-capitalista. E gli operai, i semplici lavoratori? Ma si ,dai...son cose che capitano. Sapevatelo!



Così capita che una fabbrica in Francia chiuda. Le operaie in mezzo a una strada, il padrone ?Dove è finito lo stronzo che con il suo paternalismo e i suoi ricatti economici decide delle vostre vite? Non c'è.Non ha il coraggio di affrontarvi.  Così a "una" di loro viene in mente di pagare un killer per uccidere quel bastardo.
Mi pare si chiami "giustizia proletaria", mica male!
Solo che il grande killer ha deciso di cambiare vita e quindi....Quindi ti attacchi al primo scemo che passa.
E ne passa " uno" che è da antologia: un perdente senza gloria e dignità, "uno" che fanfarone fino al midollo, che vive in culo al mondo in un orribile posteggio di roulotte e case abbandonate , con un ingegnere gomblottista che sarebbe un ottimo onorevole grillino,da noi.



Siete due perdenti, in una città che ne fabbrica a iosa. Vite randagie, rassegnazione e risentimento verso tutto.Ma avete questa missione da portare a termine: ammazza il padrone.
"Lui" però non se la sente di premere il grilletto e ha un'idea brillante: usare malati terminali. Esci dalla vita alla grande,spara a un capitalista! Penso che dopo la morte durante il sesso,sia la morte migliore no?
Solo che i padroni oggi sono dei dipendenti delle multinazionali,così sempre più rabbiosi decidono di portare l'inferno fino alla villa del megadirettore. Non sono Fantozzi.
E vi dicono una cosa: "ascolta la lezione. Siamo sfigati,perdenti,sconfitti. E tu puoi ridere di noi,ma vi ammazzeremo. Te,la tua famiglia,tutti. Fine delle trasmissioni"
Fratello non temere, che corro al mio dovere: trionfi la giustizia proletaria.



LOUSIE MICHEL è un gran film bizzarro,grottesco,divertente,eppure amarissimo e disperato nel suo fondo. Si parla di perdere lavoro,di identita sessuali confuse ,(donne che son uomini per via di una cura ormonale sbagliata nel segno di una carriera sportiva mai di successo, e uomini che sono donne per lavorare),che parla di morte, e ha momenti dolcissimi anche in situazioni estreme ( la malata terminale che uccide il padrone della fabbrica) e sopratutto: non finisce come da noi a vino e tarallucci. Se dobbiamo uccidere , si uccide.

Film stranissimo,diseguale, imperfetto,eppure urgente. Si ride e si riflette, ecco questo dovrebbe fare il cinema e le commedie. Altro che i film sui gggiovani,pensati da imbecilli di una certa età



louise michel, è un 'anarchica

2 commenti:

hetschaap ha detto...

Lo vidi al cinema e non ho avuto più voglia di rivederlo dopo. Nel senso che, sulla carta, è un bellissimo film, a raccontarlo è fantastico ma, alla fine, c'è qualcosa che non funziona e il meccanismo perfetto (fatto di un'ottima sceneggiatura e un ritmo consistente, oltre alle meravigliose interpretazioni, Yolande Moreau su tutti)stanca.
Detto questo è assolutamente un film da vedere anche se di Delepine e Kervern preferisco, di gran lunga, Mammuth che ho trovato molto più equilibrato (e il tema, alla fine, è molto simile).

babordo76 ha detto...

a me invece è piaciuto moltissimo. Perchè usa la black comedy grottesca con tocchi di forte amarezza.
I personaggi sono scritti benissimo e il finale in carcere è molto tenero.
A me è piaciuto molto