sabato 21 settembre 2013

LINCOLN di STEVEN SPIELBERG

Bè, lascia che ti dica una cosa: " il cinema è come la vita". Segnati questa massima, perchè è così. Qualcuno lo ami, qualcuno lo odi. Qualcuno ...Lo odi e lo ami nello stesso istante. Credo che il mio rapporto con il cinema di Spielberg sia di questo tipo.
Essendo lucido e avendo una certa predisposizione alla razionalità e al pensiero, vedo benissimo quello che i suoi fans e le sue ammiratrici non vedono: più che un regista è un grandissimo, geniale, confezionatore. Un abilissimo venditore di sentimentalismo truce, pesantissima retorica, però ottimamente cucinata e portata a tavola alla buona, per quel tipo di pubblico. In America sono tantissimi,e  si illudevano i miei eroi quando negli anni 70 il potere decisionale dell'Autore era in primo piano. Non è cibo buono per il palato yankee.
Spilby è un ottimo ragioniere,un favoloso contabile, un imperatore assoluto degli affari. Mi fiderei ciecamente se mi proponesse qualche acquisto o altro. Lui conosce i suoi polli. Farebbe faville in termini economici anche in altri campi,è capitato al cinema.
E ridacchi, ah se ridacchia quando prepara una sua opera. Io l'ammiro tanto per questo, riuscire a farsi credere da molti, dalle masse, un grande regista. Basterebbe affiancare il suo nome ai registi  degli anni 70: Scorsese, Millius,Peckinpah ecc.ecc...Noterete che insomma l'epica,la potenza,il romanticismo aspro e urgente non sono proprio nelle sue corde.
Però, e questo mi meraviglia, sa fare ottimi prodotti. Che rimangono nella nostra mente. L'ho già detto ,per me ha girato due immensi capolavori: Lo Squalo e A.I. e una manciata di ottimi film: duel, il colore viola, l'impero del sole. Poi è tutta roba che trovo indigesta.
Parere mio personale,che per me è tipo le tavole di Mosè.

Ma affrontiamo il film in questione





Mi è piaciuto. Non posso dire altro. Il film  non è un capolavoro, non è un'opera che di primo piano nella vasta filmografia del popolare regista,ma ha punti decisamente interessanti.
Non è una vera e propria biografia, parla di un periodo ben preciso fino alla morte del presidente, e sicuramente non riesce mai a diventare l'epica di un paese. C'è anche poco romanticismo e retorica, (per questa ultima cosa , ragazzi e ragazze siamo di fronte a un miracolo...Bravo Spilby), è un film asciutto,che avanza placidamente
Ogni tanto il nostro amato steve non si trattiene e allora beccati l'inizio con i soldati di colore che parlano a lincoln ,e la sequenza del soldato nero che finisce un discorso del presidente, o lincoln con il figlio davanti al caminetto, (ho bestemmiato),o certe cosine rapidissime. Però ci stanno, non disturbano la mia intelligenza come in altre pellicole
La forza della pellicola è proprio il suo essere sottotono. Perchè questa opera poteva essere il massimo del lasciamoci andare,visto l'altissimo potere retorico in senso di esaltazione dell'ammmeregga e di tutta quella serie di ipocrisie clamorose che vengono chiamate : libertà,democrazia.
Qui vedi che ne parlano,ma in termini meramente politici Ed è altro.
Lo stesso Lincoln viene portato sullo schermo come un uomo, sicuramente abile stratega e politico,ma fondamentalmente uomo. Non esente da difetti, con un matrimonio non propriamente riuscito e problemi con i figli. Un uomo che sente il dolore per la morte del figlio,e che in un certo senso si trova impreparato. La scena del litigio fra lui e la moglie, è un buon esempio di come sia sempre funzionata la mentalità maschile sul dolore. Non è una scena commovente,ripeto : spilby non mi commuove quasi mai, ( a parte a.i.),ma è una bella scena proprio perchè spilby la mostra senza caricare nulla. E anche il tema portante del film: l'emendamento 13, ( vero protagonista della pellicola), non è mai  sfruttato con la classica faciloneria e quintali di melassa. Risulta quello che è: una strategia meramente politica. Per colpire il sud e arrivare alla fine della guerra totalmente vincitori.
E questa è la parte migliore , i meccanismi per arrivare alla vittoria finale, anche attraverso la compravendita di onorevoli,di mezzi più o meno leciti, di pressioni, di alleanze sottobanco.
A molti annoia questa cosa, li capisco. A me no. Perchè amo profondamente la politica e mi piace leggere,documentarmi , su come funziona essa. Ho letto un sacco di roba sull'urss, lo statuto del partito baaht ,il libro verde di gheddafi, svariati statuti di partiti comunisti e di congressi. Mi piace.
Quindi ho seguito con interesse tutta la parte legata alla votazione e quella che prepara ad essa. Non mi ha interessato molto la vicenda privata,perchè per me i grandi politici non devono mai esser rappresentati dal punto di vista privato-famigliare.

L'emendamento 13 è quello che aboliva la schiavitù,ma non è che per i neri cambiasse qualcosa veramente nella vita. Poi quando è stato il momento ecco il guerrafondaio Obama principe di bel air, ma questa è altra storia.

Il film è decisamente buono,medio,decente.  Retto sopratutto da due ottimi attori: un come sempre eccezionale Daniel Day Lewis, e un granitico Tommy Lee Jones.
Vale molto come spiegazione politica di quel periodo, con i repubblicani radicali contro i conservatori e i democratici  a favore della schiavitù,ma non della guerra. Il solito casino americano.


Ed è una buona pellicola di Spielberg, di quelle che mi piacerebbe girasse più spesso. Controllata, essenziale, asciutta,a parte certe parti però sostenibili.
Alla fine quello che conta è non esser prevenuti, ma aver un minimo di onestà intellettuale per dire e scrivere bene quando un "artista" che non amiamo fa qualcosa  di buono . Ora , per me non fa testo un film decente, perchè è colpo di culo, ma quando come spilby ne fai un po' di cose buone,anche se non mi piaci come persona.anche se non amo lo stile del tuo cinema, anche se rieducherei i tuoi e le tue fans, bè il rispetto e la considerazione per il suo lavoro e i sinceri complimenti quando fa qualcosa di buono se li becca ed è giusto
Come in questo caso



3 commenti:

hetschaap ha detto...

Hai dato un'ottima interpretazione di quello che è Spielberg come semplice involucro. Ed è significativo che proprio le scene più belle perché più sue, più personali, a te non piacciano. Ci sarebbe da interrogarsi su quale sia la differenza tra ottimo artigiano ed autore ma mi astengo. Ma ribadisco che considerare Spielberg un artigiano significa svalutarlo. Può non piacere e su questo non discuto ma dire che si limita a girare film da buon artigiano è un pregiudizio anche e solo per il semplice fatto che solo un autore è in grado di dividere il pubblico tra ammirator e detrattori, con un artigiano questo non accade mai. Su un artigiano il parere è concorde perché tutti ne riconoscono esclusivamente l'abilità tecnica. Io non amo Fellini, non lo capisco, i suoi film mi annoiano, quando va bene. Ma non ho dubbi sul fatto che sia un autore. Perché ha un suo linguaggio personale e riconoscibile e non sta nel mucchio. Lo stesso Spielberg e per tua stessa ammissione (quando parli delle scene più marcatamente spielberghiane gli riconosci inevitabilmente una sua precisa identità artistica).
Poi questo film neppure a me è piaciuto più di tanto. Lo considero poco organico ed eccessivamente prolisso. Come al solito l'interpretazione di Daniel Day Lewis è eccelsa e anche molti comprimari sono degni, ma non basta questo per fare un buon film.

babordo76 ha detto...

quello che tu reputi un suo stile personale è in sostanza un pizzico di frank capra,ma più spiccio.
Lui sa come usare le emozioni più facili e precotte. Un genio assoluto in questo.Ma al contrario dei fellini, degli herzog,scorsese, e persino Millius, non è altro che un grande confezionatore.Il suo stuporismo in realtù è puro americanismo messo su schermo. Sarebbe come se io pensassi di esser un grande chef perchè so cucinare la cotoletta alla milanese,appartiene alla mia terra.
spilby fa questo. Cucina piatti americani. Te lo ripeto fai il semplice paragone con i film diretti negli anni 70 da quel gruppo di autori che esplodevano in quel periodo e lui,capirai la differenza

ps;ma poi è una mania di voi fans , quello di considerarlo un autore. Lui sarebbe felicissimo di esser visto come artigiano di lusso che ha creato un solido impero, lui sa benissimo che autori sono Kurosawa,bergman,e sarebbe onoratissimo che io lo consideri un genio degli affari,un produttore eccezionale,ma per carità i fans di spilby pretendono che egli sia un autore.

Detto questo in lui ci vedo anche cose buone e sicuramente è uno che ha molti buon consigli da dare,interessante da ascoltare . Dopodiche mi dici,ma te vuoi fare il regista? Si. Vai da Herzog e Von Trier e capirai cosa è un Regista e un Autore

babordo76 ha detto...

e comunque lincoln mi è piaciucchiato