lunedì 20 febbraio 2012

MANDERLAY di LARS VON TRIER

Dopo un film come Dogville,una delle più alte vette artistiche del regista danese e del cinema d'autore internazionale,Lars scrive e dirige il secondo capitolo di quella che sarebbe dovuta essere una trilogia sull'America.Il terzo capitolo Wasghintion,non è mai stato nè scritto nè tantomeno girato.Infatti Von Trier si dedicò alla costruzione di una sublime commedia:Il Grande Capo-ne parleremo lunedì prossimo-forse perchè anche lui si accorse di non riuscire a creare nulla di decente con questa sua nuova trilogia.Fortissimo è il divario tra il primo superbo e memorabile film-mi viene la pelle d'oca solo a pensarci e cado in trance adulatoria nei confronti del Dio Lars:ah,se potessi scrivere una cosa simile anche io!Si sono uno sceneggiatore/scrittore nei miei sogni da pennivendolo della domenica pomeriggio,eh?-e questo modestissimo seguito.Un peccato,magari colpa della copia non proprio perfetta che ho avuto a disposizione per visionare quello che rimane un Von Trier tuttosommato minore.La potentissima e spesso difficilmente sopportabile miscela esplosiva di melodrammismo d'assalto e freddezza spietata e radicale,non esiste in questo film.Insomma un mezzo passo falso,un film svogliato,quasi come se qualcuno volesse fare un film alla von trier e non un film DI VON TRIER.Certo il cast non l'aiuta affatto,non ci sono intepretazioni memorabili come spesso capita nei suoi film,e insomma che dire?
Un'opera che sicuramente si lascia seguire,una pellicola che vale sempre di più delle soderberghate e di tanti altri lestofanti che si fan chiamare autore,ma non lo riconosco come un film degno del mio Lars,che mi sconvolga le fondamenta della mia resistenza a sopportare l'urto dell'emozione profondissima,lucidissima,straziante.
Quindi un film da gettare del tutto?No.Niente affatto.Perchè nel suo procedere dice cose utilissime e giustissime e anche assai anti retoriche ed interessantissime sul concetto di Libertà e Democrazia.La storia comincia con Grace e il padre in viaggio dopo aver sterminato la popolazione di Dogville.Per caso la ragazza finisce a Mandarlay,qui vive un gruppo di schiavi che da secoli è sottomesso ai voleri della loro Padrona.La donna muore e Grace decide di rendere liberi quegli uomini,ma la libertà la puoi donare?
Il tema e il quesito sono interessantissimi e qui Lars riesce a smascherare cinicamente tutte le stronzate dei bianchi,occidentali,liberali,che dio ce ne liberi con le loro cazzate sulla libertà come gesto fisico-ti spezzo la catena -e simbolico,non hai la catena e allora vai:sei libero!Ma dove cazzo vai e che libertà è la tua se non sai organizzarti e produrre?La libertà individuale.Una sciocchezza già dal nascere,perchè non ha nulla a che fare con Miss Freedom,ma è la risposta risentita di una persona contro le regole della collettività.Dove le sue esigenze spesso spicciole e immediate contano di più del funzionamento dello Stato,della società come insieme di persone che hanno uno scopo in comune.Su questa buffonata campano le debolissime sub società occidentali e americanizzate.Ci vuole una pellicola esplosiva,feroce,diseguale forse,ma cattiva su questo tema.Lars avrebbe potuto scriverla e dirigerla,a dirla tutta alcuni elementi di questo film potevano dar speranza in tal senso.Non è così.Purtroppo.
Tuttavia come quando si litiga con un amico,o ci arrabbiamo con il cane,o l'inter mi perde tre a zero con il bologna,quando si AMA è impossibile stroncare,condannare,abbandonare.E noi occhialuti a differenza di schiere di gorilloni tamarri,sappiamo cosa significhi amare nel senso più totale e totalitario del termine.Per questo seppure non del tutto piacevolemente sopreso da questo film,continuo a sostenere a spada tratta il Leggendario Cinema di Von Trier-anche perchè mi basta un caso Argento e avanza.Però...Dai,dario non è messo così male,vero eh?Vabbè si può anche evitare di rispondere a questa ultima domanda.Mi fa male dire addio!^_^

5 commenti:

Simone Corà ha detto...

Concordo, un film minore e molto meno incisivo del predecessore. Comunque una bella visione che qua e là spare anche un paio di colpi ben assestati. :)

Elio ha detto...

Proprio perché correlato a quel capolavoro che è Dogville, questo era tra i primi nella lista d'attesa, però tu ne scrivi in questi termini... forse è il caso di rimandare ancora ;)

babordo76 ha detto...

x elio:no,ha ragione simone:ci sono delle genialate non male come alcuni dialoghi sul senso della libertà e della democrazia.Grace qui è la classica metafora sulla sinistra liberale da parlamento o da centro sociale che fa la crocerossina degli altri,ma non li capisce.
Si,comunque opera minore.Nel senso:non aspettarti una cosa alla Dogville,poi gli attori e attrici non sono il massimo.

x simone:si,forse sono stato un po' drastico,infatti è pur sempre un film decente.La delusione nasce dal mio essere un po'sadico e masochista e il cinema di lars si basa su questo:sadico perchè mi diverto a veder tutte le sfighe che capitano ai suoi personaggi,e masochista perchè da pirla mi commuovo profondamente e sto male giorni interi.Ecco questa splendida miscela non l'ho trovata qui e mi dispiace un po'

hetschaap ha detto...

Che bravo ad ammettere anche un mezzo scivolone del tuo Lars! Molto obiettivo, complimenti. Io non lo sono altrettanto sui miei miti... E sul film la penso esattamente come te. Dice cose belle ed importanti ma non riesce a renderle nella forma sublime di altre sue opere :-)

babordo76 ha detto...

e ma sai quanta fatica!Però mi pare onesto anche nei loro confronti dire che un film non sia uguale all'altro.
Nel senso:nessuno fa solo capolavori.Lars ne ha almeno 3 di grandissimo valore:onde del destino,dancer in the dark,dogville.Cioè cose che Paul ws anderson manco con tre vite e il genio della lampada d'aladino riuscirebbe a fare.
Questo è un buon film,spunti interessanti,ma è minore