giovedì 27 ottobre 2011

I PILASTRI DEL CINEMA:FRANCO SOLINAS

Parte oggi una rubrica dedicata agli sceneggiatori cinematografici italiani,colonna portante del cinema talora poco considerati.Vi viene facile dire , e lo dico sempre io per primo,quello è un film di Risi,Monicelli,Visconti, oppure "è con Sordi,Tognazzi,Pacino"quasi non tenendo conto che un film oltre a delle belle immagini e inquadrature,oltre alla prova di attore,è pur sempre STORIA.Un racconto popolare o colto,ma pur sempre racconto e quindi per me la sceneggiatura è importante,(tranne pochissimi casi),altrimenti è un piacere a metà,esattamente come un atto onanistico,(so che i miei lettori son tutti maestri di rocco siffredi,quindi non parlavo di loro,ma al massimo di me!),per cui è mia intenzione farvi conoscere meglio certe figure,certi personaggi.
Vista la mia grande e perpetua passione per la Politica,anche la mia formazione cinematografica tiene assai in considerazione questo modo di fare cinema.Non mancheranno speciali su Vincenzo Mannino e Dardano Sacchetti,probabilmente mancherà Montefiori.Questo però lo scopriremo solo vivendo.
Bè,siete pronti?
SIGNORI E SIGNORE,UNA LEGGENDA DEL CINEMA ITALIANO:FRANCO SOLINAS!

Dove nasce e in che condizioni sociali il nostro protagonista?Bè,vediamo...Ecco:Cagliari nell'anno di grazia 1927 e muore a Fregene nel 1982. La sua famiglia era composta dal padre un nobile sardo colonnello dell'esercito italiano, Pietro, e la madre Maddalena, una donna di origini genovesi,( lo era il padre di lei).
La sua infanzia la passa come molti altri bambini i cui padri lavorano per lo Stato,di città in città con la sorellina Licia e la madre a presso.Rimasto orfano di padre nei primi anni 30,torna brevemente sull'isola della Maddalena,ma poi -proprio mentre il mondo incomincia una nuova e sciagurata guerra-si trasferisce seguendo la madre vedova in quel di Roma.
Il rapporto di Solinas con la sua terra di origine è assai stretto e molto sentito.Indivisibile l'uomo,ormai laureato in giurisprudenza e cittadino nella capitale,con la sua terra natìa.Un legame fortissimo e dove oltre ad incontrare i cari e vecchi amici per dedicarsi alla caccia- che rammentiamo è contro l'ammore- e la pesca ,è anche luogo di raccolta dei pensieri che diverranno poi racconti,(e che racconti visto i film poi da egli sceneggiati),proprio uno di questi il romanzo Squarciò diventerà un film diretto da un maestro del cinema politico italiano:Gillo Pontecorvo,con il titolo:La grande strada azzurra.Il film è la storia di un pescatore sardo che fa uso di bombe per pescare,dei rapporti tesi con i suoi colleghi e della sua tristissima fine.Nel cast attori come Yves Montand e Francisco Rabal, non meno importante la presenza di Alida Valli.
Solinas oltre che romanziere è anche un critico cinematografico per Paese sera e vice critico all'Unità
Come sceneggiatore deve molto a due padri storici della nostra industria cinematografica Age e Scarpelli,i quali credendo nelle sue potenzialità lo assumono e lo fanno lavorare in quella che usando un linguaggio da "lavoratori",potremmo definire:bottega.
Pratica anche lui l'antica arte del "nero o negro" che dir si voglia,quindi scrivere sceneggiature che però risultano firmate da altri,tuttavia è con PERSIANE CHIUSE che vedrà il suo nome comparire tra gli autori.Altro soggettista è Sergio Sollima.
Un uomo, lo sappiamo, lo si giudica o meglio si comprende conoscendo le sue compagnie.Chi erano gli amici di Solinas?Basterebbe un nome:Ugo Pirro. I due stringono una forte e profonda amicizia,scrivendo storie che vengono firmate da altri.Si divideranno professionalmente,ma rimarranno amici a lungo.Altro rapporto che credo vada segnalato è quello con Pontecorvo,il film della svolta per entrambi è Kapò.Brutale,commovente,rigorosa storia ambientata in un lager nazista nella sezione femminile.Il film non cerca assolutamente la lacrima facile o l'indignazione immediata dello spettatore,è un ottimo viaggio all'interno di un inferno e descrive personaggi completi,mai banali.Il film è stato un grande successo internazionale-pensa un po' come erano messi bene un tempo- e raggiunge il traguardo della nomination agli oscar.
Collabora alla sceneggiatura di un capolavoro assoluto come Salvatore Giuliano,uno dei migliori film di Francesco Rosi- dimenticare la cagata di Cimino,please-una delle opere più suggestive sul tema della collaborazione banditismo e Stato demoliberale.
Un grande appassionato di cinema western come me non può che benedire e ringraziare Solinas per essere il creatore di una serie di capolavori del genere western rivoluzionario:Quien Sabe?Il miglior Damiano Damiani con un gigantesco Gian Maria Volontè capo rivoluzionario messicano,Lou Castel killer americano maneggione e cinico,Klaus Kinski frate guerrigliero.Seguiranno La resa dei conti,film diretto dal suo amico Sergio Sollima, che riprende un po' la coppia killer-rivoluzionario con ben altro finale e sopratutto lancia il personaggio di Cuchillo,interpretato da un magnifico Tomas Milian. Si occuperà anche del soggetto di Il Mercenario,un bellissimo spaghetti western con Musante,Nero,Palance,regia di Corbucci.Tre grandi opere che usano il cinema di genere per parlare ai proletari italiani e spiegare a loro come si fa una rivoluzione.Erano altri tempi,poi le stragi di stato e del terrorismo avrebbero spezzato le istanze rivoluzionarie dei proletari,lasciando spazio alla paura di noi piccoli e frustrati borghesi piccoli piccoli,necessaria la cura del poliziottesco
Il vero riconoscimento mondiale e l'entrata nell'Olimpo della leggenda cinematografica è con il capolavoro LA BATTAGLIA DI ALGERI,cioè la massima lezione su come funziona il colonialismo e l'imperialismo delle democrazie occidentali e liberali,i peggiori regimi mondiali e sicuramente i più ipocrati abbiamo visto anche l'ultima squallida guerra contro la LIBIA di GHEDDAFI.Film che andrebbe visto e studiato,è stato ostacolato e censurato dal governo francese e da un gruppo di pirlastri dell'estrema sinistra dei tempi,pseudocritici capitanati da Ferrini.
Solinas è forse l'unico che usa il cinema per denunciare il colonialismo e l'imperialismo con gusto della documentazione,verità,lezione politica e sociale.Altri film da vedere per il proprio bene e formazione personale sono:Quaemada con un memorabile Brando e uno dei migliori film di Costa-Gravas "L'Amerikano",con Montand sul sequestro in Perù di un agenet cia.La descrizione dei regimi sudamericani,il terrorismo,le grosse responsabilità occidentali,un capolavoro.
Dopo Il Sospetto per la regia di Maselli ,ottima pellicola sul glorioso Pci clandestino durante il periodo fascista.Solinas ha un incontro fortunato con il grande regista Joseph Losey,il quale prendendo in mano un progetto che è passato nelle mani sia di Costa Gravas e Pontecorvo,nella realizzazione di Mr Klein.Storia di un ebreo sfruttatore di altri ebrei e della brutta piega che prenderà la sua vita quando scoprirà di avere un sosia.
L'ultimo film scritto dallo scrittore sardo è Hanna K. di Costa Gravas che parla del conflitto israeliano-palestinese attraverso la storia di una avvocatessa e della sua presa di posizione
Alla sua morte Volontè e Laudadio hanno istituzionalizzato un premio alla sua memoria.
Per noi amanti del cinema impegnato e militante rimarrà sempre un compagno e uno scrittore di prima grandezza.
La sua filmografia

Persiane Chiuse di l.comencini
Gli eroi della domenica di Camerini - non firmata-
Cinque poveri in automobile di Mastrocinque -non firmata-
Cavalleria Rusticana-non firmata-
La donna più bella del mondo di Leonard -collaborazione-
Giovanna di Pontecorvo
La grande strada azzurra di Pontecorvo
Ombre Bianche di Ray
Kapò di Pontecorvo
Salvatore Giuliano-collaborazione-
Una vita violenta di Heusch
Vanina Vanini di Rossellini
Madame Sans -Genè di jacque
Le soldatesse di zurlini
la battaglia di algeri di pontecorvo
la resa dei conti di sollima
quien sabe?di damiano damiani
il mercenario-soggetto-
tepepa-collaborazione con IVAN DELLA MEA e Patroni
Queimada di pontecorvo
L'amerikano di Costa Gravas
Il Sospetto di Maselli
Mr Klein di Losey
Hanna K di Costa Gravas

4 commenti:

Atticus76 ha detto...

Io lessi il romanzo di Franco Solinas, Squarciò, quando ero alle scuole medie su consiglio della mia bravissima professoressa di italiano. Mi piacque moltissimo e quando, dopo tanti anni, ho visto la trasposizione cinematografica di Pontecorvo mi sono emozionato parecchio anche se il romanzo è più profondo e, inevitabilmente, più completo rispetto al film. Non sapevo della colaborazione tra Solinas e Losey. Altro materiale da recuperare...

Ciao, a presto!
Francesco

babordo76 ha detto...

si,certo:Mr Klein.Un buon film davvero.
Dovrò recuperare il romanzo di Solinas ,Squarciò,e anche rivedere il film ho un vago ricordo
Battaglia di algeri,kapò,i western invece li venero una volta ogni 6 mesi,me li rivedo!^_^

Anonimo ha detto...

Dell'eccellenza di Franco Solinas e delle sue opere son ben a conoscenza.
E', purtroppo, della visione delle pellicole che devo confessare la mia ignoranza.
A parte lo stupendo Salvatore Giuliano, il resto sono tutte opere che, prima o poi, dovrò visionare, specie Kapò e "La battaglia di Algeri". Comunque gran bell'articolo:D

babordo76 ha detto...

La battaglia di Algeri,sopratutto è uno dei massimi capolavori cinematografici mai fatti.Una lezione su cosa sia una guerra rivoluzionaria e come agisce il colonialismo.
Poi i magnifici western,quelli valgono davvero la pena